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Scuola, la fabbrica dei supplenti

«Ti chiedo scusa se non ci sarò, anche se la colpa non è mia. Forse ti passerà la voglia di afferrare la matita, fare merenda, girarti dalla parte di chi ti chiama perché per te non sarà più una voce familiare. Ti chiedo scusa se sarai arrabbiata e non lo saprai dire». La lettera aperta di Denise Romano, 29 anni, maestra lo scorso anno di una primaria dell’Istituto Don Bosco a Gela, ai bambini che non rivedranno le loro insegnanti di sostegno al suono della nuova campanella ha fatto il giro del web.


Fonte: http://www.repubblica.it/rss/scuola_e_universita/rss2.0.xml


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