Murales, giardinaggio e cineforum autogestiti mandano in soffitta la “vecchia” occupazione. Da alcuni anni a questa parte, tra gennaio e febbraio, in molte scuole superiori italiane si celebra la “Settimana dello studente”, uno spazio temporale a ridosso del primo trimestre o quadrimestre in cui gli alunni possono organizzare corsi, incontri e attività alternative alle normali lezioni scolastiche. Mettendo da parte per qualche giorno compiti, interrogazioni e visite in laboratorio. Una valida alternativa alle occupazioni che si concludevano spesso con danni ad arredi e locali scolastici. Insomma: la scuola declinata alla maniera degli studenti.
Mille e più attività
Per avere un’idea di cosa organizzano nei giorni della settimana dello studente i ragazzi, che in genere autogestiscono tempi e spazi scolastici con la supervisione dei docenti, basta fare un giro attraverso le circolari dei presidi. In molti casi, il periodo si è appena concluso e i ragazzi sono tornati alle loro normali attività didattiche. Gli studenti dell’istituto superiore Artiglio-Galilei di Viareggio, in provincia di Lucca, si sono cimentati in conferenze, cineforum, corsi di musica e informatica, ma anche peer education: educazione tra pari.
Nutritissimo l’elenco dei licei e istituti di Roma che hanno terminato le loro settimane dello studente. All’istituto tecnico Armellini si è svolta dal 14 al 20 dicembre. L’ultima settimana di scuola prima della chiusura per le vacanze di Natale. Quest’anno, si legge nella circolare del preside Francesco Celentano, lo spazio è stato ispirato “al mondo dello sport e ai suoi valori”. Il dirigente scolastico precisa che “l’ideazione e la realizzazione del progetto è frutto del lavoro congiunto della dirigenza e di una rappresentanza degli studenti”. Due ore di lezione giornaliere venivano dedicate al recupero o al potenziamento. Mentre l’attività didattica ordinaria è stata sospesa, verifiche comprese. All’artistico Argan corso di uncinetto, balli di gruppo, corso di fumetto e corso di make-up. Ma anche realtà aumentata e approfondimento di matematica, corso di giardinaggio, murales per abbellire i locali scolastici, educazione sessuale, dal primo al sette febbraio scorsi. Mentre al Frammartino, sempre a Roma, i ragazzi hanno voluto approfondire le tematiche della cybersecurity e hanno organizzato anche un corso di Tai chi chuan.
Anche al linguistico Cuoco e Campanella di Napoli la settimana dello studente si è conclusa da pochi giorni. Per l’occasione, gli studenti hanno organizzato 30 corsi, tra cui scacchi, club del libro, cineforum, storia del cinema, giornalismo e tanto altro. E per evitare che le cose si complicassero il servizio d’ordine nei laboratori è stato curato da 24 studenti. Al Pizzi di Caserta tornei sportivi e film ma dopo due ore di lezione.
Allo scientifico Cannizzaro di Palermo le attività si sono concluse venerdì scorso. Tra i laboratori, Diritto internazionale umanitario e un incontro di astronomia sugli esopianeti: quelli al di fuori del nostro sistema solare. Contemporaneamente i ragazzi del liceo delle scienze umane Finocchiaro Aprile, sempre a Palermo, hanno approfondito anche tematiche ancora poco conosciute, come la carriera alias e la cannabis light. Lungo anche a Palermo l’elenco degli istituti che hanno concesso agli studenti un momento da gestire con attività che in genere non si affrontano durante le lezioni tradizionali.
Interrompere la routine
Sono sempre di più gli organi collegiali degli istituti italiani che concedono un periodo di autogestione delle attività scolastiche del tutto legalizzato. E in parecchi contesti la settimana dello studente ha di fatto sostituito le occupazioni. Il motivo è semplice. Nel corso delle proteste che tra novembre e dicembre interrompevano le lezioni, gli occupanti disegnavano la scuola a loro immagine e somiglianza organizzando corsi, incontri, cineforum e attività diverse da quelle tradizionali. I presidi hanno quindi capito che gli studenti avevano bisogno di uno spazio e un momento per interrompere la routine scolastica in cui autogestire le proprie attività. E da qualche tempo concordano con le rappresentanze studentesche una pausa in cui i ragazzi possono esprimersi più liberamente. E nelle regioni in cui la settimana dello studente si è diffusa, le occupazioni sono sparite. LEGGI TUTTO