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La Sicilia combatte la siccità con la “smart irrigation”

Sono oltre 72 milioni, ovvero circa il 30%, i metri cubi di acqua risparmiati ogni anno negli agrumeti della Piana di Catania grazie alla conversione, su un’area di 300 km2, degli impianti di irrigazione in sistemi a goccia, un’innovazione che cambia il volto di un settore stretto tra due crisi, quella idrica e quella climatica. L’agricoltura è il settore che in Italia consuma più acqua con il 40% dei prelievi nazionali, pari a circa 16 miliardi di metri cubi ogni anno mediamente. Ed è anche uno dei settori più colpiti dalla crisi climatica e dagli eventi estremi legati all’acqua, dovendo fare i conti anche con i periodi di siccità che a causa del cambiamento climatico sono sempre più frequenti. Nel 2022 l’Europa ha affrontato la peggiore siccità degli ultimi 500 anni e anche in questi giorni la regione Sicilia sta vivendo un’importante carenza di risorsa idrica.

La gestione dell’acqua è fondamentale in questo contesto ed in Sicilia se ne parlava già negli anni 70, quando inizia la storia di Irritec, impresa nata a Capo d’Orlando (ME) ed oggi tra i leader di mercato per i sistemi di irrigazione “a goccia”. Con questi sistemi l’acqua viene depositata vicino alla radice e nei quantitativi corretti per le esigenze della pianta, ottenendo così un’efficienza idrica di circa il 90%, quindi solo il 10% dell’acqua viene disperso. Nei casi in cui i sistemi sono interrati l’efficienza raggiunge il 95%. Per capire l’impatto in termini di risparmio idrico basta pensare che con sistemi di irrigazione tradizionale l’efficienza scende al 50%.

“In Sicilia stiamo assistendo a un fenomeno che potremmo chiamare di “conversione irrigua”, iniziato ormai un ventennio fa – spiega Giulia Giuffrè, Board Member e Sustainability Ambassador di Irritec Spa. – Nella nostra regione, infatti, si sta facendo sempre più un ampio uso dell’irrigazione a goccia che, rispetto a quella tradizionale, consente notevoli vantaggi in termini di efficienza irrigua (consentendo un miglioramento del 40-45%) e di ottimizzazione degli altri nutrienti”. L’irrigazione a goccia inoltre è l’unico sistema che consente di veicolare i fertilizzanti con precisione, riducendone quindi le quantità necessarie. Si tratta di un contributo importante anche alla decarbonizzazione del sistema agricolo, considerando che l’impiego di fertilizzanti contribuisce oggi a circa il 25-30% delle emissioni di gas serra del settore, come si legge nell’Italy Climate Report 2022 di Italy for Climate. In alcuni casi, infine, questo sistema permette di gestire il cuneo salino. Non tutte le coltivazioni ovviamente possono essere irrigate con acqua salata, ma in alcuni casi è possibile. È l’esempio del pomodoro di Pachino, noto per la sua dolcezza. “È però necessario gestire l’acqua utilizzando l’irrigazione di precisione, in quanto viene bagnata esclusivamente l’area vicino alla radice. Ciò, combinato all’erogazione lenta, tipica del sistema a goccia, aiuta ad allontanare il sale dalla pianta e lasciarlo ai lati della radice”.

In questo contesto l’innovazione tecnologica gioca un ruolo chiave. I sistemi di IoT permettono di conoscere esattamente lo stato di salute della pianta, il grado di umidità, la temperatura e di poter controllare lo stato dell’irrigazione direttamente dai propri dispositivi. “Gli agricoltori siciliani sono sempre più sensibili al tema della digitalizzazione: una soluzione concreta che consente di produrre di più con meno (acqua, energia, fertilizzanti), contribuendo di conseguenza anche ad una migliore gestione ambientale. La definiamo “smart irrigation” e consiste nel dotare il campo di sensori per monitorarlo e rispondere con attenzione alle sue esigenze”. A livello mondiale oggi l’irrigazione a goccia incide per il 10%. Nel mondo la crescita del settore è pari al 12% annuo, mentre in Italia è poco sopra il 10% e nel 2022 vale 131 miliardi, secondo i dati del Global Micro Irrigation Systems Market 2023-2030.  Un mercato che oggi ha grandi potenzialità di crescita, perché gestire la risorsa idrica è una necessità sempre più urgente. “Se non c’è acqua non si può gestire, noi siamo qui per preservarla. L’alternarsi di alluvioni e periodi di siccità mette a dura prova gli agricoltori, e ciò che pesa di più è l’imprevedibilità sempre più forte, quindi saper gestire la siccità è fondamentale”. Un buon sostegno è dato dagli incentivi, da ultimo il Pnrr, per supportare gli investimenti per favorire l’adozione di innovazioni che riducano lo spreco di acqua, investimenti che nel lungo termine porteranno un ritorno ma devono prima essere sostenuti.


Fonte: http://www.repubblica.it/rss/ambiente/rss2.0.xml


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