in

La foresta fossile ricostruita in 3D svela com’erano le piante 300 milioni di anni fa

È rotolato in un lago del Canada orientale 350 milioni di anni fa. Con ogni probabilità a causa di un violento terremoto. Rispetto ad altri alberi di quella foresta non si è sbriciolato o sedimentato sul fondo ma ha conservato, anche una volta diventato fossile, la sua forma tridimensionale. Questo esemplare di Sanfordiacaulis densifolia proviene da un periodo la cui botanica è ancora in parte poco conosciuta: il Mississippiano. È un intervallo tra i 359 e 313 milioni di anni fa durante il quale iniziano a evolversi le Cordaites, un genere di gimnosperme antenato delle attuali conifere come il pino e il larice, e una nuova flora gigante con felci ed equiseti arborei alti oltre venti metri. In questo ambiente le dimensioni di Sanfordiacaulis densifolia fanno pensare a una mosca bianca perché non si tratta di una pianta monumentale. Al contrario, potrebbe essere una delle prime rappresentanti del sottobosco. 

Botanica

L’isoete di Malinverni, il fossile vivente che dopo l’estinzione torna in Pianura Padana

07 Dicembre 2023

Il fossile di questa specie enigmatica è stato ritrovato sette anni fa da un gruppo di geologi in un lago estinto del New Brunswick in Canada e per certi versi è stata una scoperta straordinaria perché la struttura tridimensionale della chioma è ancora intatta. Con un programma di computer grafica open source, i ricercatori ora hanno ricostruito una copia digitale 3D della sua morfologia. I risultati dello studio e la descrizione della pianta sono stati pubblicati sul numero di febbraio della rivista scientifica internazionale Current Biology.

Sanfordiacaulis densifolia ricorda da lontano felci e palme come molta di questa flora primitiva: alta poco più di cinque metri contava oltre 250 foglie di tre metri disposte lungo un esile tronco di poco più di 15 centimetri di diametro mentre la chioma superava i cinque metri. Questa forma a ombrello rovesciato, secondo i ricercatori, era una strategia per sopravvivere in un habitat ombroso. “Con ogni probabilità queste foglie colossali servivano a ottimizzare la fotosintesi agendo come un grande pannello solare. – spiega Patricia Gensel, biologa della North Carolina University a Chapel Hill che ha partecipato allo studio – Questo può significare che la pianta occupasse una posizione svantaggiata nell’ecosistema, sotto la chioma di altri alberi più alti che filtravano la luce”. Non è ancora chiaro se il fossile sia di un individuo adulto o più giovane ma i ricercatori escludono che avesse ulteriori opportunità di crescita.

L’evento

Giorgio Vacchiano, perché ci accorgiamo delle foreste solo quando bruciano

06 Ottobre 2023

Negli ultimi sette anni, i ricercatori hanno trovato altri cinque fossili di questa specie provenienti da quello che un tempo era un grande lago in questa regione atlantica del Canada ma nessuno è integro come il primo esemplare di Sanfordiacaulis densifolia. L’anatomia di questo albero potrebbe riscrivere la storia ecologica del Mississippiano in cui, fino a poco tempo fa, si riteneva ci fossero solo piante oltre una certa altezza. “La presenza di questi e altri alberi più piccoli ha probabilmente alterato l’ecosistema vicino aumentando la biodiversità della foresta. – aggiunge il geologo Robert Gestaldo del Colby College che ha coordinato la ricerca  – Il sottobosco, intrappolando l’evaporazione delle acque sotterranee, offriva un ambiente umido e un riparo sicuro per altri organismi”.

I fossili più antichi di piante mai ritrovati sono quelli del giacimento di Rhynie Chert sulle highlands scozzesi. In questo deposito, un autentico santuario delle flora estinta, sono stati scoperti esemplari risalenti a 410 milioni di anni fa di Aglaophyton major, uno degli organismi vegetali più antichi che si conoscano. I resti hanno rivelato che questa specie formava simbiosi con i funghi sotterranei molto simili a quelle delle piante moderne. Gli scienziati ritengono che questa coevoluzione abbia avuto un ruolo fondamentale nella transizione della vita dall’acqua alla terra.


Fonte: http://www.repubblica.it/rss/ambiente/rss2.0.xml


Tagcloud:

La viticoltura biologica per resistere agli impatti del clima, dal Giappone alla Nuova Zelanda

Pannelli solari per creare nuvole e portare la pioggia nel deserto: uno studio