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Albero europeo dell’anno: in lizza l’ulivo millenario di Luras

Tutto passa, la pianta  è ancora lì da quasi 4mila anni. Tra le meraviglie italiane c’è un ulivo che quest’anno potrebbe essere nominato come “Albero dell’anno” di tutta Europa. L’ulivo millenario di Santu Baltolu a Luras in Sardegna, anche conosciuto come il “Patriarca della natura”, una delle piante più antiche d’Italia, è infatti in lizza per conquistare il titolo 2024 di un concorso, quello istituito da oltre dieci anni dall’Environmental Partnership Association (EPA), che ha lo scopo di valorizzare e proteggere gli alberi e ricordare al pubblico la loro straordinaria importanza.  

L’ETY, “European Tree of the year” è un concorso nato nel 2011 che oggi coinvolge sempre più paesi, sedici, e che grazie al voto online affida riconoscimenti  agli alberi più belli, antichi e maestosi d’Europa. Per votarli c’è tempo fino al 22 febbraio sulla piattaforma e il vincitore verrà annunciato il 20 marzo al Parlamento europeo a Bruxelles. Concorso dove quest’anno l’ulivo italiano, attualmente terzo in classifica, potrebbe avere una chance di vittoria. 

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Al momento in testa alla classifica provvisoria con oltre 20mila voti, rilasciata da ETY, c’è un faggio polacco di oltre due secoli che si trova nel giardino botanico dell’Università di Wroclaw ed è noto come il “Cuore del giardino”. Al secondo posto, con oltre 13mila preferenze, il faggio piangente di Bayeuz, in Normandia, Francia.

L’ulivo millenario di Luras ha 4mila anni (foto: Valerio Atzori, Corpo forestale Sardegna/Treeoftheyear.org) 

Sul terzo gradino del podio temporaneo – perché come ricordano gli organizzatori negli ultimi giorni di voto con l’aumentare dei clic tutto può cambiare – ecco l’ulivo millenario di Luras con quasi 9mila voti, una meraviglia naturale italiana che potrebbe avere tra “i 3000 e i 4000 anni” e si trova in provincia di Sassari. Si tratta di un vero e proprio simbolo di storia, continuità e resilienza: l’ulivo ha delle gigantesche e meravigliose radici che affondano nel terreno, una circonferenza di quasi 12 metri, è alto 14 metri ed è considerato una grande “scultura” naturale portatrice di tradizioni, ricordi e leggende, dato che un tempo gli abitanti locali pensavano che gli spiriti trovassero rifugio proprio fra le sue fronde. Non solo, come i tanti alberi millenari, la storia di quello di Luras ci ricorda anche la capacità delle piante di adattarsi ai cambiamenti, anche se come ricordano dall’ETY sempre più alberi oggi sono minacciati dalle azioni dell’uomo e la crisi del clima. Il nostro “portacolori” nel concorso europeo ha vinto il premio di albero dell’anno nel 2023 istituito da Giant Trees Foundation Onlus proprio per sostenere l’importanza della tutela e della salvaguardia degli alberi, ma anche “la loro connessione con la popolazione, il territorio e l’ambiente”.

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Può essere votato da chiunque, basta collegarsi al sito di ETY ed esprimere la propria preferenza. La speranza è ovviamente quella di centrare una vittoria, ma come ricordano gli organizzatori del concorso il vero scopo è un altro, ovvero ricordare a tutti – soprattutto in questi tempi di forte inquinamento ambientale e riscaldamento globale – che “gli alberi sono essenziali per la nostra vita e costituiscono un importante collegamento tra passato, presente e futuro. Temperano il caldo estivo, ci aiutano a fare un respiro profondo e a stabilizzare il clima. Dovremmo proteggerli e prenderci cura di loro”.


Fonte: http://www.repubblica.it/rss/ambiente/rss2.0.xml


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