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Piemonte, la centrale idroelettrica finanziata dai cittadini

Un salto. È bastato sfruttare un salto di acqua della Dora Baltea, all’altezza del piccolo Comune di Quassolo, in provincia di Torino, per produrre 8.300.000 kwh all’anno. È questo quello che può fare la piccola centrale idroelettrica inaugurata da Edison, lo scorso settembre. Per di più è stata costruita anche attraverso un progetto di crowdfunding locale che ha coinvolto gli abitanti dei Comuni di Quassolo, Borgofranco di Ivrea, Quincinetto, Tavagnasco, Montalto Dora, Settimo Vittone e alcuni clienti di Edison Energia di tutta Italia. Ma, come sottolinea Davide Colucci, direttore sviluppo idroelettrico del Gruppo Edison, “il 90% di quelli che hanno aderito era del territorio. Ho capito dagli incontri preliminari che desideravano partecipare attivamente, contribuire in qualche modo alla transizione energetica”. 

L’iniziativa è emblematica e replicabile in tutta la penisola – oggi è l’idroelettrico, ma domani potrebbe essere l’eolico o il fotovoltaico – perché la chiave di volta è nel crowdfunding, ovvero il finanziamento collettivo. Edison si affida alla sua piattaforma Edison Crowd in collaborazione con Crowdlender. Edison prima di Quassolo ha portato a compimento altri due progetti di crowdfunding nel 2018: la centrale di teleriscaldamento di Barge (CN) e la mini-centrale idroelettrica di Palestro (PV).

La procedura per la realizzazione di una centrale richiede – oltre alle valutazioni tecniche – diversi adempimenti autorizzativi che incidono notevolmente sulle tempistiche, come sottolinea Colucci: “Alla fine abbiamo costruito la centrale di Quassolo in 18 mesi, ma l’iter autorizzativo è iniziato nel 2013, mentre le autorizzazioni definitive sono arrivate a fine 2021. Funziona così, anche se molte amministrazioni si sono dimostrate competenti e collaborative”.

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Il sito del piccolo Comune del torinese si prestava all’intervento poiché c’era già una traversa sulla Dora, a protezione del ponte della statale vicina. “Quindi l’abbiamo sostanzialmente innalzata con uno sbarramento mobile gonfiabile per creare un salto idraulico consistente. L’impianto preleva l’acqua in corrispondenza dello sbarramento e dopo averla ‘turbinata’ la restituisce immediatamente al fiume, tramite un canale a cielo aperto”, spiega il manager.

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L’energia di questo salto viene trasformata in energia meccanica grazie a una turbina e successivamente in energia elettrica, tramite un generatore, per poi essere immessa nella rete nazionale. Nello specifico la produzione di 8.300.000 kWh all’anno, grazie a un installato di 2,7 MW, copre il fabbisogno energetico di circa 3mila famiglie ed evita l’emissione in atmosfera di 3.300 tonnellate di CO2.

L’impatto ambientale è quasi inesistente poiché sono state previste piantumazioni nell’area e l’edificio centrale è quasi completamente interrato, quindi integrato con il paesaggio”, spiega Colucci. Inoltre le turbine installate vengono definite fish friendly, “perché per la fauna fluviale il passaggio in corrispondenza del salto idraulico è una sorta di giro in Luna Park”. Ed è prevista persino “una scala di risalita che consente la deposizione delle uova a monte”. Non meno importante il fatto che lo sbarramento mobile gonfiabile dell’impianto è “trasparente alle piene”, ovvero neutro nel caso di eventi di piena perché completamente abbattibile.

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Il progetto di Quassolo dopo la fase progettuale e burocratica è diventato un cantiere dal novembre 2021, poi il 22 marzo del 2023 è stata inaugurata la campagna di crowdfunding che sarebbe dovuta durare un mese. “Sarebbe, perché in poco più di due settimane abbiamo raggiunto il traguardo dei 300mila euro. La partecipazione è stata incredibile. Si poteva investire dai 250 ai 3000 euro”, racconta Colucci. Certamente il beneficio finanziario è stato di aiuto, perché ai tempi i tassi di interessi Euribor stazionavano sullo zero, mentre il crowfunding di Edison prometteva il 6% di rendimento ai cittadini locali e il 5% ai clienti di Edison Energia.

“Però io continuo a essere convinto che abbia vinto il desiderio di far parte di un cambiamento più che la questione economica”, sostiene il dirigente. E quindi il sistema ha dimostrato di funzionare e convincere. Per altro Edison ha ufficializzato recentemente una strategia di sviluppo di Gruppo che punta ad avere il 90% della propria produzione di energia decarbonizzata entro il 2040. In Italia l’obiettivo è di portare la quota generata dalle rinnovabili al 40% entro il 2030. “E l’idroelettrico ovviamente fa parte della strategia”, conclude Colucci.


Fonte: http://www.repubblica.it/rss/ambiente/rss2.0.xml


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