20 Marzo 2024

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    Nel 2022 abbiamo generato 62 milioni di tonnellate di rifiuti elettronici

    La produzione mondiale di rifiuti elettronici sta aumentando cinque volte più velocemente rispetto al loro riciclo: è quanto emerge dall’ultimo report condotto dall’Institute for Training and Research delle Nazioni Unite (UNITAR). Parliamo di pc, smartphone, chiavette USB, casse acustiche, auricolari, televisori, lampadine a LED, elettrodomestici di vario tipo. In sostanza, qualsiasi prodotto dotato di presa per la corrente o di batteria.

    Secondo il rapporto appena pubblicato, a livello mondiale nel 2022 abbiamo generato 62 milioni di tonnellate di questo tipo di rifiuti. L’Europa è in testa alla classifica, con 17,6 chilogrammi di rifiuti elettronici pro capite generati nel corso del 2022. Seguono l’Oceania (16,1 chilogrammi pro capite), le Americhe (14,1), l’Asia (6,4) e l’Africa (2,5). E solo il 22,3% (meno di un quarto) dei 62 milioni di tonnellate totali risulta essere stato adeguatamente raccolto e riciclato. Ciò significa non aver sfruttato l’occasione di riutilizzare una quantità di materiali il cui valore corrisponderebbe a 62 miliardi di dollari. LEGGI TUTTO

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    Facciamo finta che la scienza sia vera? Sguardo indigeno e riflessioni sul futuro

    Quante volte, ci siamo chiesti: se avessi 6 mesi di vita, che farei? In un mondo dove conviviamo con i terrapiattisti e nella ragnatela digitale, intrappolati tra opinioni e fake news, quante volte ci chiediamo: qual è la verità? Quali i dati scientifici per difenderla?

    Mi chiamo Claudia Laricchia e sono la prima persona non indigena a capo delle popolazioni indigene del Forum sulla giustizia climatica. Mi ha dato questa nomina, il leggendario The Forest Man of India e cioè un contadino che da 40 anni ogni giorno pianta almeno un albero. E così nel nord est India, ad Assam, ha fatto tornare la biodiversità, la natura, gli animali selvaggi, piantando la foresta di Molai, che oggi è grande quanto 13 campi da calcio.

    Il mio sguardo indigeno dentro occhi non indigeni, vede un’umanità complessa e in enorme difficoltà. Un’umanità che, lo dice appunto la scienza, ha solo 5 anni e 140 giorni di vita prima del punto di non ritorno, segna il climate clock. Facciamo finta che la scienza sia vera?

    Se fosse vera, dovremmo sapere che continuando così, a vivere con mentalità estrattiva, sfruttando le risorse naturali come se fossero infinite; abbattendo gli alberi per farci piste da bob; liberando plastica nel cielo per festeggiare i nostri figli, che quella plastica già la trovano anche nel latte materno; allora tra 5 anni e 140 giorni, l’aumento della temperatura terrestre sarà al di sopra della soglia di sicurezza per la nostra vita. Non per quella del Pianeta. Il Pianeta sta bene, grazie. L’umanità è già malata.

    La cattiva notizia, dunque, è che ci rimangono meno di 6 anni di vita. La buona notizia è che ce li abbiamo meno di 6 anni.

    Alla scienza ci crediamo tutti, ma nessuno si comporta di conseguenza.E se cambiassimo?

    È questa la mia testimonianza.

    Ho preso un anno sabbatico. Ho fondato con The Forest Man of India; con il capo della rete di Al Gore – premio Nobel per la Pace ed ex Vice Presidente degli Stati Uniti -, per la biodiversità, in India; con due giovani sotto i 25 anni, un programma indigeno inedito. È un programma che fa finta di credere alla scienza e si comporta di conseguenza. Radicale. Un acceleratore di impatto. Si chiama Smily Academy. Smily è l’acronimo di Sustainable Mindset and Inner Level for Youth. Significa mentalità sostenibile (contro quella estrattiva) e dimensione interiore per i giovani. Laddove The Forest Man of India ha piantato una foresta, ora con Smily sta piantando una nuova coscienza interiore e una nuova cultura eco-imprenditoriale.

    Festa internazionale della donna

    Nasce in India un grande progetto di eco impresa per 100 donne indigene

    di Fiammetta Cupellaro

    08 Marzo 2024

    Smily è il programma della ONG di The Forest Man, che rappresenta fino a 400 milioni di persone in 90 Paesi di cui 20 milioni solo ad Assam, dove ora c’è un’intera foresta piantata da un uomo in 40 anni. Formiamo imprese innovative giovanili sostenibili.

    Le popolazioni indigene sono il 5% della popolazione mondiale e sono loro a proteggere l’85% della biodiversità mondiale. Chiunque oggi parli di sostenibilità, deve confrontarsi con chi si prende cura di foreste, natura e biodiversità invece di mandare email e fare eventi dove parlare per darsi tutti ragione. Cambiare ciascuno di noi, per continuare a vivere come umanità.

    Gli indigeni vivono con 5 dollari al giorno e cambiano: ora fanno impresa con e per le nuove generazioni, insieme alle popolazioni non indigene.

    Dal 20 al 26 marzo, Smily porterà una delegazione di 30 persone da 4 continenti (Africa; Europa; Asia e Stati Uniti) ad Assam. Ognuno di noi sta lavorando ad un progetto da trasformare in eco-impresa innovativa.

    Il G7 Engagement Group sulla parità di genere, Women 7, ha adottato, con GammaDonna, il progetto che supporta le cooperative femminili del parco nazionale di Kaziranga, uno dei primi 10 al mondo sulla biodiversità. Sumus Italia ha adottato progetti sulla trasformazione degli scarti del cibo in fertilizzanti. Dot Academy sta lavorando per connettere indigeni nel mondo. World Food Markets Coalition dalla FAO arriva nella foresta di Molai, per cambiare tutto e ad Assam sostiene la piantumazione di 5 milioni di alberi con la rete di Al Gore, insieme all’azienda Fiordelisi.

    Sono 30 i partner non indigeni che in 2 mesi, dal lancio del programma alla COP28 di Dubai, hanno adottato i nostri semi di eco-imprenditorialità, per piantarla insieme a chi sta coltivando un tecnologia etica: l’Istituto di innovazione e ricerca trasformativa dell’Università di Pavia; Rural Hack; Edible Issues; ANGI; Edible Planet Ventures.

    È un esperimento di intelligenza collettiva planetario. Non è così, insieme, che si onora la sacralità della vita? Che ci si comporta, ascoltando la scienza che è l’unica certezza che abbiamo adesso? LEGGI TUTTO

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    Sardegna, il recupero dell’Argentiera: così si frena il consumo di suolo

    Nel 1963, quando si esaurì il giacimento e chiuse la miniera da cui si estraevano piombo e zinco argentifero, l’Argentiera divenne una sorta di villaggio fantasma. La grande laveria puntava le sue finestre con i vetri rotti, come orbite vuote, sul mare cristallino di Sardegna. A pochi chilometri da Sassari, sulla costa Nord-ovest dell’isola, negli anni successivi le spiagge intorno all’ex insediamento minerario erano frequentate da amanti del mare più selvaggio, che quando soffia il maestrale è inavvicinabile. Negli ultimi anni, però, un progetto di riqualificazione delle strutture e di bonifica dei terreni, inquinati da metalli pesanti degli scarti di lavorazione, ha avviato all’Argentiera un percorso che potrebbe essere un modello turistico per una regione che volesse accogliere i visitatori senza snaturare le sue coste. LEGGI TUTTO

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    Bonus dell’85% sul prezzo per chi acquista case antisismiche riqualificate

    Bonus dell’85% sul prezzo per chi acquista case antisismiche riqualificate dal costruttore. L’agevolazione è riconosciuta sia per le prime che per le seconde case e anche per gli immobili destinati ad uso produttivo, come uffici, negozi, o capannoni. Il bonus è in scadenza a fine anno ma è possibile approfittare dell’agevolazione anche se i lavori non si chiudono in tempo, a patto che siano state realizzate le parti strutturali del nuovo fabbricato. Le novità illustrate dall’Agenzia delle Entrate.

    Il bonus per gli edifici riqualificati

    Il sismabonus acquisto è una detrazione fiscale riconosciuta per chi compra immobili nei comuni a rischio sismico 1,2 o 3, all’interno di fabbricati demoliti e ricostruiti da imprese e messi sul mercato entro 30 mesi dal termine dei lavori. Oltre ad essere antisismici gli edifici che risultano da questi interventi sono tutti in classe energetica A, ossia quella a maggior risparmio, in quanto questo è lo standard obbligatorio per le nuove costruzioni e le ristrutturazioni effettuate tramite demolizione e ricostruzione. Quindi si tratta di edifici che già rispettano i nuovi standard energetici richiesti dalla direttiva europea Case Green, caratterizzati di norma anche dalla presenza di pannelli fotovoltaici.

    Economia

    Case green dal 2030, cosa prevede la direttiva Ue per l’efficienza energetica

    di redazione Green&Blue

    12 Marzo 2024

    Quanto vale l’agevolazione

    L’agevolazione fiscale consiste nella detrazione fiscale in 10 anni. Previste due aliquote del 75% o dell’85% a seconda della riduzione di una o due classi di rischio sismico del nuovo edificio. L’agevolazione spetta sul costo di acquisto entro un massimo di 96.000 euro. In pratica è possibile ottenere un risparmio fino a 81.600 euro sull’Irpef, ossia 8.160 euro in meno di tasse da pagare ogni anno. Il bonus spetta solo a chi risulta proprietario al rogito, ed è riconosciuta a prescindere dal fatto che si tratti di prima o seconda casa.

    Inoltre possono avere le agevolazioni anche i professionisti, gli autonomi e le imprese, dato che il sismabonus acquisto previsto non solo per gli immobili per uso abitativo ma anche per quelli ad usi produttivo, ossia unità immobiliari in cui si svolgono attività agricole, professionali, produttive di beni e servizi, e commerciali  come uffici, negozi, capannoni.

     

    Ancora possibili sconto in fattura e cessione del credito

    Per chi si sceglie un edificio riqualificato, quindi realizzato senza consumo di suolo, peraltro, in molti casi c’è ancora la possibilità di avere sconto in fattura o cessione del credito. Questa opzione, infatti, è ammessa in caso di pratica edilizia presentata dal costruttore entro il 16 febbraio 2023. Se i lavori sono iniziato lo scorso anno,  quindi, in alternativa alla detrazione si avrà diritto ad un abbattimento immediato del prezzo da versare al rogito. E in più lo sconto è possibile anche se i lavori sono ancora in corso.

    Fisco verde

    Bonus fotovoltaico: sconto fiscale del 50% per i pannelli solari

    di Antonella Donati

    13 Marzo 2024

    Il bonus è valido anche con i lavori ancora in corso

    A riconoscere questa opportunità l’Agenzia delle entrate che ha fatto il punto sul sismabonus acquisti  con la risoluzione n.14 dell’8 marzo scorso. Per avere l’agevolazione, ha ricordato l’Agenzia, è necessario che la momento del rogito venga attestata la riduzione del classe di rischio sismico rispetto all’edificio che è stato demolito. E questo è possibile anche se i lavori di finitura, ossia quelli interni o l’installazione degli impianti, non sono conclusi, a patto che sia stata realizzata la struttura portante dell’edificio. È necessario ovviamente rispettare anche il termine ultimo per il rogito che deve perciò essere stipulato entro il 31 dicembre anche se il lavori sono ancora in corso.  LEGGI TUTTO