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Trento, abbattuto l’orso M90. La protesta dell’Oipa: “Condannato a morte dal presidente Fugatti”

L’orso M90 è stato abbattuto dal Corpo forestale del Trentino, dando così seguito al decreto firmato dal presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti. La decisione di uccidere il plantigrado è arrivata dopo un episodio avvenuto nei giorni scorsi in val di Sole: M90, infatti, aveva seguito due fidanzati che stavano passeggiando su una strada forestale a Menàs, nel comune di Mezzana. L’orso era arrivato ad una decina di metri di distanza dai due, per poi allontanarsi.

Le successive analisi genetiche hanno permesso di chiarire che si tratta appunto dell’orso M90, un animale ritenuto “pericoloso” alla luce dell’eccessiva confidenza che aveva più volte mostrato in passato, oltre ad una frequentazione delle strade urbane e periurbane. Da qui la richiesta di abbattimento della Provincia che ha incassato la “non contrarietà” dell’Ispra.

Poche ore fa Fugatti ha firmato il decreto di abbattimento, che è stato eseguito poco dopo dal Corpo forestale, che ha raggiunto M90 grazie al radiocollare di cui era dotato. L’animale è stato raggiunto nella bassa Val di Sole e abbattuto.

Mezzana si trova a pochi chilometri da Caldes, il paese dove nell’aprile dello scorso anno l’orsa Jj4 ha aggredito e ferito a morte il ventiseienne Andrea Papi.

Pichetto: “Soppressione non può essere l’unica alternativa”

Il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin ha commentato l’abbattimento dichiarando che “la soppressione non può essere l’unica alternativa”, ma piuttosto “una soluzione estrema”.

Il ministro ha dichiarato di aver “mobilitato tutte le strutture che fanno capo al ministero per definire una strategia tempestiva”, così che in futuro si possano individuare soluzioni che garantiscano “una convivenza pacifica nei territori”.

Oipa: “Trento è nemica degli animali”

“Quella della Provincia Autonoma di Trento è una politica miope e nemica degli animali, che non tutela la biodiversità. Il presidente Fugatti è sordo anche alle istanze dell’opinione pubblica che vorrebbe un Trentino amico degli animali”. Lo sostengono i vertici dell’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa), che annunciano l’intenzione di presentare una richiesta di accesso agli atti per conoscere i dettagli della vicenda “perchè nella scarna nota della Provincia non viene spiegato come abbiano eseguito la sentenza, se con armi da fuoco o con l’intervento di un veterinario”.

La denuncia arriva anche da Lav (Lega anti-vivisezione): “Mentre pubblicavano il decreto di uccisione erano già pronti con le carabine per impedirci di difendere l’orso”. Una “caccia all’orso”, l’ha definita Massimo Vitturi, responsabile area animali selvatici dell’associazione, iniziata con “una vera e propria esecuzione”.

I tempi ristretti tra pubblicazione del decreto e la notizia di esecuzione della condanna “ci fanno pensare che mentre Fugatti firmava l’uccisione, le carabine erano già fumanti – commenta Vitturi –. Tutto questo è stato studiato a tavolino per impedirci di intervenire in difesa di M90, un giovane orso di appena 3 anni, da poco indipendente dalla madre”


Fonte: http://www.repubblica.it/rss/ambiente/rss2.0.xml


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