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Bonus dell’85% sul prezzo per chi acquista case antisismiche riqualificate

Bonus dell’85% sul prezzo per chi acquista case antisismiche riqualificate dal costruttore. L’agevolazione è riconosciuta sia per le prime che per le seconde case e anche per gli immobili destinati ad uso produttivo, come uffici, negozi, o capannoni. Il bonus è in scadenza a fine anno ma è possibile approfittare dell’agevolazione anche se i lavori non si chiudono in tempo, a patto che siano state realizzate le parti strutturali del nuovo fabbricato. Le novità illustrate dall’Agenzia delle Entrate.

Il bonus per gli edifici riqualificati

Il sismabonus acquisto è una detrazione fiscale riconosciuta per chi compra immobili nei comuni a rischio sismico 1,2 o 3, all’interno di fabbricati demoliti e ricostruiti da imprese e messi sul mercato entro 30 mesi dal termine dei lavori. Oltre ad essere antisismici gli edifici che risultano da questi interventi sono tutti in classe energetica A, ossia quella a maggior risparmio, in quanto questo è lo standard obbligatorio per le nuove costruzioni e le ristrutturazioni effettuate tramite demolizione e ricostruzione. Quindi si tratta di edifici che già rispettano i nuovi standard energetici richiesti dalla direttiva europea Case Green, caratterizzati di norma anche dalla presenza di pannelli fotovoltaici.

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Quanto vale l’agevolazione

L’agevolazione fiscale consiste nella detrazione fiscale in 10 anni. Previste due aliquote del 75% o dell’85% a seconda della riduzione di una o due classi di rischio sismico del nuovo edificio. L’agevolazione spetta sul costo di acquisto entro un massimo di 96.000 euro. In pratica è possibile ottenere un risparmio fino a 81.600 euro sull’Irpef, ossia 8.160 euro in meno di tasse da pagare ogni anno. Il bonus spetta solo a chi risulta proprietario al rogito, ed è riconosciuta a prescindere dal fatto che si tratti di prima o seconda casa.

Inoltre possono avere le agevolazioni anche i professionisti, gli autonomi e le imprese, dato che il sismabonus acquisto previsto non solo per gli immobili per uso abitativo ma anche per quelli ad usi produttivo, ossia unità immobiliari in cui si svolgono attività agricole, professionali, produttive di beni e servizi, e commerciali  come uffici, negozi, capannoni.

 

Ancora possibili sconto in fattura e cessione del credito

Per chi si sceglie un edificio riqualificato, quindi realizzato senza consumo di suolo, peraltro, in molti casi c’è ancora la possibilità di avere sconto in fattura o cessione del credito. Questa opzione, infatti, è ammessa in caso di pratica edilizia presentata dal costruttore entro il 16 febbraio 2023. Se i lavori sono iniziato lo scorso anno,  quindi, in alternativa alla detrazione si avrà diritto ad un abbattimento immediato del prezzo da versare al rogito. E in più lo sconto è possibile anche se i lavori sono ancora in corso.

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Il bonus è valido anche con i lavori ancora in corso

A riconoscere questa opportunità l’Agenzia delle entrate che ha fatto il punto sul sismabonus acquisti  con la risoluzione n.14 dell’8 marzo scorso. Per avere l’agevolazione, ha ricordato l’Agenzia, è necessario che la momento del rogito venga attestata la riduzione del classe di rischio sismico rispetto all’edificio che è stato demolito. E questo è possibile anche se i lavori di finitura, ossia quelli interni o l’installazione degli impianti, non sono conclusi, a patto che sia stata realizzata la struttura portante dell’edificio. È necessario ovviamente rispettare anche il termine ultimo per il rogito che deve perciò essere stipulato entro il 31 dicembre anche se il lavori sono ancora in corso. 


Fonte: http://www.repubblica.it/rss/ambiente/rss2.0.xml


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