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Mundys lancia il suo primo bond legato alla sostenibilità

Un prestito obbligazionario caratterizzato da un tasso di interesse più altro se non si raggiungono gli obiettivi di sostenibilità prefissati. È la caratteristica dei sustainability linked bond, soluzioni emergenti nel campo della finanza sostenibile. Nei giorni scorsi Mundys ha lanciato il suo primo strumento di questo tipo, con scadenza quinquennale. L’obbligazione prevede una cedola del 4,75% e un ammontare di 750 milioni di euro (a fronte di richieste per 2,2 miliardi arrivate da investitori qualificati, ai quali era rivolta l’offerta), con un premium payment fino allo 0,75% in caso di mancato raggiungimento degli obiettivi indicati nella roadmap di decarbonizzazione entro il 2030.

Il percorso in direzione della sostenibilità

Il successo dell’emissione porta la quota di debito e linee di credito sostenibili oltre il 50%. Si tratta di un nuovo tassello di una strategia che a fine 2023 ha portato all’aggiornamento del proprio framework di finanza sostenibile, a seguito della certificazione ottenuta da parte di Science Based Target initiative (SBTi), ente di riferimento internazionale per la valutazione dei target di decarbonizzazione delle aziende. Il documento sancisce la piena integrazione della sostenibilità nella strategia di finanziamento della capogruppo, che è stata tra le prime realtà in Europa a dotarsi di questo strumento, in un contesto di crescente rilevanza di queste tematiche per i mercati dei capitali globali.

Mentre nella primavera scorsa Mundys è entrata nel settore dei sustainability-linked loans (che si differenziano dai bond con la medesima denominazione in quanto in questo caso si tratta di un finanziamento sindacato con le banche), convertito in questo modo il contratto di finanziamento da un miliardo e mezzo di euro firmato nell’autunno precedente e la linea revolving dello stesso importo risalente all’estate del 2022.

Tornando al sustainability linked bond, Mundys si è fatta affiancare da Bnp Paribas, Crédit Agricole Cib, Intesa Sanpaolo (Divisione Imi Cib) e Mediobanca come global coordinators e active bookrunners, nonché da Banca Akros e UniCredit come active bookrunners, quindi da Bbva, Bper, Hsbc, Mizuho, Natixis e Société Générale come other bookrunners, infine da Crédit Agricole Cib come sustainability structuring coordinator.


Fonte: http://www.repubblica.it/rss/ambiente/rss2.0.xml


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