Marta Maroglio è un vulcano. Ha solo 20 anni, ma la direzione che ha scelto è chiarissima: come fosse lava, intende continuare ad agire giorno dopo giorno, ora dopo ora, per “parlare di clima e coinvolgere sempre più persone nella causa. Io ho la mia convinzione: dobbiamo essere una enorme massa di persone che si batte contro l’inazione alla crisi del clima. Solo così la politica ci ascolterà davvero”. La sua energia, la stessa che mette quando – da climber – si arrampica magari per issare qualche striscione di Extinction Rebellion o per guidare una protesta, è quella che molti altri attivisti riconoscono di lei. Questa forza magmatica che esce da Marta è frutto di un percorso maturato fra i banchi di scuola e poi accelerato grazie alla figura di Greta Thunberg.
Nata a Piossasco, in provincia di Torino, oggi Marta studia Scienze politiche ambientali nel capoluogo lombardo ed è diventata una attivista di Extinction Rebellion Milano. La sua attenzione per l’ambiente inizia fin da piccola: “Ero interessata alla natura. Amavo la montagna e gli animali ma allora non avevo alcuna consapevolezza a livello climatico”.
Crescendo a scuola comincia a leggere libri, ad informarsi sul tema. Ma è in seconda superiore che arriva la svolta, che scocca quella scintilla “che mi ha portato ad attivarmi” dice Marta. Ad illuminarla è l’azione di Greta: “Guardavo quei primi scioperi per il clima di questa ragazza che aveva più o meno la mia età e pensavo che stava parlando di temi che non erano abbastanza noti, che avevano bisogno di essere conosciuti”. Così nel 2019 in Marta scatta qualcosa:
Non mi interessava più solo l’ambiente ma anche il clima, i suoi problemi e le sue cause. Mi rendevo conto che non se ne parlava molto. Più mi informavo, più tutto mi sembrava grave. Così ho deciso di voler fare la mia parte mentre in me è cominciato a nascere anche un forte senso di preoccupazione. Mi chiedevo perché, se le emissioni continuano a salire, nessuno affronta il problema? Perché nessuno risponde all’allarme?.
E quelle domande si trasformano in un senso di paura, “di una preoccupazione che potrei definire ecoansia, anche se non posso diagnosticarla da sola” racconta Maroglio che, facendo tesoro di quel sentimento, decide di trasformarlo in azione.
“Avevo notato che Fridays For Future Italia si stava diffondendo. Così mi sono impegnata con FFF a Pinerolo, poi a Torino e infine a Milano, dove studio. Ma sentivo, al di là dei cortei e degli scioperi per il clima, di dover fare di più”. La casa in cui sperimentare il “di più” diventa, oltre un anno fa, Extinction Rebellion Milano. “Mi sono avvicinata a XR perché credo nella disobbedienza civile non violenta, nelle azioni dirompenti che possono far ragionare le persone” spiega Marta, che spesso per Extinction Rebellion ha anche il ruolo di “arrampicatrice”, vista la sua passione per la montagna. Quando può agire per il clima, dice, si sente felice.
Anzi direi molto felice, sento che sto davvero facendo la mia parte. Solo che vorrei sempre più persone al mio fianco nelle nostre iniziative, azioni che evidentemente fanno paura vista la repressione con cui sono colpite…
Il riferimento è all’aumento “assurdo” delle multe che possono colpire gli attivisti, oppure ai fogli di via o agli interventi delle forze dell’ordine di cui “non capisco davvero il senso, dato che se ci esponiamo, se manifestiamo, è per il bene di tutti”.
Marta Maroglio, 20 anni di Piossasco (TO), studentessa. Impegnata a Milano con i giovanissimi di Extinction Rebellion. Da brava climber è sempre pronta a scalare palazzi e monumenti per issare gli striscioni di XR (foto di Karim El Maktafi) LEGGI TUTTO