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La natura e l’uomo (a rischio) in mostra: “Il panda siamo noi”

Quando si parla di crisi ambientale e conservazione, l’attenzione è sempre puntata su specie animali iconiche ed ecosistemi minacciati dal cambio climatico e dall’inquinamento. Tuttavia, come ha più volte ripetuto il premio Nobel Giorgio Parisi, più che salvare il Pianeta si tratta di salvare noi stessi, perché se distruggeremo le nostre fonti di sostentamento la Terra sopravviverà, seppur mutata, ma noi no.

Per ribadire questo concetto, la nuova campagna del Wwf “Il panda siamo noi”, con lo slogan “Estinguerci, lo stiamo facendo bene” ha scelto come protagonista una particolare specie da salvare: la specie umana. L’iniziativa del Fondo mondiale per la Natura punta a invertire la prospettiva da cui siamo abituati a considerare la crisi ambientale, per renderci sempre più consapevoli del valore e dell’impatto delle nostre azioni quotidiane. Questo anche perché mentre la battaglia per salvare il panda, animale a rischio simbolo della conservazione, oggi ha fatto tali passi in avanti che la sua specie non è più considerata più minacciata d’estinzione dalla Iucn, la nostra specie persevera in comportamenti autodistruttivi.

La sfida che abbiamo davanti perciò richiede una nuova consapevolezza e responsabilità, un cambio di prospettiva, appunto. Per diffondere questo messaggio, il Wwf ha realizzato una mostra fotografica (ingresso gratuito, dal 12 al 17 marzo al Complesso Monumentale dell’Acquario Romano, Casa dell’Architettura, in Piazza Manfredo Fanti 47 a Roma) che parte dall’assunto che la nostra specie condivide con la natura le stesse sembianze, la stessa casa, lo stesso destino e dove vivono bene gli animali viviamo bene anche noi.

Così, 12 artisti del cinema italiano hanno interpretato lo sguardo di altrettante specie animali negli scatti realizzati dai fotografi Alessandro Dobici, Alberto Cambone e Roberto Isotti. Maya Sansa, Sabrina Ferilli, Stefano Fresi, Alan Cappelli Goetz, Vinicio Marchioni, Luca Ward, Virginia Raffaele, Lillo Petrolo, Mariagrazia Cucinotta, Caterina Guzzanti, Caterina Murino interpretano animali iconici come il leone e meno amati, ma altrettanto importanti, quali la mantide religiosa. L’invito al pubblico è di riconoscersi nella Natura per imparare a proteggerla, perché solo in questo modo sarà possibile proteggere anche noi stessi.

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Stefano Fresi e l’Assiolo (Otus scops)foto: Alessandro Dobici 

Una mostra, due sezioni

“Siamo rami dello stesso albero, quindi proteggere gli altri animali vuol dire proteggere noi stessi.  – dicono gli organizzatori – Condividiamo con le specie animali non solo i geni ma l’origine, la casa, il futuro”. Per questo la mostra ospiterà due sezioni: quella principale intitolata “Il Panda siamo Noi”, che avrà come protagonisti i 12 dittici composti dal ritratto di un artista, realizzato da Alessandro Dobici, accostato al ritratto di un animale, realizzato da Roberto Isotti e da Alberto Cambone.

La seconda sezione della mostra, intitolata Homo Ambiens Vanishing Beauty, sarà dedicata alla biodiversità a rischio estinzione e ospiterà 32 ritratti di animali, tratti dal progetto Homo Ambiens Vanishing Beauty di Roberto Isotti. Queste 2 sezioni condividono la scelta del formato e del bianco e nero, per mettere in evidenza la simmetria tra il destino umano e quello degli altri animali.

Le specie animali protagoniste dei ritratti

Gli animali scelti sono indicativi di tutte le specie e ci sono i grandi mammiferi ormai simbolo del rischio di estinzione e del pericolo rappresentato per la loro esistenza dal cambio climatico come il leone (Panthera leo), e l’orso polare (Ursus maritimus), insieme alle scimmie così vicine a noi per geni ed etologia come i bonobo (Pan paniscus). Sono rappresentati rettili con l’iguana verde (Iguana iguana), insetti quali la mantide religiosa (Mantis religiosa) e anfibi come la Raganella (Hyla arborea) a ricordare che non basta occuparsi dei grandi mammiferi. Di recente, uno studio pubblicato su Nature ha infatti confrontato i dati del rapporto Global Amphibian Assessment, del 2004. con i dati raccolti nell’analogo report del 2022. Basandosi sulle 8.011 specie incluse nelle Liste Rosse della International Union for Conservation of Nature, lo studio indica che nel 2022 si è estinto il 37% del totale delle specie degli anfibi, con un aumento del 4% rispetto al 33% del 2004.

I fotografi della Natura

Alessandro Dobici è conosciuto come uno dei migliori ritrattisti italiani e nel campo della fotografia pubblicitaria il suo stile unico e originale ha contribuito al successo di importanti campagne pubblicitarie. Alberto Cambone e Roberto Isotti sono naturalisti oltre che fotografi e hanno fondato Homo ambiens con cui si dedicano da oltre 25 anni alla Conservation Photography, il settore della fotografia naturalistica che concentra la propria attenzione sulla salvaguardia della natura.


Fonte: http://www.repubblica.it/rss/ambiente/rss2.0.xml


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