in

Auto elettrica o a combustione interna? Le voci da considerare per una scelta consapevole

Da una parte il costo d’acquisto più alto per circa il 20-25%; dall’altro il risparmio per il rifornimento che si aggira intorno al 70-80%, con l’aggiunta delle maggiori possibilità di accesso nelle aree a traffico limitato. Nella scelta tra l’auto elettrica, a benzina o diesel ci sono alcuni calcoli da fare, a cominciare dall’orizzonte temporale in cui si intende mantenere il mezzo. Infatti, per chi si muove con un’ottica non inferiore ai dieci anni è fondamentale considerare che le normative per l’accesso dei veicoli a combustione interna saranno sempre più restrittivi, sia a livello comunitario, che di provvedimenti comunali.

La frenata dopo una lunga corsa

Secondo l’ultima rilevazione di Acea (l’associazione dei costruttori europei), relativa a febbraio, le immatricolazioni di auto elettriche si sono fermate al 13,2%, come nel febbraio del 2023, ma la media dello scorso anno è stata del 15,7%. Una frenata condizionata dalla fine degli incentivi in Germania, ma comunque la corsa si è fermata con il solo segmento delle flotte aziendali che tiene botta, mentre i privati hanno tirato il freno. Pesa soprattutto la questione dei costi d’acquisto, con la carenza di modelli caratterizzati da prezzi accessibili.

Meglio le ibride, anche in versione plug-in, anche per la maggiore serenità che ingenerano nei driver a fronte di un numero limitato di colonnine di ricarica in alcuni centri.

Ricarica e incentivi a favore delle soluzioni green

Se il costo d’acquisto (una tantum) gioca a favore delle alimentazioni tradizionali, quello della ricarica è nettamente più basso per i modelli a zero emissioni, anche se a fronte di una minore autonomia in termini di percorrenza. Va poi fatta una differenza tra i sistemi di ricarica domestici (condominiali) e quelli pubblici, dato che le colonnine presenti per strada sono sensibilmente più care.

Aspetto che può assumere un certo rilievo per chi ha bisogno del mezzo soprattutto per gli spostamenti a grande distanza. A favore dell’elettrico gioca, invece, la mancanza di spesa per i parcheggi, nelle aree cittadine in cui è previsto un costo per la sosta (solitamente previsto dalle strisce blu, laddove le gialle indicano invece lo spazio riservato ai residenti). O, addirittura, l’accesso come nel caso di Area C a Milano.

Quanto al bollo, la normativa nazionale prevede l’esenzione quinquennale per le vetture a zero emissioni. Decorso questo periodo, si paga il 25% dell’imposta ordinaria, ma in alcune regioni l’esenzione è prevista per un arco temporale maggiore.


Fonte: http://www.repubblica.it/rss/ambiente/rss2.0.xml


Tagcloud:

Senza interventi di mitigazione il reddito medio si ridurrà del 15 per cento a causa della crisi del clima

L’auto condivisa fa bene all’ambiente e al portafoglio