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Cinquemila pannelli solari in un cimitero francese, 5 euro per far parte della CER

In Italia si discute di come installare pannelli solari sui tetti, o in spazi verdi, rispettando il paesaggio e le peculiarità dei centri storici, in Francia hanno fatto un deciso passo avanti, con una scelta innovativa e un po’ controversa. Il comune di Saint-Joachim, nella Loira atlantica, ha infatti deciso di sfruttare lo spazio del suo cimitero, circa 8mila metri quadri, per costruire tettoie solari con 5.000 pannelli fotovoltaici e una capacità di 1,3 MW

Il progetto, avviato nel 2021, non riguarda solo la produzione di energia pulita. I 4mila cittadini di Saint-Joachim, paese che si trova nel cuore delle paludi di Brière, devono affrontare una serie di sfide ambientali. Da un lato, c’è la necessità di aumentare la produzione di energia rinnovabile per ridurre la dipendenza dai combustibili fossili. Dall’altro, poiché il cimitero è costruito su un terreno paludoso, è indispensabile metterlo in sicurezza dalle inondazioni, frequenti nella zona. Oltre a generare elettricità, perciò, le tettoie solari saranno utilizzate anche per raccogliere l’acqua piovana e convogliarla in un vicino complesso sportivo, alleggerendo così la pressione sul delicato ecosistema della zona.

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C’è poi il risparmio in bolletta, perché i “sistemi di ombreggiamento fotovoltaico” sul cimitero sono finanziati con un’operazione di autoconsumo collettivo, destinata a fornire elettricità agli abitanti del paese, alle imprese locali e a una casa di cura. Con un costo stimato di 3,35 milioni di euro, l’installazione sarà finanziata dall’amministrazione locale, grazie soprattutto a un aumento delle tasse del 7% dell’imposta sugli immobili, dovuto all’inflazione – aumento che l’ente locale ha scelto di ridistribuire ai suoi residenti attraverso questa operazione.

C’è poi il sostegno della comunità, con l’associazione RECIT, una rete di comunità energetiche del Pays de la Loire, e l’associazione Brier’energie, nata nel 2022. Con una quota d’iscrizione di 5 euro, l’associazione conta attualmente 420 membri, tutti residenti a Saint-Joachim e futuri consumatori dell’energia che verrà prodotta dai pannelli del cimitero. Il progetto è originale per il luogo scelto e ha anche caratteristiche particolari per la chiave di distribuzione individuata per ripartire equamente l’elettricità prodotta dalla centrale solare, senza favorire o penalizzare alcun consumatore. In qualità di soggetto giuridico organizzatore dell’operazione di autoconsumo collettivo, Brier’energie ha spiegato ai giornali locali che da un lato gestirà l’elettricità in entrata e in uscita dalla rete Enedis (una delle compagnie elettriche francesi) su base continuativa, ma stabilirà anche le regole di distribuzione tra i partecipanti, definendo le chiavi di assegnazione.

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Come noto, misurare in maniera accurata l’elettricità prodotta e stabilire le ripartizioni fiscali è uno dei punti chiave dei funzionamenti delle Cer e Brier’energie calcolerà le cifre a partire da decine di migliaia di punti con dati raccolti ogni 30 minuti da centinaia di utenti. Ogni mese, l’utility invierà a Enedis un riepilogo dei risultati, in modo che le detrazioni possano essere applicate alla bolletta di ogni abbonato che partecipa all’operazione.

Insieme a un grande interesse per il progetto, i giornali locali hanno registrato anche qualche perplessità. Ouest France, uno dei principali quotidiani locali, ha pubblicato l’intervento di un cittadino che si è lamentato che l’iniziativa sia irrispettosa per i deceduti e per chi li piange. Per molti, i cimiteri sono spazi sacri, carichi di significati emotivi e spirituali, e l’idea di sfruttarli per altri scopi se non quelli del raccoglimento e della preghiera può suscitare dubbi.

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Però il progetto francese indica che è in atto un ripensamento del modo in cui utilizzare gli spazi pubblici. Se cambiamo prospettiva, se iniziamo a vedere molti spazi che ci circondano come risorse con funzioni diverse, si aprono nuove possibilità: in fin dei conti un cimitero che non solo onora i morti, ma genera anche energia pulita, ospita orti comunitari e offre spazi per la meditazione e la riflessione, soprattutto in città in cui il consumo di suolo è uno dei problemi maggiori, diventa una risorsa in più. In un mondo che deve affrontare l’urgente sfida del cambiamento climatico, ogni metro quadrato conta e l’iniziativa del comune di Saint-Joachim appare come un gesto di responsabilità nei confronti delle generazioni future, più che una profanazione del culto dei morti.


Fonte: http://www.repubblica.it/rss/ambiente/rss2.0.xml


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