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Condomini o villette: come ottenere gli incentivi per l’autoconsumo energetico

Produrre energia dai pannelli solari, riducendo i costi di consumo e guadagnando grazie al decreto Cer, anche senza costituire una Comunità energetica. Il decreto, entrato in vigore il 24 febbraio scorso, ha infatti l’obiettivo di incentivare il più possibile la produzione di energia da pannelli solari, e per questo prevede anche formule che premiano l’autoconsumo diffuso senza oneri burocratici. Basta essere almeno in due a dividere lo stesso impianto per ottenere gli incentivi per 20 anni. Il sito del Gse per presentare le domande sarà attivo dall’8 aprile prossimo.

Da villette a condomini

L’incentivo potrà essere da richiesto a tutti i gruppi di autoconsumatori di energia rinnovabile. Il gruppo è un insieme di almeno due utenti che si associano per condividere l’energia elettrica prodotta da un impianto da fonte rinnovabile installato su uno stesso edificio. Si può trattare di un condominio ma anche di una villetta o di un immobile nel quale si trovano sia appartamenti che locali commerciali. È richiesto solo che l’impianto sia unico, mentre è indifferente la topologia degli utenti allacciati che possono essere sia privati per gli immobili residenziali che titolari di attività commerciali o entrambi

Gli incentivi

Per chi costituisce un gruppo di autoconsumo il Gse pagherà una tariffa incentivante ogni per ogni MWh prodotto e condiviso. L’importo varia in funzione della grandezza dell’impianto, e vai dai 60 euro per gli impianti più grandi agli 80 euro per quelli più piccoli, ossia fino ai 200kw. È prevista inoltre una maggiorazione di 4 euro nelle regioni del centro (Lazio, Marche, Toscana, Umbria, Abruzzo) e di 10 euro o nelle regioni del nord (Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Lombardia, Piemonte, Trentino-Alto Adige, Valle d’Aosta e Veneto). Il riconoscimento della tariffa incentivante scatta dalla data di entrata in esercizio dell’impianto. Verrà riconosciuta per 20 anni, al netto di eventuali fermate derivanti da cause di forza maggiore ovvero di fermate effettuate per la realizzazione di interventi di ammodernamento e potenziamento. Alla tariffa va aggiunto l’ulteriore corrispettivo Area di valorizzazione per l’energia autoconsumata. 

Non solo impianti di proprietà

Per la realizzazione di un gruppo di autoconsumo, inoltre, ci si può rivolgere ad una Energy Service Company (Esco), ossia ad una società che si occuperà sia della realizzazione dell’impianto, che della sua gestione, mantenendone la proprietà e quindi realizzandolo senza costi a carico degli utenti. La Esco dovrà essere certificata UNI 11352.

Gruppo e referente

Al gruppo di autoconsumo possono partecipare tutti i produttori e/o clienti finali titolari di un punto di connessione all’interno di uno stesso edificio o condominio dotato dell’impianto fotovoltaico. Dovrà poi essere nominato un referente, che si dovrà materialmente occupare della pratica con il Gse. Il referente può essere: uno degli autoconsumatori del gruppo, a cui dovrà essere conferito apposito mandato senza rappresentanza da parte di tutti i membri; l’amministratore o il rappresentale del di condominio, individuato come referente tramite verbale di assemblea condominiale. Se si sceglie la Esco sarà la società stessa a svolgere tutte le pratiche.

Le domande

La domanda di accesso alle tariffe incentivanti deve essere presentata entro i 120 giorni successivi alla data di entrata in esercizio degli impianti esclusivamente tramite il sito del Gse. La domanda deve essere corredata dalla documentazione prevista per la verifica del rispetto dei requisiti di accesso. Il Gse, entro l’ultimo giorno del terzo mese successivo dalla comunicazione accerta la completezza della documentazione trasmessa e attribuisce la tariffa incentivante.


Fonte: http://www.repubblica.it/rss/ambiente/rss2.0.xml


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