in

Pannolini o assorbenti senza plastica? Dal grano e dal mais la spungna riciclabile

Dai diamanti non nasce niente, dagli avanzi di cibo nascono prodotti usa-e-getta. L’idea di utilizzare biomassa proteica (cioè scarti di cibo e simili, per l’appunto) per produrre oggetti come pannolini e assorbenti, considerati altamente inquinanti perché impiegano centinaia di anni per degradarsi nell’ambiente, è venuta a un’équipe di ricercatori del Kth Royal Institute of Technology svedese (e di altri istituti), che l’ha appena presentata al congresso annuale della American Chemical Society (Acs) appena terminato.

“Le norme europee – ha raccontato Antonio Capezza del team di ricercatori al congresso – scoraggiano l’uso di plastiche a base di petrolio nei prodotti usa-e-getta. Tuttavia, non esistono ancora regolamenti chiari né linee guida per vietare l’impiego di queste plastiche nei pannolini, negli assorbenti e in altri prodotti sanitari, soprattutto perché non è disponibile un sostituto altrettanto efficace”. Almeno finora. L’idea ha una genesi bizzarra: Capezza stava tenendo una lezione pratica ai suoi studenti, mostrando loro come realizzare filamenti di bioplastica usando delle proteine. Per imitare l’impatto che l’umidità potrebbe avere su questi frammenti, vi ha aggiunto del cotone bagnato, e la miscela ha prodotto una sorta di schiuma; questa schiuma si è poi asciugata e trasformata in un materiale poroso, in grado di assorbire liquidi come una spugna. Adatto, per l’appunto, alla produzione di oggetti sanitari.

Economia circolare

La prima casa al mondo costruita con i pannolini usati

01 Giugno 2023

“È stato una sorta di ‘incidentè non voluto – ha aggiunto lo scienziato – ma positivo, perché ha aperto una nuova linea di ricerca”. Capezza e colleghi si sono messi al lavoro per affinare l’idea, cercando dei sostituti del cotone (che presenta altri problemi, perché necessita di prodotti chimici per essere sbiancato) e identificando, per l’appunto, una serie di proteine e altre molecole derivate dagli scarti alimentari e agricoli (che attualmente finiscono in discarica o in inceneritore), come la zeina del mais, il glutine del grano e altri antiossidanti. I ricercatori hanno provato diversi cocktail, mescolando queste proteine in proporzioni diverse e aggiungendo acqua e bicarbonati come agenti schiumogeni, glicerolo come plastificante ed estratti naturali come conservanti; e infine hanno inserito questi composti in un estrusore, una macchina concettualmente simile a quella usata per fare la pasta, ottenendo così dei filamenti e dei fogli piatti. In questo modo hanno ottenuto diversi tipi di materiali, da destinare a scopi diversi: una specie di tessuto che rimane asciutto al tatto ma al contempo consente il passaggio di liquidi; una spugna soffice con proprietà super-assorbenti; una pellicola impermeabile per rivestire cappotti, giacche e altri indumenti.

A questo punto, non rimaneva che provare i materiali: i ricercatori hanno pensato di cominciare proprio da prodotti sanitari usa e getta, realizzando simil-pannolini e simil-assorbenti che, oltre ad avere le stesse proprietà di quelli “tradizionali”, sono anche completamente biodegradabili nel giro di poche settimane. Anzi, di più: le sostanze rilasciate durante la degradazione – carbonio, fosforo, amminoacidi – possono essere ulteriormente riciclati e utilizzati per altri scopi ancora.

Sostenibilità

Assorbenti in fibra di agave, una soluzione per la povertà mestruale

19 Gennaio 2024

“È un prodotto completamente circolare”, conclude Capezza. “I nostri test hanno mostrato che, proprio perché sono a base di proteine, questi prodotti non inquinano il suolo con microplastiche o altre sostanze indesiderate“. Win-win.


Fonte: http://www.repubblica.it/rss/ambiente/rss2.0.xml


Tagcloud:

La resistenza delle piccole scuole: “Se ora chiudiamo, i nostri paesi muoiono”

Non buttate i vecchi pannelli fotovoltaici danneggiati, si possono riparare