3 Maggio 2024

Daily Archives

consigliato per te

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    Scuola, Valditara nomina il gruppo per rifare i programmi ministeriali, ma è polemica: “Mancano insegnanti e due esperti su nove vengono dagli atenei telematici”

    Il ministro Giuseppe Valditara ha nominato una commissione di esperti per rivedere le indicazioni e le linee guida nazionali del primo e secondo ciclo di istruzione. Un testo che risale al 2018, ministro Fioroni, aggiornato nel 2012, che riguarda la sostanza di ciò che viene trasmesso nelle aule. LEGGI TUTTO

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    Spiagge e Fondali Puliti 2024, al via dal prossimo 10 maggio

    Una media di 705 rifiuti ogni 100 metri di spiaggia lineare, quasi la metà (il 40,2%) sono 5 tipologie di oggetti (mozziconi, pezzi di plastica, tappi e coperchi in plastica, materiali da costruzione e demolizione e stoviglie usa e getta in plastica).  È questo uno dei risultati del monitoraggio 2024 fatto da Legambiente su 33 spiagge di 12 regioni della Penisola, per un totale di 179.000 metri quadri monitorati e dove sono stati raccolti e catalogati 23.259 rifiuti.Preoccupa, sottolinea il Rapporto Beach Litter, il dato specifico sui prodotti in plastica monouso banditi dalla direttiva europea Single Use Plastics (Sup), in vigore in Italia dal 14 gennaio 2022, e che insieme alle reti e attrezzi da pesca e acquacoltura, rappresentano ancora il 56,3% del totale dei rifiuti monitorati nel 2024, con un andamento dal 2014 ad oggi che non sembra mostrare segni di riduzione importanti, rappresentando mediamente circa il 50% dei rifiuti ritrovati, secondo i dati raccolti dai nostri volontari. LEGGI TUTTO

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    Il grattacielo elettrico di New York che riduce al minimo le emissioni

    Se, passeggiando nel cuore di Brooklyn, vi capita di percorrere la trafficata State Street, vi imbatterete, in corrispondenza del civico 505, in una scultura che raffigura una presa di corrente. Fate una sosta e guardate in su. Di fronte a voi svetta, arrampicandosi verso i raggi dorati del sole, 505 State Street, appunto, il primo grattacielo full electric di New York. Simile a una gigantesca torta nuziale, ha pianta a cuneo e facciata rivestita in vetro e alluminio. I tre piani inferiori sono, invece, ricoperti in cemento scuro, per integrarsi con l’architettura circostante. L’edificio, ideato da Alloy Development, studio di progettazione e sviluppo, e appena inaugurato, conta 44 piani, per un totale di 146 metri di altezza, e 441 appartamenti in affitto. Qui niente gas, tutto rigorosamente a elettricità.

    505 State Street (The Alloy Block)  LEGGI TUTTO

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    Un weekend di birdwatching con la Festa delle Oasi e Riserve Lipu

    Un percorso per conoscere gli alberi che vivono nei boschi; una passeggiata al tramonto per osservare gli animali più crepuscolari; l’emozione della liberazione di uccelli guariti dai centri recupero della Lipu. Saranno solo alcune delle opportunità per vivere intensamente la natura che la Lipu offrirà sabato 4 e domenica 5 maggio per la Festa delle Oasi e delle Riserve, 26 aree ricche di biodiversità con oltre 300 specie di uccelli e paesaggi incontaminati, dalla storica Oasi di Crava Morozzo, in Piemonte, nata 45 anni fa, nel 1979, alla Palude Brabbia in provincia di Varese; dalle dune di Cà Roman, nella laguna di Venezia alle scogliere di Carloforte, in Sardegna; dalla Palude di Massaciuccoli allo spettacolare canyon della Gravina di Laterza (Taranto) e tante altre tra zone umide, collinari, coste e aree boscose, gestite in tutta italia dalla Lipu in collaborazione con enti locali quali Comuni, Province, Regioni, Enti parco.Aree (quattro delle quali riconosciute come zone umide di importanza internazionale in base alla Convenzione di Ramsar: Palude Brabbia, paludi di Ostiglia, Massaciuccoli e Biviere di Gela) sottratte al degrado, alla distruzione dell’habitat, al consumo di suolo, oppure oggetto di ripristino per ricreare ambienti ideali per ospitare specie anche importanti da un punto di vista conservazionistico.

    Biodiversità

    Sardegna, come proteggere risaie e fenicotteri

    di Emanuele Bompan

    15 Aprile 2021

    La Festa delle Oasi e Riserve della Lipu offrirà nel complesso 41 appuntamenti nelle due giornate di festa, con tanto birdwatching, visite guidate dai volontari e dallo staff della Lipu, giochi e laboratori per i più giovani, mostre, laboratori creativi, giochi e spettacoli, e numerose liberazioni di animali curati nei centri recupero della Lipu che avverranno nella riserva naturale Lago di Santa Luce (PI), nella Riserva del Chiarone-Oasi Lipu Massaciuccoli e nell’Oasi Castel di Guido (Roma).Il programma dei 41 appuntamenti, che si rivolgono alle famiglie, ai bambini e agli appassionati di natura: dalla visita al “paradiso delle orchidee” dell’Oasi Bianello, a Quattrocastella (Reggio Emilia), all’evento per adulti e bambini sul mondo degli impollinatori all’Oasi di Ostia; dalla possibilità di assistere alla tecnica di inanellamento scientifico degli uccelli all’Oasi Soglitelle (Caserta) alla passeggiata alla Riserva Saline di Priolo (Siracusa) per scoprire gli animali notturni che la popolano.

    Biodiversità

    Così le rotte degli uccelli ci raccontano il clima che cambia

    di Giacomo Talignani

    18 Febbraio 2021

    Il sistema oasi e riserve della Lipu ospita complessivamente circa 5mila differenti specie animali e vegetali, tra cui 358 specie di uccelli, 51 di mammiferi e oltre 50 specie tra rettili e anfibi. Sono oltre 150mila i visitatori che le frequentano ogni anno (350 le classi scolastiche coinvolte in attività di educazione ambientale), con 370 persone impegnate nella gestione tra staff, collaboratori e volontari. Sono 320 gli eventi natura e le giornate tematiche organizzate ogni anno per conoscere le oasi e riserve, quasi tutte inserite nella Rete Natura 2000, la rete europea di aree protette che tutelano la biodiversità.

    Aree che si estendono su un territorio pari a 4.500 ettari dove vengono conservate specie come il falco della regina, che con 100 coppie nidifica nell’Oasi Lipu Carloforte, in Sardegna; il fenicottero, presente con 1.000 coppie alla Riserva Saline di Priolo della Lipu, in Sicilia; la cicogna nera e il lanario all’Oasi Lipu Gravina di Laterza, in Puglia; la grande garzaia della Riserva naturale di Torrile e Trecasali, nella pianura parmense, che vanta ben 400 coppie. E ancora moretta tabaccata, airone rosso, pernice di mare, moretta, tarabuso e tarabusino.

    Il tutorial

    Il birdgardening in balcone, per un giardinaggio amico degli uccelli

    di Gaetano Zoccali

    01 Ottobre 2022

    “In occasione di queste giornate di festa per le nostre oasi e riserve, che tutelano specie rare e habitat naturali di grande pregio e valore naturalistico ed educano al rispetto della natura decine di migliaia di cittadini – dichiara alessandro polinori, presidente della lipu – lanciamo un messaggio al governo italiano affinché cambi posizione sulla nature restoration law, la legge sul ripristino della natura, che tanti benefici porterebbe alla biodiversità, alla lotta ai cambiamenti climatici, favorendo un futuro più sostenibile. È un percorso che le nostre oasi e riserve hanno iniziato quasi 50 anni fa, con grandi risultati in termini di tutela dell’ambiente e delle specie, proprio ciò che chiede l’Europa”.

    I programmi delle giornate della festa e i contatti con le strutture per le prenotazioni sono disponibili sul sito www.lipu.it. LEGGI TUTTO

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    Cesena, improvvisa lezione sessuale con i bambini di quinta elementare. Maestra licenziata

    CESENA – Avevano litigato in classe, usando epiteti di natura sessuale. La maestra ha così pensato di dedicare una lezione alla sessualità e alla procreazione ai suoi alunni di quinta elementare. Ma nel discutere di questi temi, secondo i giudici, ha creato turbamento nei bambini improvvisando una lezione senza averla preparata e pianificata prima con […] LEGGI TUTTO

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    Il prof svestito va in tv, ma è in malattia per infortunio. Jean Pascal Marcacci: “Pago l’esibizione perché naturista, non l’assenza”

    BOLOGNA – È diventata un caso la partecipazione dell’avvocato bolognese Jean Pascal Marcacci, docente del Rosa Luxemburg e presidente regionale dell’Associazione naturisti dell’Emilia Romagna, come ospite domenica scorsa a “Che Tempo Che Fa” da Fabio Fazio e Luciana Littizzetto. Marcacci è infatti apparso con un asciugamano blu che gli copriva le parti intime, ma quello […] LEGGI TUTTO

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    Gli allevamenti di salmone insostenibili costano a noi e alla biodiversità

    Si stima che 63 milioni di salmoni sono prematuramente morti nel 2023 nei grandi allevamenti marini della Norvegia. Un tasso di mortalità record (il 16,7%) che getta nuove ombre sul consumo globale del pesce, apprezzato per i suoi acidi grassi Omega-3, e sull’acquacultura, che da tempo è il settore di produzioni animali con la più rapida crescita a livello globale, al punto da aver triplicato la sua produzione nell’ultimo ventennio. Con una previsione emblematica: nel 2030 il 62% del pesce destinato al consumo umano sarà di allevamento. Ecco perché ridurre il suo impatto sul Pianeta è prioritario.

    L’intervista

    “Until the end of the world”, il lato oscuro dell’industria ittica. “Negli allevamenti di pesce c’è poco di green”

    di Marino Midena

    16 Febbraio 2024

    L’ultimo allarme arriva da uno dei paesi leader nell’allevamento dei salmoni ed è amplificato dalle parole di Edgar Brun, direttore del settore Salute e benessere degli animali acquatici presso il Norwegian Veterinary Institute di Oslo. “Una morte così massiccia di animali rappresenta uno spreco di vite e risorse, abbiamo anche la responsabilità morale ed etica di garantire loro le migliori condizioni possibili”, dice. Soccombono, i salmoni, a causa di malattie del pancreas, delle branchie o del cuore, oppure a lesioni subite durante l’eliminazione dei parassiti come i pidocchi di mare.

    E nella grande distribuzione, denunciano i media norvegesi, finiscono pesci in pessime condizioni di salute al momento della macellazione, o addirittura già morti. Riecheggia la denuncia che Laila Sele Navikauskas, già responsabile del controllo qualità in un’azienda specializzata nella macellazione del salmone, aveva rilasciato all’emittente pubblica NRK: “Vedo in vendita pesce che io stessa non mangerei”.

    Longform

    “Salvate il salmone selvaggio”

    di Paola Rosa Adragna

    14 Ottobre 2023

    Secondo l’Autorità norvegese per la sicurezza alimentare sarebbero state riscontrate anomalie nella metà degli allevamenti ittici ispezionati lo scorso anno: in particolare, esce ferito o deformato destinato all’esportazione, in violazione delle normative vigenti. E i produttori? Robert Eriksson, numero uno della Norwegian Seafood Association, che rappresenta le piccole realtà, che generalmente sono considerate meno colpevoli, definisce “totalmente inaccettabili” le irregolarità riscontrate. “Abbiamo bisogno di più tempo per risolvere la questione”, ha invece detto Geir Ove Ystmark, presidente della Norwegian Seafood Federation, la sigla che rappresenta le grandi aziende di piscicoltura. “Abbiamo già lanciato una serie di iniziative e misure, ma un salmone vive in media tre anni e i risultati saranno apprezzabili nel medio termine”.

    “Stipati in gabbie sovraffollate, dov’è il benessere animale?

    Annamaria Pisapia dirige la sezione italiana di Compassion in World Farming, la maggiore organizzazione internazionale per il benessere degli animali da allevamento. “Che l’allevamento di salmone sia uno con i più alti tassi di mortalità, purtroppo, è un fatto risaputo che non sorprende – ci dice – I salmoni allevati passano la loro vita stipati in gabbie sottomarine e sovraffollate: in genere, lo spazio riservato a un singolo esemplare – in media lungo 76 centimetri – è quello di una vasca da bagno. A questo si aggiunge che le acque in cui nuotano sono putride, piene di sostanze chimiche, residui di cibo e feci. In più, i salmoni si feriscono a contatto con le superfici abrasive e le parti delle gabbie. Tutto questo contribuisce alla formazione di un sistema immunitario indebolito, e all’esposizione a malattie e infestazioni. Si potrebbe aprire un intero capitolo sui pidocchi di mare, che si nutrono della pelle, del sangue e del muco di questi pesci. E la cui ‘cura’ è l’ennesima fonte di sofferenza per gli animali, sottoposti a trattamenti con temperature anche di 20 gradi più elevate a quelle a cui sono abituati. E a cui a volte non sopravvivono”. 

    Compassion in World Farming non crede negli allevamenti virtuosi. Comprese le realtà meno industriali, più piccole: “Le problematiche di benessere che troviamo nei grandi allevamenti sono comuni a tutto il settore, che lavora secondo gli stessi standard, e quindi non c’è garanzia che ‘piccolò voglia dire ‘buono’. – spiega Pisapia – Negli anni abbiamo visto un forte accentramento della produzione di carne di salmone, con l’aumentare dei grandi allevamenti. Oggi l’allevamento di salmoni è, ovunque, un sistema altamente industrializzato che dipende dall’utilizzo di mangimi commerciali, e quindi intensivo. Non ne esistono ‘estensivi’. – spiega Pisapia – Anzi, il rischio è che si vada incontro a un’ancora maggiore intensificazione con la diffusione del sistema di acquacoltura a ricircolo, che permette di aprire allevamenti ovunque sia possibile costruirne le strutture. Si tratta – spiega – di sistemi che sono impianti a terra che si basano sull’utilizzo di vasche spoglie, prive di qualsiasi arricchimento ambientale, e sono molto costosi da realizzare. La conseguenza è facile da immaginare: per compensare i costi si aumenta la produzione, con densità altissime di allevamento. Se i salmoni allevati in Scozia sono tenuti a una densità di 15 chilogrammi di pesce per metro cubo, in questi sistemi la densità standard è di 80 per metro cubo: è come se in una vasca siano stipati ben quattro esemplari, e non uno”.

    Alimentazione

    Come acquistare salmone sostenibile guardando l’etichetta

    di Paola Arosio

    20 Marzo 2024

    Il costo per l’ambiente dell’alimentazione e i nuovi spiragli

    C’è inoltre la questione, non marginale, dell’alimentazione. “Il salmone è un pesce carnivoro, il che significa che il mangime utilizzato per alimentarlo è principalmente composto da farina e olio di pesce ottenuti dalla pesca di specie selvatiche. – spiega la dirigente di Ciwf – Si stima che per nutrire un singolo salmone siano necessari ben 440 pesci catturati, molti dei quali potrebbero essere destinati al consumo umano diretto. Un vero paradosso”. Eppure qualche spiraglio ci sarebbe: “Da una decina di anni si osserva una riduzione della percentuale di farina e di olio di pesce nelle diete destinate ai pesci carnivori, sostituite in gran parte da fonti vegetali, cereali e semi oleosi”, annota Roberto Cerri, biologo marino esperto in acquacoltura e nutrizione dei pesci. Una evoluzione nella dieta del salmone d’allevamento in nome (anche) della sostenibilità. Già, ma basterà?

    Con un maggiore rispetto delle regole, l’acquacoltura potrebbe rivelarsi una risorsa preziosa. Basterebbe, in fondo, seguire con più attenzione le Linee guida strategiche per un’acquacoltura europea più sostenibile e competitiva per il periodo 2021-2030. “Del resto il prodotto di allevamento ha il vantaggio di essere sempre tracciabile, contribuisce a ridurre la pressione di pesca e le diete sono sempre più indirizzate su prodotti vegetali e sottoprodotti avicoli e dell’industria della pesca, anche in un’ottica di economia circolare. – argomenta Angela Trocino, docente di Seafood Sustainability e Production and Control all’Università degli Studi di Padova. – In più le fasi pre-macellazione e macellazione in allevamento sono gestite per ridurre la sofferenza degli animali anche perché esiste una correlazione con la qualità del prodotto e, nello specifico, con l’evoluzione della freschezza. Anzi, lo stress sofferto dagli animali durante l’allevamento e al momento della macellazione determina una più rapida evoluzione dei processi biochimici post-mortem e un più rapido deterioramento del prodotto”. LEGGI TUTTO