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Parte dalla Liguria la rivoluzione net zero per il trasporto via mare

“Shaping Energy” (che vuol dire plasmare l’energia del futuro) è la startup cleantech dei container elettrici che svolge un ruolo fondamentale nell’ecosistema della navigazione marittima sostenibile. Il progetto ha vinto l’edizione 2023 della StartCUP Liguria, e la menzione speciale “Green&Blue” del Gruppo GEDI, media partner del Premio Nazionale Innovazione – PNI 2023, come miglior progetto di impresa ad impatto sul cambiamento climatico. Con 11 miliardi di tonnellate trasportate ogni anno su nave alimentate ad olio combustibile pesante (90% del commercio globale), il trasporto marittimo è oggi responsabile del 2,5%, 12% e 17% rispettivamente di CO2, NOx ed SOx. Per contrastare questo problema, già dal 2024 il sistema dello scambio delle emissioni ETS “Emission Trading System” sarà esteso dall’Unione Europea anche ai grandi mezzi navali, obbligando gli armatori a trovare soluzioni propulsive alternative rispetto al diesel tradizionale. Tra queste, la propulsione a batteria è oggi una delle tecnologie maggiormente considerate dagli esperti del settore, per un rapido time to market e costi abbattuti per via dell’espansione del mercato delle auto elettriche.

In questo contesto si colloca ShapEN, startup innovativa che propone sul mercato un container elettrico destinato al noleggio per gli armatori con l’obiettivo principale di ridurre l’impatto ambientale delle loro navi. L’idea innovativa è il risultato di una sinergia di competenze multidisciplinari di un gruppo di amici ingegneri, tutti under 30: Guido Macchi, Marco Lugaresi, Roberto Praticò e Sebastiano Stipa, con esperienze professionali in ambito navale, energetico, manifatturiero e della ricerca. Come nasce ShapEN? “ShapEN nasce da un nostro confronto, talvolta acceso, su come poter contribuire a ridurre l’impatto ambientale del settore navale, che negli anni sarà oggetto di enorme trasformazione, considerata la dimensione della sua impronta in termini di emissioni globali”, racconta il co-founder Guido Macchi.

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06 Marzo 2024

“Guidati dalla volontà di trasformare la nostra idea in una soluzione concreta, abbiamo individuato nel concetto del container elettrico un potenziale punto di svolta, con un doppio vantaggio tecnologico. La tecnologia ci offre da un lato la possibilità di eliminare i tempi di stand by e ricarica, e dall’altro di sfruttare le infrastrutture logistiche già esistenti a terra (in futuro anche con gli hub di ricarica in mare), amplificando così l’efficacia e la portata della nostra soluzione”.

Nel dettaglio, il progetto mira a decarbonizzare l’industria del trasporto marittimo fornendo servizi di gestione e noleggio di container di batteria elettrici che fungono da batterie per le navi portacontainer. I clienti sono compagnie di navigazione e armatori impegnati in obiettivi di sostenibilità e desiderosi di migliorare i propri target di emissioni ambientali.

Qual è il vostro obiettivo? “La nostra visione è di diventare leader nelle soluzioni di navigazione sostenibile, ridisegnando le rotte commerciali per sfruttare gli hub di ricarica in mare, mercato agli albori ma molto promettente. Il modello di business di ShapEN si basa su un approccio di partnership strategica, tramite collaborazioni con armatori, porti e provider di energia rinnovabile. Il nostro obiettivo è di creare l’ecosistema di navigazione marittima sostenibile del futuro”. La startup punta a creare una rete di stazioni di ricarica posizionate strategicamente nei porti europei e offshore, sfruttando gli hub di ricarica in mare lungo le principali rotte di navigazione o nelle regioni ad alto traffico navale. Questi hub sono integrati con i parchi eolici offshore e possono essere costituiti da asset petroliferi riconvertiti. L’idea principale di ShapEN prevede di scambiare container scarichi con container carichi nei porti o presso gli hub di riferimento, eliminando così i fastidiosi “tempi morti”.

Per poter implementare il proprio progetto, il team è oggi alla ricerca di collaborazioni strategiche con l’intera filiera: armatori, porti, cantieri navali e produttori di batterie, nonché alla ricerca di investimenti iniziali. Conclude Guido Macchi:  “Partnership industriali e finanziamenti saranno fondamentali per accelerare lo sviluppo tecnologico e la commercializzazione del nostro container elettrico, e permettere così l’approdo verso l’ecosistema del trasporto marittimo sostenibile che costituirà il futuro del Pianeta”.


Fonte: http://www.repubblica.it/rss/ambiente/rss2.0.xml


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