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Inondazioni in California, cosa sono i “fiumi atmosferici” che hanno scatenato la tempesta

Le cronache di queste ore raccontano di una California sott’acqua per via di un atmosferic river che l’ha investita. Ma cosa sono i fiumi atmosferici? Hanno a che fare con il riscaldamento globale? E possono colpire, oltre che le coste del Pacifico anche quelle europee e italiane? Lo abbiamo chiesto a Silvio Gualdi, senior scientist del Centro Euromediterraneo sui cambiamenti climatici (CMCC).

Dottor Gualdi, come definirebbe un fiume atmosferico?“Si intende una configurazione di circolazione atmosferica caratterizzata da un corridoio relativamente stretto di aria molto umida, originata in genere sopra gli oceani più caldi, ai tropici. Quando l’evaporazione si combina con una circolazione atmosferica che la convoglia come se fosse un flusso organizzato per centinaia e centinaia di chilometri, allora parliamo di fiumi atmosferici. Li si può immaginare come canali che trasportano grandi quantità di vapore acqueo e che, quandose si imbattono in condizioni favorevoli, come ad esempio masse d’aria più fredda, possono scaricare a terra notevoli quantità di pioggia”.

Ci sono sempre stati o sono l’ennesima conseguenza dei cambiamenti climatici?“L’acqua è sempre evaporata dal mare, il meccanismo in sé è del tutto naturale. Il punto è che con il riscaldamento globale l’atmosfera contiene quantità maggiori di vapore acqueo. E quindi, volendo mantenere la metafora del fiume, gli atmosferic river possono avere oggi una portata maggiore rispetto al passato”.

(afp)

C’entra qualcosa El Niño?“I due fenomeni non sono necessariamente correlati. Ci sono stati fiumi atmosferici nel Pacifico anche in anni senza El Niño. Ma certo la sua presenza riscalda ulteriormente le acque superficiali di quell’Oceano”.

E nel Mediterraneo potrebbero nascere fiumi atmosferici?“È un mare troppo piccolo per innescare un fenomeno del genere con portate rilevanti. Alle nostre longitudini può succedere però sull’Atlantico tropicale. E visto che i fiumi atmosferici viaggiano anche per migliaia di chilometri, gli effetti si possono manifestare anche da noi”.

(reuters)

È già successo?“Ricordate la tempesta Vaia del 2018? Diversi studi recenti hanno dimostrato che all’origine c’era proprio un fiume atmosferico nato sull’Atlantico tropicale. Il ciclone molto intenso che si era sviluppato sul Tirreno e che innescò la tempesta poi abbattutasi tra Francia, Italia, Croazia, Austria e Svizzera, fu sostenuto proprio da un atmosferic river che portò grandi quantità di umidità dall’Oceano al Mediterraneo centrale”.

Stavolta i californiani sono stati allertati con alcuni giorni di anticipo. Vuol dire che è possibile prevederli?“Sono fenomeni che si formano in alcuni giorni, quindi con un attento monitoraggio dei parametri oceanici è possbile avvistare la nascita di fiumi atmosferici che potrebbero avere conseguenze sui territori investiti”.


Fonte: http://www.repubblica.it/rss/ambiente/rss2.0.xml


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