in

Otto alpiniste italiane e pakistane per la prima missione glaciologica sul K2

Otto donne unite in un’impresa storica. Per la prima volta un team di alpiniste italiane e pakistane – Federica Mingolla, Silvia Loreggian, Anna Torretta, Cristina Piolini, Samina Baig, Amina Bano, Nadeema Sahar, Samana Rahim insieme alla dottoressa Lorenza Pratali, alpinista e ricercatrice dell’Istituto di Fisiologia del Cnr esperta in medicina di montagna – scaleranno il K2.

Si tratta anche della prima missione glaciologica sul K2: il team italo-pakistano studierà neve e ghiaccio del Karakorum, per comprendere gli impatti dei cambiamenti climatici sulla regione e preparare la futura missione Ice Memory sul ghiacciaio Godwin-Austen. La missione delle alpiniste fa parte del progetto K2 – 70 di Club Alpino Italiano dedicato alla celebrazione del 70° anniversario della prima salita sul K2 del 1954.

L’emergenza

Cambiamento climatico, l’Artico sta perdendo la memoria

13 Febbraio 2024

 

I 70 anni dalla conquista della vetta

Spiegano gli organizzatori della mssione “Celebrare la conquista del K2 significa anche ricordarne il valore scientifico: nel 1954 Ardito Desio guidò, oltre agli alpinisti, un gruppo di ricerca sulla geografia, geologia e topografia dell’area. Oggi, in occasione della Giornata Mondiale della Terra, la spedizione K2-70 ribadisce l’importanza dell’esplorazione scientifica e supporta un team di scienziati italiani e pakistani che lavoreranno sul ghiacciaio Godwin-Austen. L’intento è studiare per la prima volta la neve e il ghiaccio di quella regione così cruciale per gli equilibri del subcontinente indiano”.

Per Carlo Barbante, direttore dell’Istituto di scienze polari del Consiglio nazionale delle ricerche, professore all’Università Ca’ Foscari e vicepresidente della Ice Memory Foundation: “La situazione dei ghiacciai del Karakorum è molto differente da quella apparsa agli occhi di Ardito Desio ed è per questo che, oggi forse più di allora, è fondamentale proseguire lo studio di questi straordinari ambienti, vere e proprie sentinelle degli attuali cambiamenti globali”.

Il team italo pakistano  

 

La missione: Italia capofila

Ice Memory è un progetto dell’Unesco con un duplice obiettivo: raccogliere e conservare campioni prelevati dai ghiacciai di tutto il mondo che potrebbero scomparire o ridursi moltissimo a causa del riscaldamento globale. La spedizione durerà circa 40 giorni, con 10 giorni di attività di ricerca in campo, è organizzata dall’Istituto di scienze polari del Consiglio nazionale delle ricerche e dall’Università Ca’ Foscari Venezia, entrambi enti co-fondatori della Ice Memory Foundation, assieme a EvK2CNR, associazione che si occupa di ricerca scientifica e tecnologica con il contributo del CAI e del Ministero dell’Università e della Ricerca.

“Quest’anno festeggiamo il 70esimo anniversario della spedizione sul K2 affiancando, come avvenne nel 1954, la ricerca scientifica alla salita delle otto alpiniste – afferma Antonio Montani, presidente Generale del Club Alpino Italiano, organizzatore del progetto K2-70 – la riduzione dei ghiacciai è un tema sempre più stringente e il CAI è in prima fila, accanto alla scienza, per accrescere la consapevolezza sulla gravità della crisi climatica e per sensibilizzare le istituzioni sulla necessità di porre l’attenzione all’ambiente e la sostenibilità al centro delle proprie politiche”. 

Il team lavorerà tra i 5mila e i 6mila metri di quota 

Il gruppo sarà guidato da Jacopo Gabrieli, ricercatore del Cnr, e dalla guida alpina Paolo Conz, assieme a due tecnici della Gilgit-Baltistan-Environmental Protection Agency, che da anni collaborano sul ghiacciaio del Pakistan con il supporto di EvK2Cnr, e Maurizio Gallo, ingegnere e guida alpina di EvK2Cnr. Opererà per una decina di giorni a monte del campo base avanzato del K2, in un campo remoto allestito appositamente per gli scienziati a una quota di circa 5.600 metri. 

La simulazione

Nel TerraXcube si studia come sopravvivere in condizioni climatiche estreme

16 Marzo 2024

La ricerca si svolgerà in un’area di circa 20 chilometri tra i 5.500 e i 6.000 metri di quota. L’obiettivo principale della spedizione scientifica è quello di valutare la fattibilità di una perforazione profonda nel Karakorum pakistano. In quest’area solo il ghiacciaio di Guliya, ubicato nel Tibet settentrionale, è stato perforato in passato. Il team estrarrà alcune carote di ghiaccio superficiali arrivando fino a 12-15 metri di profondità nella porzione più elevata del ghiaccio Godwin-Austen, ad una quota compresa tra i 5500 e 6000 metri. Inoltre, sarà misurata la temperatura nel ghiacciaio, saranno raccolti campioni di neve per verificare la presenza di contaminanti e saranno svolte delle indagini geofisiche per comprendere la conformazione del terreno e del ghiacciaio.

Grazie al progetto internazionale Ice Memory, questo eccezionale campione di ghiaccio contenente informazioni sul clima e sull’ambiente himalayano del passato potrebbe essere conservato in Antartide in una ‘biblioteca’ dei ghiacci pensata per le future generazioni di scienziati, che non avranno più a disposizione i ghiacciai così come li vediamo oggi, a causa del cambiamento climatico. 

Legambiente

A Kathmandu è nata una nuova “alleanza per le montagne”

19 Febbraio 2024

La partenza il 15 giugno

Agostino Da Polenza, presidente di EvK2Cnr è il capo spedizione il 15 giugno partirà con le atlete per il Pakistan per la grande scalata, con arrivo al campo base il 29 giugno dove cominceranno le attività alpinistiche e l’acclimatamento, per poi tentare la vetta nella seconda metà di luglio: “Ardito Desio trentacinque anni fa fondò EvK2Cnr, che da allora si è impegnata per realizzare le sue idee scientifiche in Karakorum e Himalaya con benefici anche per lo sviluppo sostenibile delle popolazioni locali. Insieme all’Agenzia delle Nazioni Unite UNDP, grazie al supporto dell’Agenzia italiana per la cooperazione e lo sviluppo, nei prossimi mesi EvK2Cnr pubblicherà l’inventario degli oltre 13200 ghiacciai del Pakistan, la più importante risorsa d’acqua dolce del continente asiatico. Questo è il presente. L’incontro con Ice Memory è una formidabile opportunità per comprendere il clima del passato e per guardare al futuro di queste regioni”.


Fonte: http://www.repubblica.it/rss/ambiente/rss2.0.xml


Tagcloud:

Derby di Milano, vale lo scudetto e sfida il cambiamento climatico

Sciopero globale del clima, i Fridays for Future nelle piazze di tutta Italia: “Riprendiamoci il futuro”