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L’Ue rivede gli obiettivi di riduzione delle emissioni al 90% entro il 2040

Un’altra tappa verso la decarbonizzazione dell’Europa: taglio del 90% delle emissioni di gas serra entro il 2040. Sarebbe questo, secondo le prime indiscrezioni, il contenuto principale della raccomandazione che la Commissione Ue rivolgerà oggi ai Paesi membri dell’Unione. Un obiettivo che confermerebbe l’Ue come leader, almeno sulla carta, nella lotta ai cambiamenti climatici.

Le bozze della raccomandazione della Commissione, visionate in anteprima dalla Reuters, rivelano che il target europeo di riduzione netta dei gas serra sarà del 90% rispetto ai livelli del 1990. Un passaggio intermedio tutto sommato prevedibile, se di ricorda che l’obiettivo per il 2030, tra appena sei anni, è un taglio del 55% e che entro il 2050 si dovrà centrare il bersaglio di “emissioni nette zero”.

L’intervista

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02 Febbraio 2024

Molto è stato fatto: la Ue ha infatti ridotto le proprie emissioni di gas serra del 33% nel 2022, rispetto ai livelli del 1990. Ma il cammino è ancora lungo e impegnativo, considerando sopratutto le resistenze che la decarbonizzazione e la elettrificazione incontrano in ampi settori produttivi (dall’agricoltura ai trasporti) e della società. Ma la vera incognita è politica: un cambio di maggioranza nel Parlamento europeo dopo l’imminente voto di giugno, con una sterzata a destra, potrebbe rimettere in discussione tutte le politiche green di Bruxelles.

Va però ricordato che i provvedimenti presi in tal senso dalla Commissione non sono un capriccio, ma decisioni dettate dalla scienza: perfino la riduzione delle emissioni del 90% al 2040 è appena all’interno dell’intervallo del 90-95% raccomandato dai consulenti ufficiali dell’Unione per le scienze climatiche.

Eppure anche solo quell’obiettivo trasformerebbe il mix energetico dell’Europa, con l’eliminazione graduale dell’energia da carbone e la riduzione complessiva dell’uso di combustibili fossili dell’80%, sostituiti con energia rinnovabile e nucleare.

A chi protesta per i costi della transizione, la Commissione ricorda, nel documento di oggi, quale prezzo pagheremmo nel caso di mancata lotta al cambiamento climatico, sotto forma di condizioni meteorologiche estreme più distruttive: i costi aggiuntivi potrebbero toccare i 2,4 trilioni di euro entro il 2050 se il riscaldamento globale non fosse limitato a 1,5 gradi Celsius in più rispetto all’era pre-industriale.


Fonte: http://www.repubblica.it/rss/ambiente/rss2.0.xml


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