Maggio 2024

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    Le scuole di Bari faccia a faccia con gli industriali nell’Alfabeto del futuro. Gli studenti: “Siamo più fiduciosi”

    «Quali nuove figure professionali e competenze specifiche sono state richieste dalle aziende del territorio grazie agli investimenti e alle politiche di coesione europee?». È la domanda posta da uno degli oltre 100 studenti a lezione di futuro, durante la quale le distanze tra aziende e giovani si sono ridotte nell’arco di una manciata di ore al Politecnico di Bari.
    Gli alunni del liceo classico Quinto Orazio Flacco, dell’istituto tecnico e liceo linguistico Giulio Cesare, del poli-liceo Cartesio di Triggiano, del tecnico-tecnologico e liceo scientifico Guglielmo Marconi-Margherita Hack e dell’Its Turismo Puglia hanno avuto un faccia a faccia con gli amministratori delegati delle imprese che hanno segnato una svolta nello sviluppo economico del territorio. Le stesse imprese che mercoledì 29 maggio hanno partecipato al talk del gruppo Gedi “L’Alfabeto del futuro”, nel quale si è innestato il progetto Europa Italia di Repubblica, in collaborazione con la Fondazione Brodolini, con l’obiettivo di informare i giovani studenti italiani sulle politiche di coesione dell’Unione europea, con particolare attenzione a temi quali la creazione di posti di lavoro, il cambiamento climatico, la trasformazione digitale, la ricerca e l’innovazione.

    “Non temiamo la tecnologia, è un mezzo per riscoprire l’antichità”. Gioncada, dirigente del Flacco, racconta le innovazioni della didattica

    di Benedetta De Falco

    27 Maggio 2024

    A seguito dell’evento il timore degli studenti sul posto di lavoro come meta lontana da raggiungere si è ridimensionato.

    Il Giulio Cesare di Bari partecipa all’Alfabeto del futuro, la dirigente Giovanna Piacente: “La tecnologia è la bussola per i nostri studenti”

    di Benedetta De Falco

    23 Maggio 2024

    Gabriele De Giglio ha 17 anni ed è uno studente del Marconi. Era seduto in terza fila con le orecchie tese ad ascoltare i relatori, perché «il futuro che vorrei avere – ha detto – va a braccetto con l’intelligenza artificiale e il machine learning. Mi piacerebbe trattarne anche nell’ambito della divulgazione scientifica». Valentina De Carne, del Flacco, sogna invece di studiare medicina, e sa che la tecnologia è imprescindibile in quest’ambito: «I medici riescono anche a fare interventi a distanza ormai – ha raccontato – Credo che l’intelligenza artificiale sia uno strumento che ci aiuterà a salvare sempre più vite umane».

    Tecnologia e una vita da college Usa, così il poli-liceo Cartesio cambia la didattica. La preside Morisco: “Lo spunto arriva da Chicago”

    di Benedetta De Falco

    25 Maggio 2024

    Alessia invece è iscritta al Cartesio e vorrebbe studiare filosofia: «Penso molto, ma vorrei anche realizzare quello su cui rifletto. E la tecnologia è lo strumento per farlo». «Sto frequentano l’indirizzo International Hospitality e Tourism Management – ha spiegato Francesco Loconsole, 21 anni, studente dell’Its Turismo – mi ha colpito durante l’evento quello che le aziende sono riuscite a fare in Puglia. Anche nel nostro settore lavoriamo tanto con la tecnologia per pacchetti turistici e tour virtuali».

    “La tecnologia non isola, favorisce il lavoro di gruppo”. La preside De Marzo racconta percorsi e laboratori del Marconi-Hack di Bari

    di Benedetta De Falco

    25 Maggio 2024

    Gli studenti hanno preso il microfono in mano per rivolgere domande e dubbi sul domani a Domenico Favuzzi, presidente e ceo di Exprivia, Matteo Pertosa di ceo di A4Future, Vaimoo e Matipay (società della galassia Angel Holding), Giuseppe Porcelli, cfo di Roboze, e Giovanni Sylos Labini, cofondatore e ceo di Planetek Italia.

    A lezione di futuro con la tecnologia, in Puglia gli esempi delle scuole virtuose

    di Benedetta De Falco

    28 Maggio 2024

    «Quali strategie possono essere utilizzate per trattenere talenti qualificati in Puglia?», ha chiesto un’altra studentessa del Flacco, che conosce bene la piaga della fuga dei cervelli. Sylos Labini ha ammesso che «c’è un problema nel far incontrare domanda e offerta di lavoro. Adoro questa città, ma riconosco che nella classifica di attrattività per i giovani tra i 18 e i 24 anni siamo al 43esimo posto in Italia. Ci sono delle leve e potenzialità che possono essere usate».

    “La nostra didattica connessa con le necessità del territorio: così è nato il Virgilio per il G7”. La preside Antonaci racconta le sfide dell’Its Turismo

    di Benedetta De Falco

    28 Maggio 2024

    «Sono qui per porre una problematica – ha esordito uno studente del Giulio Cesare al microfono – si va inevitabilmente incontro a una crescita del divario sociale. Vorrei chiedere a voi come si intende affrontare questo problema». In un quesito posto, si annidano le paure comuni agli studenti: quella rimanere esclusi dal mondo del lavoro, di non farcela a essere al passo con i tempi. L’evento ha scelto i giovani come interlocutori per accompagnarli nei cambiamenti che investono le professioni del futuro e far capire loro quanto l’hi-tech sia imprescindibile per essere competitivi. A loro il sindaco Antonio Decaro ha dedicato una vecchia canzone di Roberto Vecchioni, sempre attualissima: Sogna, ragazzo, sogna. LEGGI TUTTO

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    Scuola, il concorso a preside potrebbe naufragare prima ancora di iniziare: il ministero rischia centinaia di ricorsi

    Il concorso a preside organizzato dal governo rischia di fallire prima ancora di iniziare. E di essere travolto da migliaia di ricorsi. Non senza polemiche per la concomitanza con la giornata della Legalità, che commemora la strage di Capaci, lo scorso 23 maggio si è svolta la prova preselettiva del concorso per dirigente scolastico, che […] LEGGI TUTTO

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    Scuola, arriva la sanatoria sul sostegno: corsi di specializzazione light per i precari, anche per chi ha ottenuto il titolo all’estero

    di Ilaria Venturi

    Introdotti percorsi di specializzazione paralleli a quelli delle università affidati a Indire e aperti anche agli 11mila docenti in causa col ministero per il riconoscimento del titolo conseguito non in Italia. Il pedagogista Dario Ianes: “L’ennesima pessima scorciatoia” LEGGI TUTTO

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    Scuola, appello da cento insegnanti contro il “progettificio “del Pnrr: “Soldi per tutor e piani inutili, ma niente per le classi pollaio e gli stipendi dei prof”

    ROMA – C’è una scuola che non si rassegna, e chiede che l’istruzione sia fatta di insegnamento, libero rapporto tra docenti e alunni, non solo di progetti che rincorrono i finanziamenti europei (Pon, nazionali, e Pnrr, europei e straordinari) senza una coerenza. LEGGI TUTTO

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    Valditara, troppe bocciature alle sue proposte: e così il ministro si blinda aumentando i “suoi” nel Consiglio superiore della pubblica istruzione

    Troppe bocciature sulle proposte relative alla scuola del ministro Valditara. E così l’esecutivo propone un decreto (il decreto Scuola) che modifica gli equilibri “politici” tra componente elettiva e componente di nomina ministeriale del Cspi, il Consiglio superiore della pubblica istruzione. L’organismo collegiale più importante della scuola italiana che al suo interno ospita la rappresentanza di docenti, dirigenti scolastici personale Ata (amministrativo, tecnico e ausiliario) e che esprime pareri obbligatori o facoltativi su quasi tutti i provvedimenti ministeriali (decreti, ordinanze ed altro) prima che questi diventino definitivi.
    La possibile modifica
    A dare notizia della possibile modifica due giornali online specializzati: Orizzontescuola e Tecnica della scuola. Nella bozza del decreto Scuola visionato dai due giornali la componente di nomina ministeriale salirebbe e supererebbe quella di nomina elettiva, per altro rinnovata con l’elezione dello scorso 7 maggio. Un intervento che modificherebbe gli equilibri politici dell’organismo a vantaggio del governo della scuola nazionale.
    La composizione dell’organismo
    Dagli attuali 36 componenti, 18 di nomina ministeriale e altrettanti elettivi, la composizione dell’organismo salirebbe a 45 componenti: 27 di nomina ministeriale mentre resterebbero 18 quelli elettivi. A questo punto, diventerebbe più difficile bocciare i provvedimenti sottoposti a parere da parte di viale Trastevere. Gli attuali 36 componenti rappresentano tutti gli ordini di scuola (infanzia, primaria, I grado e secondo grado), i dirigenti scolastici e il personale Ata, per la componente elettiva. Esponenti del mondo della cultura, dell’arte, della scuola, dell’università, del lavoro, delle professioni e dell’industria, dell’associazionismo professionale e delle scuole paritarie, per la componente di nomina ministeriale. A quest’ultima, stando alle ultime indiscrezioni sulle intenzioni di modifica da parte del ministero, si aggiungerebbero 9 componenti, sempre di nomina ministeriale: 3 designati dal Forum nazionale delle associazioni dei genitori (Fonags), 3 designati dalla Conferenza unificata Stato-Regioni e 3 dal Cnel, riporta Tecnica della scuola.
    La proposta legislativa
    “La proposta legislativa – si legge nella bozza di relazione tecnica allegata al provvedimento – prevede l’innalzamento del numero complessivo dei componenti del Consiglio, al fine di perseguire una duplice finalità: da un lato, assicurare un maggiore pluralismo culturale in seno al Cspi, ampliando il numero dei componenti nominati dal ministro dell’istruzione e del merito tra personalità significative dei settori più rilevanti della società; dall’altro, coinvolgere nell’attività del Cspi i genitori degli studenti”.
    Le bocciature
    L’ultima bocciatura del Consiglio superiore della pubblica istruzione arriva lo scorso 12 aprile. Il ministero dell’Istruzione e del merito sottopone all’organismo collegiale lo schema di ordinanza ministeriale sulle Procedure di aggiornamento delle graduatorie provinciali e di istituto. Lo schema iniziale del provvedimento, che per questa ragione viene respinto, prevedeva “la possibilità, per gli aspiranti in possesso di un titolo di accesso conseguito all’estero non ancora riconosciuto, di stipulare contratti a tempo determinato”. A dicembre, il Cspi boccia anche lo schema di Disposizioni concernenti le modalità di valutazione dei percorsi di formazione incentivata per il personale docente introdotti dalla Buona scuola bis del governo Renzi. Troppe le “criticità e le problematicità evidenziate” sulla possibilità di premiare economicamente i docenti che si sottopongono a periodi di formazione volontaria.
    E ancora prima l’organo esprime parere negativo su una riforma a cui il ministro Giuseppe Valditara tiene parecchio: lo schema di decreto concernente il progetto nazionale di sperimentazione relativo all’istituzione della filiera formativa tecnologico-professionale. Siamo a ridosso delle iscrizioni al nuovo anno scolastico, il 7 dicembre 2023, e “secondo il Cspi occorre modificare significativamente il testo dello schema di decreto sottoposto al parere, al fine di superare le criticità evidenziate anche in relazione alle problematiche connesse ai tempi di attuazione della sperimentazione che non consentirebbero l’indispensabile informazione alle famiglie, le dovute azioni di orientamento per le studentesse e per gli studenti”. Una bocciatura in piena regola. LEGGI TUTTO

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    Pnrr Scuola, Pd all’attacco: “Fallimento del governo”. Il ministro Fitto: “Non ci sono ritardi”

    Chi parla di “fallimento” come la Gilda degli insegnanti. Chi “di occasione che rischia di essere sprecata”. Con il Pd che attacca il governo reclamando un’operazione trasparenza. I dati diffusi dal Rapporto della Fondazione Agnelli e della Fondazione Astrid sul ritardo nella spesa dei fondi Pnrr – 3,3 miliardi sui 20 assegnati – fanno discutere. LEGGI TUTTO