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Maturità 2025, lo studio con l’intelligenza artificiale: “Ecco i rischi e i vantaggi”
Affidarsi all’Intelligenza artificiale per superare la maturità è come contare sull’amico secchione che non perde però occasione di mettere a segno una burla. Sì, perché oltre ad essere illecito, l’Ai presenta ancora molti rischi. Eppure secondo un sondaggio condotto da Skuola.net su un campione di 1000 studenti un maturando su 3 sta cercando strategie per utilizzare i chatbot durante l’esame e il 23% è sicuro di riuscire a consultare l’assistente virtuale alla maturità.
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Giulia D’Aleo
14 Giugno 2025
“Conosciamo le potenzialità – mette in guardia Chiara Panciroli, docente di Scienza dell’educazione didattica all’Università di Bologna, che si occupa di intelligenza artificiale legata all’insegnamento – ma pure le imperfezioni e, al di là del valore della trasparenza, il rischio reale di allucinazioni, come si chiamano gli abbagli dell’Ai, esiste”. Perché ormai si sa, l’Ai è come lo studente che interrogato alla lavagna, non sapendo rispondere tira a indovinare, a sviare. Con esiti non sempre fortunati.
“Dove l’Ai è davvero un’alleata preziosa – continua Panciroli – è però nello studio, nel ripasso, ne fare sintesi di contenuti”. I maturandi sembrano averlo compreso: sempre secondo skuola.net il 47% degli studenti afferma di sfruttare l’Ai per ripassare, il 33% per generare contenuti da presentare alla commissione come tesine ed elaborati, il 14% chiede ai chatbot di indovinare autori e tracce possibili per la prima prova, mentre solo il 6% usa l’intelligenza artificiale per il ripasso della materia d’indirizzo.Maturità 2024, tutti gli strafalcioni: dallo stretto di Gargamella all’Oscar a Pirandello
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13 Giugno 2025
“Nello studio – continua Panciroli – i chatbot possono offrire un aiuto formidabile, a patto, anche in questo caso, di non fidarsi ciecamente. Un consiglio semplicissimo ma efficace è chiedere al prompt di mostrare insieme alla risposta la fonte da cui è stata ricavata così compare subito il link dove verificarne l’esattezza e non si perde tempo». Il livello successivo è quello di crearsi un chatbot su misura, personalizzato. Un tutor virtuale che abbia studiato sui nostri stessi libri e appunti.
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12 Giugno 2025
“È una funzionalità a pagamento, occorre essere iscritti al piano di OpenAI, ChatGPT Plus, a quel punto si può allenare il chatbot con materiali forniti da noi, appunti o libri di testo nel caso si abbia la versione digitale. In questo modo l’Ai andrà a cercare risposte non solo da fonti sicure e controllate, ma da quelle da dove ci si aspetta sia avvenuta la nostra preparazione per la maturità”.
Molto utili in questo senso anche gli applicativi studiati per dare una mano nella creazione di mappe concettuali o visive. “Tra i più noti Algor, che appunto utilizza l’intelligenza artificiale per supportare il processo di studio. Lo stesso fa GitMind”. C’è poi una schiera di chatbot pronti a interrogarci, a patto però di sborsare qualche euro. “Parliamo di cifre tra gli 8 e i 10 euro al mese. Forse il più noto è Magic School, che permette la creazione di test, quiz e altre attività valutative ma pure Flint”.Dalle promesse dello sport a cantanti e influencer: ecco i giovani famosi alla prova Maturità
di Viola Giannoli
08 Giugno 2025
Tra gli applicativi per generare contenuti il più noto è Geminai, mentre NotebookLM semplifica l’azione di prendere appunti. “A me piace fare un paragone – conclude Panciroli – l’Ai è come la fotocopiatrice, molto utile, ma è uno strumento. L’Intelligenza artificiale ha bisogno di quella umana per essere davvero utile”. LEGGI TUTTO
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Vera Gheno: “Viviamo in un’epoca in cui il distacco tra scritto e parlato è meno forte. Scriviamo come parliamo e quello che spesso accade è che si fatica a mantenere un registro adeguato al tema di maturità. Così molti finiscono per scrivere in uno ‘scolastichese’ posticcio” LEGGI TUTTO
Maturità 2025, ecco come funziona la seconda prova: le materie, la durata, il voto
Il 19 giugno alle 8.30 la Maturità 2025, dopo il tema di italiano affrontato da mezzo milione di studenti il giorno prima, proseguirà con la seconda prova scritta. Il cui titolo è: a ciascuno il suo.
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12 Giugno 2025
Le materie
Latino al liceo classico; matematica al liceo scientifico; lingua e cultura straniera 1 al liceo linguistico; lingua inglese per gli istituti tecnici del settore economico indirizzo “Turismo”; geopedologia, economia ed estimo per l’indirizzo “costruzioni, ambiente e territorio”: queste sono alcune delle materie su cui verterà il compito. Sul sito del ministero è disponibile però un motore di ricerca che contiene l’elenco completo delle discipline di esame.
La seconda prova è nazionale e dunque i compiti saranno uguali in tutta Italia a seconda dell’indirizzo di studi scelto. Nei classici di qualsiasi città, insomma, ci sarà la stessa versione da tradurre.Maturità, l’esperta: “Stop alla dieta dimagrante durante gli esami. E la sera mangiate pasta”
di Elena Dusi
11 Giugno 2025
La durata
La durata della prova invece varia a seconda dell’indirizzo: ad esempio, al liceo classico il compito andrà consegnato entro 4 ore dall’inizio, entro 6 ore allo scientifico e in 18 ore, distribuite su tre giorni, all’artistico. La seconda prova del liceo musicale e coreutico, invece, si tiene in due giorni.
Il punteggio
Il punteggio massimo attribuibile alla seconda prova è di 20 punti che sommato al risultato dello scritto e dell’orale e ai crediti scolastici comporrà l’esito finale dell’esame di maturità.Maturità, il cappellano di Montecitorio: “Bei ricordi, a parte matematica. Se lo scopre il Papa…”
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11 Giugno 2025
Gli obiettivi
L’obiettivo della seconda prova, secondo il ministero dell’Istruzione, è “di accertare le conoscenze, le abilità e le competenze attese dal profilo educativo culturale e professionale della studentessa o dello studente dello specifico indirizzo”.YouTube e la maturità: quando la Gen Z studia con i creator
11 Giugno 2025
Cosa portare e cosa no
Oltre a un paio di penne nere, si potrà portare il vocabolario di greco nel caso della prova di latino, calcolatrici non programmabili nel caso del compito di matematica, il codice civile in alcuni istituti tecnici, matite, compassi e attrezzatura tecnica all’artistico. Banditi invece cellulari, smartwatch e tablet. LEGGI TUTTOMaturità, il cappellano di Montecitorio: “Bei ricordi, a parte matematica. Se lo scopre il Papa…”
Di quella Maturità romana nel 1985 monsignor Francesco Pesce, parroco di Santa Maria ai Monti e cappellano di Montecitorio, conserva “bei ricordi, a parte la matematica”.
Don Francesco, quando e dove ha fatto la maturità?
“Nel 1985 al liceo scientifico Paolo Orlando nel quartiere Prati. Oggi non c’è più, era una scuola dei padri Pallottini, ma era molto laica. Confinavamo con il Mamiani, noi eravamo il liceo dei preti loro erano molto politicizzati, ma in realtà c’era un ottimo rapporto, eravamo amici. L’unica cosa è che quando loro scioperavamo noi purtroppo no, e di questo eravamo gelosi”.
Aveva già maturato la vocazione al sacerdozio?
“La maturai più avanti, la chiarezza mi è arrivata dopo il servizio militare. Ero già affascinato dalla figura di Paolo VI ma ero un ragazzo normalissimo”.
Come andò la maturità?
“Presi 38 su 60…”.
E che successe?
“Andai male a matematica. Presi 10 in italiano e storia, poi mi sono laureato in storia, ma la matematica non era il mio forte. Con papa Leone, che è laureato in matematica, sono messo male…”.
Venne rimproverato?
“Il preside, un grande filosofo, che ancora oggi ricordiamo ogni anno con una messa, mi disse: “Potevi copiare meglio”” (ride).
Parliamo di storia e italiano: come andò?
“Molto bene. Feci il tema di italiano sulla violenza, la violenza sociale, la violenza politica, citai anche la partita Juventus-Liverpool dove poche settimane prima allo stadio Heysel di Bruxelles morirono 39 spettatori. Nel colloquio di storia citai la Ginestra del Leopardi per dire che la storia non è fatta solo di sangue e guerra ma pur dinanzi alla violenza ci sono sempre segni di speranza”.
Altri ricordi?
“Ricordo i volti degli amici, i volti dei compagni, i volti dei professori: bei ricordi, a parte la matematica”.
La notte prima degli esami fu angosciante?
“No, mi ha aiutato il carattere sereno. Ma era così per tutti noi. Sentivamo l’importanza del momento ma al tempo stesso non eravamo preoccupati. Più che la paura dell’esame avevamo la coscienza che da quel momento in poi cambiava la realtà della vita, e sarebbe cambiata in meglio”.
E oggi? Come le sembrano i ragazzi di oggi?
“Apro la chiesa ogni giorno alle 7.30 per andare in Parlamento, quando prendo la bici ci sono già i ragazzi delle scuole vicine appoggiati sulle scale della chiesa, e in questi ultimi giorni ci sono i ragazzi che si preparano alla Maturità con cui scambio due chiacchiere. E devo dire sono ragazzi belli, buoni e bravi. È vero che sono fragili. Oggi è tutto fragile, la famiglia, la Chiesa, la società, sono fragili i saperi, i maestri, gli alunni. Ma nella debolezza si può manifestare la potenza della grazia, questo per noi credenti non è una favola, è vero. La fragilità ti porta a buttare via certe zavorre. E poi la fragilità è anche una richiesta di aiuto magari non verbalizzata. Ma, ripeto, appena ci scambi due parole, questi ragazzi sono belli, bravi e buoni”.
Perché a suo avviso sono fragili? Le guerre, la pandemia, la crisi climatica?
“Un po’ sì, ma è anche vero noi abbiamo vissuto gli anni di piombo… sono fragili per mancanza di punti di riferimento. Non sono contro i padri o le autorità, anzi, magari le cercano pure, ma non le trovano. I sondaggi rilevano che stimano Mattarella, il Papa, e poi basta”.
Ai parlamentari che incontra da cappellano di Montecitorio cosa consiglierebbe di fare per migliorare la scuola?
“La scuola dovrebbe essere uno spazio di ascolto degli studenti, a volte mi sembra che il sapere sia un po’ calato dall’alto. Dovrebbe essere una grande agorà dove i ragazzi sono più protagonisti, vengono ascoltati di più. E poi una scuola più internazionale, aperta al mondo, con un livello di conoscenza informatica più avanzato. E bisogna stare attenti a non mettere da parte le materie umanistiche: la matematica è importante ma sono molto importanti anche il latino, il greco, l’italiano, la storia…”.
Ma questo lo dice perché non le piace la matematica.
(ride) “Bravo, anche per quello. Se lo scopre papa Leone mi trasferisce”. LEGGI TUTTO
CUCINA
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Un giorno nella Capitale croata, Zagabria
Irlandando, Dublino, Meath, Belfast, Bushmills, Derry, Mullaghmoore, Kylemore Abbey, Clifden, Galway, Cliff Of Moher, Limerick, Adare, Dingle Peninsula, Kinsale, Kilkenny, Glendalough
Da Roma a Budapest e ritorno, Keszthely, Heviz, Tapolka, Oreghegy, Budapest
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L’Isola dei Cavalieri, Malta, Gozo, Comino
Dublino e Belfast, Dublino e Belfast