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Dalle rinnovabili alla certificazione ESG, un ecosistema di startup per l’ambiente

Il settore della tecnologia pulita (cleantech) ha visto nel 2023 in Europa una grande concentrazione degli investimenti, attraendo il 27% del totale rispetto al 18% del 2022, e confermandosi uno dei trend centrali dell’innovazione. Nel primo triennio di Zero, l’acceleratore dedicato allo sviluppo delle startup cleantech, sono state 30 le accelerate, selezionate tra oltre 850 candidature, di cui il 30% provenienti a livello internazionale da oltre 50 Paesi diversi, a dimostrazione dell’attrattività del programma. Tra i verticali di interesse, i più rappresentati dalle candidature hanno riguardato soluzioni per la sostenibilità del territorio, dell’industria e delle infrastrutture e relative a fonti di energia alternative. Le startup accelerate hanno raccolto complessivamente oltre 3 milioni di euro, con alcuni importanti round pre-seed che hanno coinvolto anche fondi di venture capital europei.

Sono questi alcuni dei risultati illustrati da Cdp Venture Capital e dal main partner Eni, attraverso la sua scuola d’impresa Joule, all’evento “Demo Day: 3 years of Impact Innovation” svolto a Roma il 19 febbraio scorso presso il Gazometro di Ostiense. In particolare nella terza edizione di Zero sono state 11 le startup accelerate, con soluzioni innovative che spaziano dall’efficientamento energetico di spazi e ambienti, allo sviluppo di nuovi materiali dagli scarti industriali, sino all’implementazione delle comunità energetiche e alla certificazione ESG. 

Co-innovazione per cleantech

Nato nel 2021 per iniziativa di CDP Venture Capital, nell’ambito della Rete Nazionale Acceleratori, Zero si è posto l’obiettivo di selezionare 30 startup cleantech in tre anni e accelerarne lo sviluppo grazie alla creazione di un vero e proprio ecosistema per la loro crescita. Assieme a CDP Venture Capital, principale investitore, co-investono nelle startup accelerate LVenture Group, Elis e una rete di grandi aziende tra cui Acea, MAIRE, Microsoft e Vodafone, che sostengono la crescita delle startup attraverso l’interazione continua con mentor esperti e l’avvio di processi di sperimentazione.

Nelle tre edizioni del programma sono stati realizzati 7 PoC dimostrando, da una parte, la capacità delle startup di generare nuove soluzioni a servizio dei bisogni di grandi player industriali, e dall’altra di come il modello industry driven di Zero abbia dato vita a una fucina di co-innovazione secondo il paradigma del Corporate Venturing.

Oltre a favorire la crescita del modello di business delle startup, orientato al “go-to-market” e la collaborazione industriale con i corporate partner, Zero supporta anche lo sviluppo sostenibile a 360° delle imprese innovative. Partendo dalla “Metodologia di Valutazione dell’Impatto di Circolarità e di Impatto Sociale” sviluppata da Ergo, l’Impresa spin-off della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, il team di ELIS, insieme a Eni Joule e alla startup Open Impact ha sviluppato un modello in co-design per la misurazione dell’impatto generato dalle soluzioni innovative delle startup.

Questo framework ha permesso di individuare oltre 152 indicatori ambientali, sociali ed economici su cui le startup hanno generato impatto e arrivare a calcolare lo SROI (Social Return on Investment), il ritorno sociale sull’investimento. Il valore medio dello SROI per le 11 startup accelerate dalla terza edizione di Zero è pari a 4,16, un impatto sociale di oltre quattro volte il valore dell’investimento. 

Le startup accelerate dalla terza edizione di Zero

Sono 11 le startup accelerate dalla terza edizione di Zero, con soluzioni innovative che spaziano dall’efficientamento energetico di spazi e ambienti, allo sviluppo di nuovi materiali dagli scarti industriali, sino all’implementazione delle comunità energetiche e alla certificazione ESG. Hanno concluso con successo la terza edizione di Zero: 

  • Arxax, infrastruttura digitale che punta a favorire il rifornimento di carburanti a basse o a emissioni zero di carbonio. 
  • Climate Standard, piattaforma che velocizza i processi ESG relativi alle dichiarazioni climatiche, verificandone e certificandone l’autenticità. 
  • Deentra, soluzione che permette alle persone di acquistare un pannello fotovoltaico e installarlo sul tetto di un’azienda, consentendo a chiunque di produrre energia sostenibile. 
  • Dropper, soluzione hardware e software per il conteggio delle persone e la gestione degli spazi sia indoor che outdoor. 
  • Hexergy, piattaforma SaaS basata su blockchain che consente di gestire ogni aspetto delle comunità energetiche, dalla progettazione, all’implementazione e alla gestione. 
  • Koalisation, azienda che implementa progetti ad alto impatto basati sullo sviluppo sociale delle comunità indigene e sulla rigenerazione degli ecosistemi naturali. 
  • Lit, dispositivo IoT associato a un’app che, grazie all’intelligenza artificiale, permette di monitorare i consumi energetici in tempo reale, evitare gli sprechi e ridurre la CO2
  • Northern Light, startup che ha realizzato e brevettato un prodotto alternativo ai compositi in vetroresina, che risolve il problema del loro “fine vita”; 
  • RECO2, azienda che trasforma gli scarti industriali in materiali da costruzione di alta qualità, riducendo l’impatto ambientale e promuovendo l’economia circolare. 
  • Sly, soluzione per la prevenzione degli incendi basata su una rete di sensori AI perimetrali in grado di coprire vaste aree e rilevare eventi di accensione in pochi minuti. 
  • Solho, soluzione che ingegnerizza i grandi impianti solari per la produzione di riscaldamento e raffrescamento utilizzabili in ambienti industriali o residenziali.

Fonte: http://www.repubblica.it/rss/ambiente/rss2.0.xml


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