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Tra 50 anni chiuso un impianto sci su 8 per mancanza di neve

Dopo la pubblicazione del rapporto di Legambiente “Nevediversa” uno studio conferma che i giorni di innevamento annuale in tutte le principali regioni sciistiche del mondo diminuiranno drasticamente a causa dei cambiamenti climatici. Veronika Mitterwallner dell’Università di Bayreuth (Germania) e colleghi su PLOS ONE valutano che un impianto su 8 resterà completamente senza neve nel corso del secolo, in scenari di emissioni elevate.

Nella loro ricerca Mitterwallner e colleghi sottolineano che tutte le destinazioni sciistiche più popolari subiscono gli impatti dei cambiamenti climatici, che includono la riduzione delle precipitazioni nevose ovunque nel mondo. Nonostante l’importanza sociale, economica ed ecologica dell’industria sciistica, premettono gli autori, esistono poche ricerche su come la distribuzione di queste zone sia influenzata dai cambiamenti climatici a livello globale. Gli studi esistenti sono su piccola scala e si concentrano su Europa, Nord America e Australia.

Per questo i ricercatori tedeschi hanno esaminato l’impatto del cambiamento climatico sulla copertura nevosa naturale annuale in sette grandi regioni sciistiche: Alpi europee, Ande, Appalachi, Alpi australiane, Alpi giapponesi, Alpi meridionali (situate in Nuova Zelanda) e Montagne Rocciose.

Lo studio identifica le località sciistiche specifiche all’interno di queste sette regioni utilizzando OpenStreetMap. Le Alpi europee, il più grande mercato di questo tipo globale, rappresentano il 69% di queste aree. I ricercatori hanno anche utilizzato il database climatico pubblico CHELSA, che ha permesso di prevedere i giorni di copertura nevosa annuale per ogni zona per il periodo 2011-2040, 2041-2070 e 2071-2100 in base a scenari di emissioni di carbonio basse, alte e molto alte.

Secondo lo scenario ad alte emissioni, si prevede che il 13% delle aree sciistiche perderà tutta la copertura nevosa naturale entro il 2071-2100 rispetto ai valori di riferimento storici. Il 20% perderà più della metà dei giorni di innevamento all’anno. Entro il 2071-2100, si prevede che i giorni medi di innevamento annuo diminuiranno maggiormente nelle Alpi australiane (78%) e nelle Alpi meridionali (51%), seguite dalle Alpi giapponesi (50%), dalle Ande (43%), dalle Alpi europee (42%) e dagli Appalachi (37%), mentre si prevede che le Montagne Rocciose subiranno il calo minore, pari al 23% rispetto ai valori storici di riferimento.

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I ricercatori affermano che la diminuzione della copertura nevosa potrebbe spingere le stazioni sciistiche a spostarsi o a espandersi in aree meno popolate, minacciando potenzialmente le piante e gli animali alpini, già messi a dura prova dal clima. I comprensori che privilegiano la neve finta potrebbero affidarsi a pratiche di “innevamento tecnico” come la produzione di neve artificiale, ma a prescindere da ciò, gli autori prevedono che la redditività economica diminuirà a livello globale.


Fonte: http://www.repubblica.it/rss/ambiente/rss2.0.xml


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