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Lago di Albano, il livello dell’acqua è sceso di 7 metri in meno di 40 anni

Il lago Albano, conosciuto anche con il nome di lago di Castel Gandolfo, si sta prosciugando. Ogni anno perde in media 15 centimetri d’acqua, ma negli ultimi 12 mesi il livello è sceso in modo drammatico, di oltre 50 centimetri. In 39 anni il lago di origine vulcanica, che si trova nell’area dei Castelli Romani, ha perso 40 milioni di metri cubi di acqua, quasi 7 metri di livello e la situazione è destinata a peggiorare. A lanciare l’allarme è l’associazione Grottaferrata Sostenibile, il cui responsabile Giancarlo Della Monica, dalla fine del 2022 sta monitorando il livello idrico e sulla pagina Facebook descrive in modo dettagliato cosa sta succedendo a questo specchio lacustre profondo circa 160/170 metri.

Prelievi diretti, consumo intensivo del suolo, cementificazione ed eccessiva antropizzazione degli spazi naturali dell’area dei Castelli Romani – che portano alla copertura del suolo con materiali impermeabili, come cemento e asfalto – sono le cause principali di questa crisi idrica, segnale inquietante di un altro problema: l’impoverimento progressivo della falda acquifera dei Castelli Romani. A tutto questo si aggiunge il cambiamento climatico in corso che porta periodi prolungati di siccità e concentrazione di pioggia in un periodo temporale molto ristretto.

“Dal 2020 i prelievi sull’emissario principale del lago eseguiti da Acea, sono arrivati a circa 300 litri al secondo e servono ad alimentare i comuni di Albano, Ariccia e Castel Gandolfo, a cui vanno aggiunto quelli diretti del Vaticano usati prevalentemente per l’irrigazione dei giardini, di una struttura collegata all’Eni e del convento di Palazzolo, senza contare le captazioni abusive”, spiega Giancarlo Della Monica di Grottaferrata Sostenibile, oltre che delegato allo Sviluppo Sostenibile del Comune di Grottaferrata, che aggiunge: “ad ottobre 2022 ho iniziato a fare queste misurazioni personalmente con un idrometro artigianale per valutare le oscillazioni, in assenza di un teleidrometro che solo dopo molte richieste è stato recentemente adottato dall’Autorità di Bacino, che ha confermato i miei dati”.

Nonostante il mese di novembre sia stato particolarmente piovoso, il livello del lago Albano ha continuato ad abbassarsi come se fosse il periodo estivo. “Da giugno il livello dell’acqua non ha mai smesso di scendere. Inoltre c’è un’unica falda acquifera che serve i Castelli Romani, che da oltre 30 anni subisce un impoverimento di 15 milioni di metri cubi di acqua ogni anno, per cui l’abbassamento del lago Albano è solo la spia di una condizione che si sta aggravando“, sottolinea ancora Della Monica.

La carenza di acqua, ovviamente, ha un impatto diretto sull’ambiente e sull’ecosistema, i cui effetti si sono già manifestati. “Si è verificata una perdita di biodiversità notevole, pesci e piccoli crostacei che sono spariti, piante ed alghe che non esistono più. Inoltre c’è il problema del dissesto della parte boschiva, che sarebbe interdetta al passaggio pedonale, proprio perché ci sono eventi franosi e non è sicura” osserva Grottaferrata Sostenibile.

Per arginare un problema servono soluzioni, anche piuttosto urgenti. “Sul lungo periodo bisogna diminuire il consumo di suolo, quindi il carico antropico e l’urbanizzazione dei Castelli Romani, che è maggiore di 4 volte la media nazionale, aggiornare il Piano Regolatore vecchio di 40 anni per un piano moderno e sostenibile. Per il breve periodo, invece, bisogna ridurre il prelievo diretto, realizzare opere di ingegneria naturalistica per recuperare l’acqua piovana ed introdurre tecnologie per recuperare le acque scure delle case” evidenzia Della Monica.

Secondo il fondatore di Grottaferrata Sostenibile, nell’immediato, l’unica possibilità per far risalire il livello idrico del Lago Albano è la “turnazione dell’acqua, interrompere il flusso idrico per una o due ore al giorno ed abbassare la pressione, servirebbero anche a dare consapevolezza alla popolazione della scarsità del bene idrico”.


Fonte: http://www.repubblica.it/rss/ambiente/rss2.0.xml


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