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L’Onu: “Abbiamo due anni per salvare il mondo”

“Due anni per salvare il mondo”. L’urgente appello all’azione arriva non da un gruppo di attivisti, ma da una delle massime autorità internazionali in fatto di lotta ai cambiamenti climatici. È infatti il titolo dell’intervento che ha tenuto oggi alla Chatham House, il celebre centro studi di Londra, Simon Stiell, segretario esecutivo dell’agenzia Onu per i cambiamenti climatici. 

Stiell, politico di Grenada scelto nel 2022 dal Segretario generale Onu Guterres per guidare la Unfcc, è stato l’artefice, insieme al presidente emiratino di Cop28 Sultan Al Jaber, dell’accordo storico approvato lo scorso dicembre a Dubai: un testo che per la prima volta mette nero su bianco la necessità di un abbandono graduale (“transition away”) dei combustibili fossili. 

Ma Stiell sa bene che quell’impegno, già sabotato da alcune dichiarazioni saudite in occasione di un recente summit di petrolieri a Dallas, non può bastare a fermare la corsa al rialzo delle temperature. Ecco perché nel suo discorso all’intellighenzia britannica insiste sulle azioni che occorre mettere in campo nei prossimi due anni. 

“Consideriamo per un momento cosa ci sarà in palio se riusciremo a far sì che i prossimi due anni contino davvero”, scrive il capo dell’Unfcc. “Nuovi e audaci piani nazionali sul taglio delle emissioni costituiranno una fonte di posti di lavoro e un trampolino di lancio economico per spingere i Paesi a risalire nella graduatoria globale del tenore di vita. Di fronte alla siccità che distrugge i raccolti, un’azione climatica molto più coraggiosa per ridurre le CO2 e aiutare gli agricoltori ad adattarsi aumenterà la sicurezza alimentare e ridurrà la fame. Ridurre l’inquinamento da combustibili fossili significherà una salute migliore e enormi risparmi sia per i governi che per le famiglie. A coloro che sostengono che il cambiamento climatico è solo una delle tante priorità, come porre fine alla povertà, alla fame, alle pandemie o al miglioramento dell’istruzione, dico semplicemente questo: nessuno di questi compiti cruciali – anzi nessuno degli Obiettivi di sviluppo sostenibile – sarà possibile a meno che non riusciamo a tenere sotto controllo la crisi climatica”. 

Nel biennio decisivo che ci attende, un ruolo cruciale lo avrà la Cop29 che sia terrà a Baku a fine anno e che avrà come dominante quello della finanza climatica. “La prossima generazione di piani nazionali sul clima dovrà essere un piano di investimento per economie forti e sostenibili. Il che ci riporta all’importanza cruciale dei finanziamenti per il clima”, spiega Stiell. “È difficile per qualsiasi governo investire nelle energie rinnovabili o nella resilienza climatica quando le casse del tesoro sono vuote, m un salto di qualità quest’anno nella finanza climatica è essenziale e del tutto realizzabile. Ogni giorno, ministri delle finanze, amministratori delegati, investitori e banchieri dello sviluppo decidono come spendere migliaia di miliardi di dollari. È tempo di spostarli dall’energia e dalle infrastrutture del passato a quelli di un futuro più pulito e resiliente. E garantire che i Paesi più poveri e vulnerabili ne traggano vantaggio. Quest’anno, alla Cop29 di Baku, dobbiamo trovare  un nuovo accordo sui finanziamenti per il clima, tra Paesi sviluppati e in via di sviluppo”.

Un ruolo cruciale lo avranno la Banca Mondiale e il Fondo monetario internazionale. “Oltre al G7 che quest’anno è a guida italiana”, ricorda Stiell. “I governi del G7 sono i principali azionisti della Banca Mondiale e del Fondo Monetario Internazionale, forniscono sia il capitale che la direzione. È interamente nell’interesse di ogni Paese del G7 intraprendere azioni sul clima molto più coraggiose in patria e all’estero, anche sul fronte dei finanziamenti”. 

Ma l’alto funzionario Onu non si rivolge solo ai potenti della Terra. Parla anche alla gente comune, perché “l’unico modo sicuro per mettere il clima in cima all’agenda dei governi è che un numero sufficiente di persone faccia sentire la propria voce”.


Fonte: http://www.repubblica.it/rss/ambiente/rss2.0.xml


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