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Un milione di ettari di bosco certificato, la metà è in Trentino-Alto Adige

Le foreste non sono tutte uguali. Quelle italiane, dicono i dati del Corpo forestale dello Stato, continuano a crescere: ormai occupano oltre un terzo di tutta la superficie italiana, un bel segnale in termini di ripresa della natura. Però non tutti i boschi, in un rapporto di convivenza uomo-natura, ci danno le stesse garanzie: quelle che crescono senza una gestione, prive di controllo, sono più vulnerabili, ad esempio, ad incendi e frane e allo stesso tempo meno sostenibili per esempio in termini di filiera del legno.

Ecco perché è importante che sempre più foreste italiane siano certificate e la buona notizia è che anche quelle con il “bollino” stanno aumentando sempre di più, arrivando ormai intorno a un milione di ettari. 

Italy for climate

In Toscana le foreste affondano le radici nella storia

21 Marzo 2024

Lo dice il nuovo rapporto Pefc 2024 che Green&Blue ha visto in anteprima: dai dati dell’ente certificatore delle foreste risulta infatti che lo scorso anno le foreste gestite in modo sostenibile sono aumentate del 5,9%, un dato importante, tale da portarci verso appunto “un milione di ettari che cambiano il Paese” dicono da Pefc. Nel dettaglio si parla di 980.611,54 gli ettari di superficie certificata Pefc con ben 115 nuove aziende di trasformazione, per esempio del legno, che hanno ottenuto la certificazione di catena di custodia, l’8,6% in più rispetto al 2022, aumento dettato dal fatto che i consumatori chiedono maggiori garanzie in termini di sostenibilità, per esempio sulla provenienza del legno.

Decisamente positivo è poi l’incremento dei certificati sui servizi ecosistemici forestali, arrivato a +47%. In totale – con prevalenza soprattutto al nord e il Trentino-Alto Adige in testa – sono 14 le regioni con almeno un bosco certificato. Come spiega Marco Bussone, presidente Pefc Italia, “la diffusione della certificazione forestale è uno strumento decisivo per il contrasto al cambiamento climatico. Un milione di ettari di foreste certificati fanno bene al Paese. Le aziende stanno imparando ad essere sempre più sostenibili, creando delle filiere virtuose intorno alle loro attività e l’incremento dei servizi ecosistemici sta promuovendo un cambio prospettico che ci riguarda tutti, dal produttore al consumatore”.

Anche perché, continua Bussone, “il benessere del cittadino si misura anche sul benessere del patrimonio forestale. La crisi climatica inoltre sta modificando in maniera sostanziale l’atteggiamento di consumatori e aziende, indirizzando le scelte verso alternative sostenibili e certificate. I risultati della certificazione Pefc in Italia – conclude Bussone – confermano questo trend, motivato anche dalla spinta indotta dalle istituzioni e dai criteri ESG sempre più al centro delle politiche pubbliche e private”.

Scendendo nel dettaglio delle regioni, il Trentino-Alto Adige ospita oltre la metà di tutti i boschi certificati d’Italia (579mila ettari), al secondo posto si trova il Friuli Venezia Giulia (96mila ettari) e infine sul terzo gradino del podio si trova il Piemonte (poco più di 82mila).

Fra le regioni in crescita la Toscana (35mila) e l’Emilia-Romagna (quasi 7mila) dove di recente il Parco nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano ha ottenuto la certificazione per la gestione forestale sostenibile e responsabile. Bene anche Marche e Basilicata.

Se invece si osservano le categorie produttive le imprese più certificate sono quelle produttrici di pannelli (297 aziende, con un aumento del +16,93% rispetto all’anno precedente) e poco dietro si trovano  le segherie (254).

Infine, un dato curioso in termini di crescita: una forte spinta, anche nel voler ottenere la certificazione, arriva dal settore degli imballaggi in legno, con un aumento del +20,56% di aziende che hanno ottenuto il “bollino” Pefc. Fatto legato sia alla necessità di un nuovo packaging eco compatibile, sia a trovare misure per essere in linea con le scelte dell’Europa.


Fonte: http://www.repubblica.it/rss/ambiente/rss2.0.xml


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