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Il Lazio della mobilità dolce per fermare l’inquinamento

I veicoli elettrici impiegati dai Comuni, le aziende e le forze dell’ordine hanno iniziato a diffondersi ben prima che Tesla diventasse popolare. Lo sa bene Giovanni Zappia, titolare e fondatore di Exelentia, una fra le società leader nel settore della mobilità elettrica. Più di 10 anni fa negli Stati Uniti già spopolavano i cosiddetti Neighborhood Electric Vehicles (NEVs), ovvero piccoli quadricicli elettrici di prossimità urbana. “Ho pensato che questa sarebbe potuta essere l’idea giusta per risolvere i problemi della mobilità urbana delle nostre città, penso alla congestione del traffico, all’inquinamento ambientale e acustico, alla geomorfologia culturale del nostro territorio”, spiega Zappia.

Così è stato e infatti moltissimi di questi mezzi che si possono notare negli aeroporti, nelle stazioni ferroviarie e nelle località turistiche si devono a Exelentia. La peculiarità dei NEVs è di essere maneggevoli e compatti, consentire il trasporto di persone e/o beni, e sfruttare motori elettrici e pacchi batteria adeguati per i singoli impieghi specialistici.

L’azienda romana non si occupa della progettazione o realizzazione dei mezzi, bensì della selezione dei migliori produttori e dei relativi mezzi, dell’eventuale personalizzazione degli allestimenti e delle procedure di omologazione nel rispetto del codice della strada. In pratica è anche un lavoro di consulenza che declina competenza tecnica e di servizio: prima bisogna comprendere i bisogni del cliente, per lo più business, e poi valutare modelli e allestimenti. Non a caso offre anche formazione, assistenza e noleggio.

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“La mobilità leggera a zero emissioni si sta facendo strada anche in Italia, al momento è una nicchia molto promettente con oltre 10mila quadricicli immatricolati, secondo i dati Ancma, ai quali vanno sommati quelli non omologati e privi di targa per la circolazione stradale. Numeri simili riguardano il mercato dei ciclomotori e degli scooter elettrici”, aggiunge Zappia. In Europa l’Italia è al 4° posto per volume di affari nelle navette elettriche passeggeri, secondo uno studio di MRFR Analysis. Per altro questo segmento Ue passerà dai 500 milioni di dollari del 2022 agli 800 milioni (+60%) nel 2032.

Fra i tanti marchi trattati dall’azienda c’è Goupil, del Gruppo Polaris, ma a parte la marca è più importante il tipo di veicolo e la sua personalizzazione. Si pensi ad esempio a un Comune che si occupa della raccolta rifiuti che esprime l’esigenza di un mezzo agile con un cassone specifico oppure un hotel che vuole curare direttamente il trasporto dei clienti verso zone di particolare interesse storico. “La verità è che il nostro cliente sceglie noi, il nostro ecosistema di mobilità, prima di tutto il resto. Perché è questo il vero valore della mobilità elettrica”, sottolinea l’imprenditore.

Exelentia riconosce che uno dei settori più complicati da soddisfare rimane quello agricolo, quando si tratta di lavori pesanti, perché condizioni del terreno e masse da spostare sono problematiche. Però ogni criticità scompare nell’assistenza alla manutenzione degli spazi verdi oppure nella cura del bestiame. Un altro segmento strategico, soprattutto in ambito metropolitano, è quello della logistica. L’idea è di convogliare i mezzi pesanti con motore termico in centri di smistamento lontani dalle aree più densamente popolate per poi coprire le destinazioni finali con mezzi elettrici.

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Certamente bisogna considerare l’autonomia e i tempi di ricarica, ma in realtà quando si parla di attività professionali l’impiego è più prevedibile. Ogni mezzo urbano riesce a coprire circa 100-120 km, ma con la transizione dai pacchi batteria a piombo a quelli agli ioni di litio, già ampiamente diffusi nel settore automotive, le prestazioni cambieranno. E si parla per il futuro anche di immagazzinare energia per alimentare attrezzature, introdurre servizi di cambio batteria veloce (swap) magari a noleggio e procedure retrofit per trasformare veicoli termici in elettrici. Rimane il tema dei prezzi, perché se un veicolo elettrico parte da circa 10-15mila euro, con allestimenti particolari e batterie di nuova generazione si possono raggiungere anche i 50mila euro. Però ci sono sempre le agevolazioni regionali e gli incentivi pubblici che consentono di ridurre notevolmente le cifre. Conclude Zappia: “Il dubbio all’acquisto può essere legato all’incapacità del veicolo di rispondere per esempio a specifiche esigenze di carico, portata, oppure al total cost of ownership e ai tempi di ritorno nell’investimento. In realtà, il vero problema riguarda la mancata conoscenza di questi veicoli. Non c’è educazione verso questa mobilità”.


Fonte: http://www.repubblica.it/rss/ambiente/rss2.0.xml


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