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I giardini botanici in città i più efficaci per abbassare le temperature

Le temperature in tutto il mondo sono in aumento, è già stato confermato che il 2023 sarà il più caldo dall’inizio delle raccolte dati e anche per il 2024, complice anche l’effetto del Niño, ci si aspettano ondate di calore eccezionali. In questo contesto le azioni delle città per programmare interventi di mitigazione sono essenziali, così come gli studi suquali sono gli spazi verdi più efficaci per creare aree più fresche in aree urbane. Nell’ultimo periodo ci si è concentrati sul piantare alberi, sottolineando i molteplici effetti ecosistemici che le piante ad alto fusto possono avere nel garantire l’ombra. Tuttavia sono sempre più numerosi gli studi che sottolineano che anche aree verdi più limitate, con arbusti o piante di diverso tipo, possono avere effetti importanti per ridurre le temperature.

Una ricerca  condotta dall’Università del Surrey nel Regno Unito ha così elaborato una sorta di classifica degli spazi verdi più efficaci, dimostrando che i giardini botanici possono abbassare la temperatura dell’aria nei centri urbani fino a 5 °C. Seguono le zone umide e i giardini pluviali, capaci rispettivamente di un raffreddamento di 4,7 e 4,5 °C, mentre gli gli alberi piantati lungo le strade abbassano la temperatura dell’aria di 3,8 °C e i parchi cittadini riescono a raggiungere i 3,2 °C. 

“Sappiamo da tempo che gli spazi verdi e l’acqua possono raffreddare le città”, dice il professor Prashant Kumar, direttore fondatore del Global Center for Clean Air Research dell’Università del Surrey, e professore e titolare della cattedra di Qualità dell’aria e salute e co-direttore dell’Institute for Sustainability. “Tuttavia, questo studio ci fornisce il quadro più completo. Inoltre, siamo in grado di spiegare perché alcuni spazi verdi funzionano meglio, con evidenze sugli alberi che fanno ombra, o l’evaporazione dell’acqua che raffredda l’aria”.

Lo studio parte dalla considerazione che il 19 luglio 2022 nel Regno Unito è stata registrata una temperatura dell’aria di 40,3 °C e in Europa sono stati registrati 62.862 decessi dovuti al caldo estivo, mentre l’ondata di calore del 2023 ha causato una perdita economica di 16 miliardi di euro a causa della siccità e della perdita di raccolti. Il team di 29 scienziati, provenienti da Regno Unito, Australia, Brasile, Cina, Hong Kong e Stati Uniti, è così partita da questi dati e dall’affermazione dell’IPCC che “gli elementi verdi e blu delle infrastrutture urbane sono particolarmente efficaci nel ridurre le temperature dell’aria nelle città“, per fare il punto sugli effetti degli spazi verdi. 

I dati

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Da un pool di oltre 27.000 articoli di ricerca, i ricercatori ne hanno selezionati 202 per una meta-analisi basata su una serie di categorie di infrastrutture urbane verdi-blu-grigie – tra cui parchi, progetti di inverdimento ingegnerizzato, zone umide, muri verdi, parchi e giardini botanici. La conclusione è che chi ha in città un buon giardino botanico può, appunto, ritenersi fortunato e che “questo inventario globale di mitigazione del calore – scrivono gli autori nell’abstract – può aiutare i politici e chi pianifica gli spazi urbani a dare priorità agli interventi efficaci per ridurre il rischio di surriscaldamento, a colmare le lacune della ricerca e a promuovere la resilienza delle comunità”.


Fonte: http://www.repubblica.it/rss/ambiente/rss2.0.xml


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