2 Maggio 2024

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consigliato per te

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    Ridare valore al mestiere di insegnante è il rimedio migliore al disagio della Scuola

    Il disagio della Scuola è un disagio che non può essere ridotto né a quello degli studenti né a quello degli insegnanti né, tantomeno, a quello delle famiglie. È innanzitutto la Scuola come istituzione che è a disagio. Ma cosa significa questo disagio? Esso riflette, nel nostro tempo, il collasso più generale del discorso educativo. Come fare esistere principi educativi in un’epoca, com’è quella ipermoderna, il cui comandamento fondamentale è quello del successo individuale a qualunque costo? Non a caso uno dei fraintendimenti maggiori che stiamo vivendo è quello che confonde il piano delle regole con quello del senso della Legge.

    L’intervista allo psicoanalista

    Massimo Ammaniti: “Il disagio esistenziale dei ragazzi va ascoltato. Tocca ai prof cambiare”

    di Maria Novella De Luca

    30 Aprile 2024

    Il rispetto delle regole
    L’educazione non coincide con la regolazione della vita, ma con la sua umanizzazione. Educare non significa sottomettere la particolarità della vita del figlio all’universalità astratta delle regole. Il rispetto delle regole viene invocato come condizione indispensabile per garantire la costruzione di una buona cittadinanza, ma quello che si dimentica è che le regole sono solo degli impedimenti esterni che agiscono sul comportamento volendone limitare gli eccessi. Concepire l’educazione a partire dalle regole è una impostura perché non considera la differenza che sussiste tra le regole e il senso della Legge. Non a caso nel nostro paese le regole tendono a moltiplicarsi proprio perché manca l’acquisizione collettiva del senso della Legge.

    Male dentro. L’epidemia di ansia e crisi di panico nelle scuole: dove nasce (e come curare) il nuovo disagio dei ragazzi

    di Maria Novella De Luca

    29 Aprile 2024

    Il senso della Legge
    La vita della Scuola dovrebbe avere come compito più alto quello di trasmettere il senso della Legge al di là del rispetto formale delle regole. Il senso della Legge implica la trasmissione del senso dell’impossibile: non si può essere tutto, fare tutto, godere di tutto, avere tutto, sapere tutto. Se questo senso non si iscrive nel cuore del figlio – se l’impossibile viene negato – si afferma il principio perverso – oggi totalmente egemonico – che tutto sia possibile. La conseguenza maggiore che è sotto gli occhi di tutti coloro che si occupano del disagio giovanile è la caduta del desiderio, il suo appassimento.
    Non basta guardare al passato
    La Scuola è allo sbando – come allo sbando è il discorso educativo – perché è sempre più difficile fare esistere e trasmettere da una generazione all’altra il senso della Legge come condizione della possibilità vitale del desiderio. Nondimeno, il senso della Legge non si rianima guardando al passato, rimpiangendo nostalgicamente una Scuola disciplinare, pre-sessantotto, fondata sugli ideali patriarcali dell’obbedienza e dell’autoritarismo. È vero che nei momenti di smarrimento la tentazione del recupero nostalgico dell’autorità indiscussa è massima, ma non è mai la via giusta. Una Scuola all’altezza del compito di umanizzare la vita, non passa attraverso una riesumazione della dimensione antiquata e repressiva della Legge.
    Voto in condotta e valore degli insegnanti
    Il valore irrinunciabile della valutazione e della prova, che sarebbe a mio giudizio giusto preservare, non può essere sostenuto da un uso sadico della valutazione e della prova stessa. Allo stesso modo se considero importante ridare valore al voto in condotta, è assai più importante ridare valore alla funzione degli insegnanti in un quadro di riforma complessiva dei piani di studio che favorisca le inclinazioni singolari degli allievi come già accade da tempo in altre parti del mondo. Se il perno simbolico dell’autorità simbolica degli insegnanti – garantito dalla forza della tradizione – si è indebolito rendendo assai più difficile il loro lavoro, solo la restituzione dell’importanza cruciale della loro funzione può ridare il giusto peso alla loro azione. Come si può pretendere che gli allievi rispettino i loro insegnanti se lo Stato è il primo a non riconoscerne il valore, a proletarizzarne le condizioni di vita, a umiliarne la professionalità? È solo il lavoro degli insegnanti che può custodire il nesso che unisce il senso della Legge – non tutto è possibile – con la possibilità generativa del desiderio. Questo però imporrebbe una selezione della loro attitudine, il ripristino di un criterio seriamente meritocratico, la valorizzazione dei migliori e un drastico allontanamento dalla Scuola di coloro che la parassitano.
    Il ruolo decisivo degli insegnanti
    Una scuola senza prove e valutazioni non esiste, ma le prove e le valutazioni non devono riguardare solo gli studenti ma soprattutto chi insegna. Ascoltate i ragazzi di oggi nel descrivere i loro insegnanti. Quanti possono testimoniare di avere incontrato un testimone effettivo del desiderio di sapere? Lo Stato ha la responsabilità massima di rivalorizzare la funzione degli insegnanti riconoscendo anche in termini economici il carattere decisivo della loro professione. Ma, d’altra parte, la vocazione all’insegnamento è una cosa seria che andrebbe ripensata a fondo. Fare l’insegnante non può essere un ripiego qualunque. Avendo dedicato una vita all’insegnamento so bene quanto la parola di un maestro possa risultare decisiva nel cammino di una vita. A condizione che quella parola sia viva, accesa, non spenta dalla noia e dalla rassegnazione. LEGGI TUTTO

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    Lavoro e ambiente, arriva l’Osservatorio per la formazione green

    “Imagine… Green Jobs” è il titolo del convegno organizzato in pre-apertura del Festival dello Sviluppo sostenibile 2024 (dal 7 al 23 maggio su tutto il territorio nazionale) il prossimo lunedì 6 maggio a Roma dall’Università degli Studi Link insieme alla RUS-Rete delle università per lo sviluppo sostenibile, con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica e in partenariato con System Dynamics Italian Chapter e Green Factor. Nel corso della giornata di studio e dibattito sarà presentato il progetto “Osservatorio formazione e green jobs”, realizzato in seno al progetto SUST-HEIn, finanziato dalla Commissione Europea sul programma Erasmus+ e coordinato in Italia dall’Università degli Studi Link, che ha l’obiettivo di promuovere un approccio istituzionale olistico alla sostenibilità delle Università, tramite il pensiero sistemico (Systems Thinking).

    Formazione

    “Business Sustainability”, il Master per guidare le imprese verso uno sviluppo sostenibile

    di redazione Green&Blue

    16 Aprile 2024

    Numerosi gli ospiti attesi per la giornata del 6 maggio, in rappresentanza di tutte quelle istituzioni e organizzazioni che da anni si occupano di politiche attive del lavoro, impresa e ambiente. I lavori saranno aperti, dopo il saluto del magnifico rettore dalla Link, Carlo Alberto Giusti, da Enrico Giovannini, direttore scientifico di ASVIS, e Patrizia Lombardi, Presidente della RUS e Prorettrice del Politecnico di Torino, e proseguiranno con gli interventi di Romano Benini, consigliere del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, Marina Timoteo, direttrice di Almalaurea, Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symbola, Ilaria Bertini, direttrice dell’Agenzia nazionale per l’efficienza energetica di Enea, Rita Anabella Maroni, ricercatrice di Unioncamere, Antonella Zuccaro, prima ricercatrice di Indire,  Guia Bianchi, ricercatrice del Joint Research Centre della Commissione Europea di Siviglia, Amarildo Arzuffi, direttore area formazione di Fondimpresa, Barbara Gatto, responsabile del DPT Politiche Ambientali della CNA, Gabriele Ferrieri, Presidente di ANGI, Alberto Patruno, direttore generale AIDA, Massimo Centemero, direttore CIC, Giovanni Esposito, direttore del Consiglio dei periti industriali. Sono inoltre attesi interventi di Conai, Wwf e Legambiente.

    Lavori green

    Cosa accadrebbe se l’Italia avesse un energy manager

    di Antonio Piemontese

    29 Aprile 2024

    L’incontro sarà moderato dai responsabili del progetto “Osservatorio formazione e green jobs”, Stefano Armenia, responsabile del progetto SUST-HEIn e referente Università Link presso la RUS, e Marco Gisotti, giornalista e divulgatore, autore di numerosi saggi sui green jobs. L’iniziativa avrà luogo nell’Antica Biblioteca dell’Università degli Studi Link a Roma in Via del Casale di San Pio V, 44 a partire dalle 9,30 e fino alle 16,30 con una pausa fra le 13 e le 14.

    È possibile registrarsi inviando una mail di richiesta all’indirizzo terzamissione@unilink.it LEGGI TUTTO

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    La vernice che riduce l’inquinamento in casa grazie alla luce

    L’inquinamento che filtra all’interno degli appartamenti potrebbe essere ridotto impiegando un nuovo tipo di vernice fotocatalitica, ovvero capace di sfruttare la luce per attivarsi. La novità si deve alla startup cagliaritana Clentech, fra le protagoniste della recente manifestazione Smau Paris – una vetrina realizzata in collaborazione con Italian Trade Agency per far conoscere le startup italiane.”Possiamo assicurare fino al 97% della degradazione inquinante in ambiente indoor. Si pensi all’abbattimento di composti organici derivanti da combustione dei motori delle auto, l’eliminazione di muffe, batteri e alcuni virus, la riduzione di oltre il 90% di ossido di azoto, la degradazione delle polveri PM10, etc.”, si spiega Carlo Usai, co-fondatore e Ceo di Clentech. “Il composto è stato validato dai laboratori dell’Università di Cagliari e i prototipi sono stati sottoposti a diversi test che hanno confermato ogni qualità”.Il tema centrale è che l’inquinamento indoor è considerato dalla comunità scientifica più nocivo di quello esterno – fino a 20 volte in alcuni contesti – poiché in molti casi si passa la maggior parte del tempo al chiuso e senza che avvenga un’adeguata aerazione. Senza contare il rischio di patologie legate alla presenza di muffe, umidità e ovviamente batteri, soprattutto per le persone più deboli. Non a caso Clentech suggerisce che una delle applicazioni primarie potrebbe essere proprio negli ambienti ospedalieri, oltre che in ambito domestico o professionale.

    Clentech sfrutta la luce naturale e a Led

    La genesi del progetto è maturata nel 2021 in ambiente universitario: Clentech è uno spin-off dell’ateneo sardo e sfrutta un brevetto internazionale erede di un progetto del professore di fisica sperimentale Pier Carlo Ricci. Grazie a una licenza d’uso esclusiva è stato possibile realizzare “un composto di biossido di titanio modificato innovativo (TiO2), prodotto in formato poroso, estremamente duttile, che può essere applicato su varie tipologie di prodotti”.In pratica la luce solare e quella artificiale, in particolare Led, sono in grado di innescare nel composto delle reazioni fotochimiche (“ossidazione”) che trasformano gli agenti inquinanti in sostanze innocue, come calcari e sali inerti. Sul mercato esistono soluzioni analoghe ma sono limitate dal fatto di aver bisogno perennemente della luce solare e la componente ultravioletta, quindi la loro massima efficacia è in esterno. La tecnologia Clentech invece estende il suo effetto fotocatalitico (una sorta di fotosintesi) e quindi riesce anche ad attivarsi sotto le comuni lampade a Led. “Non c’è bisogno che una parte specifica venga irradiata direttamente, l’effetto è complessivo. Certamente con il totale buio non c’è attivazione”, puntualizza il manager.

    Il composto volendo può essere aggiunto come additivo alle vernici oppure trasformato in una sorta di smalto trasparente da applicare su mura già verniciate, ed è così che per ora è stato sperimentato. Ma la prospettiva è che possa trasformarsi anche in spray o potenzialmente usato per creare carte speciali, filtri dell’aria o dell’acqua. Per altro questa tecnologia consente alle aziende di ottenere diverse certificazioni per la sostenibilità, nel rispetto della normativa italiana e comunitaria sugli standard ambientali qualitativi.

    Un mercato già pronto per la novità

    Oggi, come spiega Usai, per ottenere un abbattimento degli inquinanti in casa si possono impiegare condizionatori oppure purificatori come quelli di Dyson o altri marchi. “Però ovviamente consumano energia, localizzano l’intervento e poi i filtri vanno periodicamente puliti o sostituiti, mentre il nostro trattamento applicato a un muro non ha bisogno di ulteriori interventi o manutenzione. Regala un sentore di sanificazione, aria pulita, e il processo è attivo per circa 6 anni”, sottolinea Usai. Per altro su un immobile da circa 100 metri quadrati non c’è bisogno di avere tutte le pareti trattate.”Oggi siamo alla ricerca di partner industriali per la produzione ma stiamo per avviare un impianto pilota qui a Cagliari. La riflessione non è tanto sulla tecnologia ma dove applicarla prima, in relazione ai mercati. Prevediamo lo sbarco sul mercato entro giugno e poi potenziare i proof of concept internazionali per vagliare anche contratti di sublicenza. Siamo in sette in azienda ma cresceremo”, conclude Usai. LEGGI TUTTO

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    Rinnovabili, nasce il primo parco di energia condivisa

    Il solare, tra le principali fonti di energia pulita, soprattutto nei paesi dal clima più caldo, è gravemente in ritardo. L’Italia ha un gap di 600 GW di pannelli solari da raggiungere entro il 2030. Ma ci sono anche fattori microeconomici da considerare. Il costante e rapido aumento dei costi energetici negli ultimi anni ha portato ad un crescente interesse per la proprietà solare domestica attraverso l’installazione di pannelli fotovoltaici sui tetti delle case. Tuttavia da ciò scaturiscono molti problemi associati. Innanzitutto, l’installazione di pannelli solari è un investimento significativo, con un periodo medio di recupero della spesa di circa 20 anni, per non parlare delle sfide logistiche legate all’avere un tetto adatto per l’installazione solare o, cosa ancora più importante, se non si è proprietari della casa in cui si vive.Per far fronte a queste problematiche, nasce Gridshare, startup innovativa che promuove la democratizzazione dell’energia rinnovabile, proteggendo i consumatori dalle impennate dei prezzi e dalle speculazioni del mercato energetico. Come? Offrendo ai clienti la possibilità di investire e possedere azioni in parchi solari. Gridshare identifica opportunità per la costruzione di nuovi parchi solari, e raccoglie capitali per finanziare questi progetti attraverso iniziative di crowdfunding, gestendo il progetto dall’inizio alla fine. “La nostra missione non è solo una dichiarazione, è un impegno per un mondo migliore e più sostenibile”. 

    Possedere energia rinnovabile

    Fondata da Giovanni Maria Antignani, 31 anni napoletano, laureato in economia alla Bocconi, imprenditore seriale e fondatore di due startup: Leaving-card e  Washout (con una exit di successo alle spalle), GridShare nasce nell’ambito del programma di Corporate Venture Building di Fastweb, primo investitore dell’azienda e tra i principali operatori di telecomunicazioni in Italia, da anni impegnato nella lotta contro i cambiamenti climatici e nella riduzione della propria carbon footprint con l’obiettivo di diventare Net Zero Carbon già nel 2035, e con il supporto di Founders Factory, venture studio britannico.

    La missione della startup innovativa è quella di proteggere le famiglie italiane dalle impennate dei prezzi e dalle oscillazioni del mercato energetico, consentendo a chiunque di diventare proprietario di una porzione di un impianto fotovoltaico e di beneficiare dai ricavi della vendita di energia solare prodotta. In questo modo tutti possono avere i propri pannelli solari, anche chi vive in condominio o in affitto, e perfino le aziende che credono in un investimento in energia pulita e affidabile. La startup offre un modello innovativo che abbatte le barriere di accesso agli investimenti in energia rinnovabile e abilita tutti ad un futuro energetico più sostenibile e conveniente.

    “La nostra dedizione incondizionata alla sostenibilità, all’innovazione e all’impatto positivo costituisce il cuore pulsante della nostra missione – precisa Giovanni Maria Antignani, Fondatore e Ceo di GridShare . Questi valori non sono solo principi guida, ma rappresentano la nostra bussola morale, orientandoci con fermezza nella nostra missione di costruire un futuro più sostenibile ed eco-compatibile. Con il nostro impegno, questi valori si traducono in un’impronta ambientale e sociale positiva in ogni iniziativa che intraprendiamo”.

    Il primo progetto di parco condiviso

    GridShare, per accelerare la sua crescita e rafforzare la presenza sul mercato ha avviato una campagna di Crowdfunding sulla piattaforma CrowdFundMe che ha come obiettivo prioritario il finanziamento e lo sviluppo del suo primo concreto progetto, tramite la cooperativa “Energia Democratica” costituita per l’occasione: il Parco Solare di Ceprano (Lazio). Avrà una capacità installata di 500 kW e produrrà più di 850.000 kWh annui. Si tratta di un impianto a terra che copre una superficie di oltre 11.000 mq e utilizza tracker monoassiali per massimizzare la resa. Il Parco Solare sarà in grado di coprire il fabbisogno di circa 350 famiglie ed evitare l’emissione di più di 450.000 kg di CO2 ogni anno.”Con GridShare, vogliamo rendere l’energia rinnovabile accessibile a tutti e dare alle famiglie la possibilità di proteggersi dalle insidie del mercato energetico – aggiunge Giovanni Maria Antignani -. Intendiamo cambiare il paradigma del consumatore classico permettendo ai nostri soci di guadagnare di più sei prezzi aumentano grazie alla vendita dell’energia prodotta dai campi solari invece che pagare semplicemente di più le proprie bollette.” LEGGI TUTTO