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Cresce l’industria del vetro, tra sostenibilità e benessere aziendale

L’industria italiana del vetro è una vera eccellenza in Europa. Abbraccia la produzione della gamma completa degli articoli in vetro: bottiglie, flaconi, vasi alimentari, vetri per infissi, per arredamento e per auto, vetri farmaceutici, bicchieri, vetro artistico, lana di vetro ecc. Prodotti di altissima qualità impiegati in importanti filiere del Made in Italy grazie ad un materiale spesso insostituibile per le sue caratteristiche. L’industria italiana dei contenitori in vetro, inoltre, è la prima manifattura europea ed è presente in tutta Italia con 16 aziende e 38 stabilimenti e oltre 7.500 addetti.

L’ecosostenibilità del vetro

Grazie alla sua natura inerte, il vetro è il contenitore ideale per conservare al meglio bevande e alimenti, non “contamina” il suo contenuto, facendolo durare più a lungo e riducendo così lo spreco alimentare. Il packaging in vetro si può riciclare al 100% e all’infinito, mantenendo sempre integre le sue proprietà: da un contenitore in vetro, una volta utilizzato e conferito alla raccolta differenziata, si ricava un nuovo contenitore con le identiche proprietà di quello da cui proviene.

L’Italia è tra le nazioni d’Europa più dedita al riciclo di vetro: nel 2022 il tasso di riciclo per il vetro da imballaggio è risultato pari a 80,8%, superiore a quello richiesto dalla normativa europea per il 2030 (75%). Il riciclo dei contenitori in vetro permette di ridurre il consumo di materie prime naturali e di diminuire gli effetti dannosi derivanti dall’attività estrattiva, oltre a minimizzare i consumi di energia e, quindi, le emissioni di gas serra. Basti pensare che nel 2022 in Italia riciclando il vetro si è contribuito a risparmiare 4,2 milioni di tonnellate di materie prime e 1.042.295 tonnellate CO2. Inoltre, l’ultimo RdS di Assovetro rivela che grazie a tecniche e sistemi per la riduzione delle perdite e al riutilizzo delle acque nel ciclo produttivo, i consumi idrici totali delle vetrerie coinvolte nel sondaggio sono diminuiti nel 2022 del 7,2% rispetto al 2021 e addirittura del 39% rispetto al 2016.

Transizione energetica

Per un settore industriale “energy intensive” come quello del vetro (1,5% del consumo nazionale di gas e 1% di elettricità) la strada della decarbonizzazione è d’obbligo. L’industria ha raccolto la sfida e sta già ottenendo ottimi risultati attraverso l’elettrificazione dei forni, l’aumento della quota di energia green, nuovi combustibili, nuove tecnologie e interventi sul prodotto, come l’alleggerimento di peso di bottiglie e vasetti (la riduzione di peso del 25% consente di ridurre fino al 25% le emissioni di CO2). Un impegno registrato dal Rapporto di sostenibilità del comparto, pubblicato da Assovetro: i due terzi del campione di imprese esaminato lo ha formalizzato in una roadmap, fissando obiettivi di riduzione dei gas serra al 2030.

Il vetro scuro è più sostenibile

Oltre all’alleggerimento dei contenitori, un altro elemento fondamentale per la riduzione di CO2 è il vetro di colore scuro. Il vetro scuro (l’ambra, il verde smeraldo, il verde scuro…), è prodotto con percentuali di rottame di vetro molto più elevate di quello chiaro. Se una bottiglia in vetro bianco può avere una media del 30/35% di vetro riciclato, quella in vetro scuro può arrivare all’85/87% medio di vetro riciclato, ma potenzialmente anche al 100%. Maggiore è la percentuale di vetro riciclato immesso nel processo produttivo, minore è la temperatura di fusione del vetro, minori sono le tonnellate di CO2 prodotte per tonnellata di vetro. Scegliere bottiglie di vetro scuro, quindi, vuol dire favorire l’ambiente.

Sostenibilità sociale

L’industria italiana del vetro offre forme contrattuali molto stabili: il 96% dei contratti di chi lavora in vetreria è a tempo indeterminato e le professionalità sono così elevate e specifiche che rendono il settore molto attrattivo, anche rispetto ad altri Paesi. Il comparto prevede poi un welfare aggiuntivo che interessa l’84,3% dei lavoratori, offrendo benefit come la previdenza complementare, l’assistenza sanitaria integrativa e le mense aziendali. La crescita e l’aggiornamento continuo delle conoscenze e delle competenze delle risorse è un elemento chiave per lo sviluppo del settore, come testimonia l’importante impegno nella formazione da parte di tutte le aziende. Nel 2022 l’industria del vetro ha erogato complessivamente 152.986 ore di formazione dirette alla crescita professionale.

Per ulteriori informazioni sul riciclo di vetro consulta l’iniziativa ‘Friends of Glass’ sulla pagina specializzata. 


Fonte: http://www.repubblica.it/rss/ambiente/rss2.0.xml


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