6 Giugno 2024

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    Taglio alle emissioni con il Telepass

    Con il Telepass si riduce l’inquinamento. Secondo quanto emerge dallo “Studio sulle emissioni inquinanti evitate con il telepedaggio nell’anno 2023. Il fattore Telepass nella smart mobility”, condotto dal Sustainability Lab dell’Università Ca’ Foscari Venezia, nel corso del 2023 sono state risparmiate oltre 72 mila tonnellate di CO2 grazie al sistema di pagamento del telepedaggio del gruppo Mundys. Questo grazie alla possibilità di evitare lo ‘stop and go’ per il ritiro e per il pagamento del biglietto autostradale.

    Il dato è risultato in sensibile crescita rispetto alle 61mila tonnellate registrate nel 2022, che per le persone e il territorio si è tradotto in benefici ambientali.

    I criteri seguiti nello studio

    La ricerca, coordinata dai professori Raffaele Pesenti e Giovanni Vaia del dipartimento di Management dell’ateneo veneziano, ha calcolato la riduzione di emissioni di inquinanti grazie all’utilizzo del dispositivo Telepass per il pagamento del telepedaggio su tutte le tratte autostradali nazionali in gestione alle diverse concessionarie.

    Lo scorso anno sono stati oltre 435 milioni i chilometri percorsi sulla rete autostradale italiana, con una media di transiti giornalieri di 2,7 milioni di veicoli, di cui oltre 300 mila mezzi pesanti, e una stima complessiva sull’intero anno pari a circa 998 milioni di veicoli per la sola classe A (automobili e motocicli con due assi e altezza non superiore a 1,30 metri).

    L’analisi ha considerato la stima e il numero di veicoli (come categoria, alimentazione, fascia di cilindrata/peso/uso, classe di inquinamento e di pedaggio), tempi di permanenza code, emissioni nell’unità di tempo, emissioni nell’unità di spazio percorso.

    Impatto crescente per i mezzi pesanti

    L’impatto positivo dell’uso delle soluzioni di pagamento del pedaggio, come Telepass, diventa quasi esponenziale per i mezzi pesanti. Infatti, nel caso di ossidi di azoto, che si producono come sottoprodotti durante una combustione, la riduzione è tre volte superiore ai veicoli di classe A, come per il materiale particolato emesso dallo scarico o del metano.

    I numeri calcolati dai ricercatori, tradotti in termini di viaggi, equivalgono a oltre 758 mila spostamenti in auto da Roma a Milano (+116 mila rispetto al 2022); 10.845 viaggi intorno alla Terra (+1.655 nel confronto annuo); 1.131 Terra-Luna (+173).

    Le strategie aziendali

    Nel 2023 si è registrato un risparmio in termini di emissioni inquinanti superiore di circa il 18% con l’anno precedente, più che proporzionale rispetto all’aumento del traffico.

    Attraverso obiettivi di riduzione dell’impatto ambientale, fanno sapere dall’azienda Telepass si pone come abilitatore di una transizione verso una mobilità sempre più integrata e sostenibile, in ambito urbano ed extraurbano. Accanto al tradizionale servizio di telepedaggio, infatti, il gruppo Telepass ha aggiunto nel tempo 30 servizi addizionali collegati ai nuovi stili di mobilità, partecipando in modo attivo a promuovere una mobilità sostenibile, dal risparmio di CO2 ottenuto evitando soste e code ai caselli, fino ai più recenti servizi integrati nell’ecosistema digitale che puntano a offrire opzioni di mobilità dolce e a favorire l’intermodalità nei contesti urbani.

    Un approccio alla sostenibilità intesa non solo come ambientale, ma anche come economica e sociale grazie alla promozione di soluzioni per una gestione ottimizzata degli spostamenti. “Questo studio dimostra come la sostenibilità e lo sviluppo economico di un territorio emergono da pratiche strategiche, operative e gestionali incentrate sulla riduzione dell’impatto ambientale, attraverso l’innovazione nell’intera catena di produzione dei servizi, coniugando due aspetti: ecologico ed economico”, dichiara Giovanni Vaia, docente e ricercatore dell’Università Ca’ Foscari Venezia.

    Mentre Francesco Maria Cenci, head of Italy & Eu Tolling di Telepass, parla di “un traguardo importante perché è la dimostrazione scientifica di un impatto ambientale che si riduce. La mobilità è legata in maniera intrinseca alla sostenibilità”. LEGGI TUTTO

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    La casa del futuro, green e più accessibile

    Cresce l’utilizzo di fonti di energia rinnovabile, sistemi di recupero del calore e involucri edilizi a elevate prestazioni di isolamento termico. Tra gli operatori del settore c’è Cmb, impresa specializzata nella progettazione e nella realizzazione di abitazioni e grandi opere, che si caratterizza per il forte focus sulla sostenibilità, attiva anche nel comparto dell’edilizia convenzionata

    di Sibilla Di PalmaQuando si parla di ambiente, l’edilizia è uno dei settori di maggiore impatto. La necessità di contrastare il riscaldamento globale e di proteggere il Pianeta impone, quindi, di rivedere e adattare il modo in cui si costruiscono gli immobili. Di qui l’orientamento del comparto verso una crescente sostenibilità attraverso il ricorso a materiali eco-compatibili e tecnologie a basso impatto ambientale, l’adozione di strategie progettuali e soluzioni impiantistiche pensate nel rispetto dell’ambiente o, ancora, la realizzazione di immobili che si sviluppano in verticale consentendo di risparmiare suolo. A trainare il cambiamento è anche l’Europa con la “Direttiva Case Green”, che dopo un lungo iter è stata pubblicata lo scorso 8 maggio sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea; il suo obiettivo è di ridurre progressivamente i consumi del parco edifici per arrivare alla decarbonizzazione totale entro il 2050. La normativa stabilisce che, a partire dal 2030, tutti i nuovi edifici residenziali dovranno essere costruiti per essere a emissioni zero, mentre per gli edifici pubblici lo standard si applicherà dal 2028. Inoltre, almeno il 16% degli edifici pubblici con le peggiori prestazioni andrà ristrutturato entro il 2030 e il 26% entro il 2033. Per quanto riguarda le abitazioni private, occorrerà ridurre il consumo energetico del 16% entro il 2030 e del 20-22% entro il 2035.

    Fonte: Centro Studi Unimpresa

    Gli Stati membri avranno due anni di tempo per adeguarsi alle nuove norme e dovranno presentare all’Ue un piano nazionale di ristrutturazione, indicando la tabella di marcia che intendono seguire per centrare gli obiettivi. Stando a una stima effettuata da Fillea-Cgil, le ristrutturazioni potrebbero coinvolgere entro il 2030 almeno il 15% degli edifici che attualmente sono in classe F e G. Secondo le stime del Centro Studi di Unimpresa, il costo per adeguare il patrimonio immobiliare italiano ai parametri della “Direttiva Case Green” si attesta a circa 270 miliardi di euro, cifra calcolata considerando un investimento che oscilla, per ciascun immobile, dai 20 mila ai 55 mila euro. Il patrimonio immobiliare italiano è infatti altamente obsoleto: a fronte di quasi 12,5 milioni di unità immobiliari, almeno il 61% di queste (ossia 7,6 milioni) sono classificate nelle classi energetiche peggiori (F e G). Intanto, una ricerca condotta da Doxa evidenzia che gli italiani si mostrano sempre più attenti alla sostenibilità degli immobili che si apprestano ad acquistare: considerano infatti l’efficienza energetica un tema importante nelle valutazioni di acquisto, insieme ad aspetti come il comfort abitativo, la sicurezza e la domotica. Inoltre, la ricerca sottolinea la propensione ad attuare interventi mirati a rendere le proprie abitazioni più green. Ad esempio, attraverso lavori di isolamento termico e acustico, il ricorso a fonti rinnovabili per riscaldamento e illuminazione o anche l’adozione di dispositivi di domotica ed elettrodomestici a basso consumo.

    Immobili green, le ultime tendenze

    Oggi il mercato immobiliare non può prescindere dal tema della sostenibilità, in primo luogo per una questione di adeguamento normativo che impone di ridurre le emissioni di CO2 e rendere dunque gli edifici meno energivori”
    -Fabio Cambiaghi, responsabile sviluppo immobiliare di Cmb

    Nell’ambito delle nuove costruzioni Cambiaghi rileva come le tendenze più recenti guardano in primo luogo all’impiantistica che si è fatta sempre più sofisticata, puntando a ridurre il più possibile il consumo di acqua ed energia. “A questo si affianca l’utilizzo crescente della geotermia per la produzione di energia pulita e l’utilizzo del calore solare per ottimizzare gli impianti elettrici e migliorare la resa dell’impianto di riscaldamento”. Inoltre, sottolinea l’esperto, grande attenzione viene dedicata agli involucri, che sempre più di frequente usano materiali green e provenienti da filiere rispettose dell’ambiente e dei diritti umani. Cambiaghi rileva poi come sia in crescita la tendenza a ridurre il consumo di suolo attraverso costruzioni che si sviluppano in altezza, consentendo di liberare spazio da dedicare al verde o ad altri servizi. “Alcuni dei progetti che abbiamo realizzato si muovono in questa direzione”, racconta. “Ad esempio, quello di Cascina Merlata, complesso situato a Milano in cui abbiamo realizzato edifici da 25 piani inseriti in un parco di 350 mila metri quadrati. Sempre a Milano, abbiamo realizzato la torre Giax, composta da 24 piani che ospitano 144 appartamenti mono e bilocali, e la Torre Solaria che si sviluppa su 34 piani e ospita 102 alloggi, con un’altezza di 150 metri che la rende, a oggi, l’edificio residenziale più alto d’Italia”.

    Il volto sociale della sostenibilità

    Il responsabile sviluppo immobiliare di Cmb osserva poi come oggi la sostenibilità all’interno dell’edilizia residenziale venga intesa anche in un’ottica sociale. “I nostri progetti urbanistici puntano a favorire la socialità e il contatto tra le persone attraverso spazi comuni: portinerie, biblioteche, hub dove potersi incontrare e richiedere determinati servizi utili per la vita quotidiana”. All’interno di Cascina Merlata nel 2027 arriverà alla sua piena operatività Hub Merlata, mega portineria di quartiere che servirà 15 mila residenti, con l’obiettivo di valorizzare il concetto di comunità e favorire la cooperazione tra le persone, mettendo a disposizione numerosi servizi dedicati alla casa e alla persona: dalle piccole manutenzioni edili, idrauliche ed elettriche ai servizi di dog-sitter e di fisioterapia a domicilio. 

    Il focus sull’edilizia convenzionata

    Il know-how maturato dal gruppo è stato negli ultimi anni applicato anche al segmento dell’edilizia convenzionata, per rendere accessibili anche a chi non dispone di grossi capitali edifici di qualità ed elevata efficienza energetica; un tema sempre più sotto i riflettori, specie nelle grandi città come Milano, segnate dall’emergenza abitativa e dal caro-prezzi (arrivati a sfiorare i 5 mila euro al mq, un record dal 2012).

    Tra i progetti realizzati ci sono, ad esempio, quelli di Villaggio Expo 2015, in area Cascina Merlata, un insediamento residenziale di 179 alloggi in housing sociale; il comparto Bicocca, progetto che ha visto la realizzazione di cinque edifici di edilizia convenzionata alti 14 piani; o, ancora, i Giardini Milano Life, residenze in edilizia convenzionata e libera che sorgono accanto a un parco cittadino di 50 mila metri quadrati con annesso centro sportivo polifunzionale. Numerosi sono poi i progetti in corso: nell’area del milanese,a Sesto San Giovanni, dove è in cantiere un lotto di dodici alloggi, mentre a Rozzano verrà completato a settembre un lotto di 125 appartamenti. Nell’area di Roma, il gruppo sta lavorando ai progetti di Selva Candida (320 alloggi), San Basilio (400) e Pietralata (80 alloggi).“Tutti questi progetti hanno in comune le stesse caratteristiche”, spiega Paolo Calvi, direttore di produzione – grandi cantieri e cantieri edilizia convenzionata.

    Prevedono un forte utilizzo di fonti di energia rinnovabile, sistemi di recupero del calore e involucri edilizi a elevate prestazioni di isolamento termico. Laddove possibile, implementiamo sistemi geotermici per lo sfruttamento dell’acqua di falda”
    -Paolo Calvi, direttore di produzione

    Come gruppo, prosegue Calvi, “abbiamo realizzato il primo edificio in classe A nel 2007 e, da allora, l’attenzione verso le tematiche legate alla sostenibilità ha fatto molti passi in avanti. Cresce infatti la consapevolezza che puntare su immobili sostenibili consente anche di preservarne il valore nel tempo e che la classe energetica diventerà un elemento sempre più determinante nel mercato immobiliare”, conclude. LEGGI TUTTO

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    I cambiamenti climatici faranno traboccare i laghi tibetani e non è una buona notizia

    Quello del Tibet è l’altopiano più alto ed esteso al mondo: copre oltre 1,2 milioni di chilometri quadrati, quattro volte la superficie dell’Italia, ha un’altitudine media di 4500 metri sul livello del mare ed è circondato dalle catene montuose più imponenti del pianeta, tra cui l’Himalaya. Ma non solo: l’altopiano tibetano ha anche un’idrografia molto interessante, con diversi fiumi (tra cui l’Indo, il Gange, il Mekong e il Fiume Giallo) che originano dal plateau, e una serie di laghi che, stando alle ultime rilevazioni degli scienziati, si stavano progressivamente prosciugando. Ma a quanto pare siamo davanti a una preoccupante e repentina inversione di tendenza: secondo uno studio appena pubblicato sulla rivista Nature Geoscience, infatti, gli eventi estremi connessi ai cambiamenti climatici – in primis l’aumento significativo delle precipitazioni – sta velocemente riempiendo i bacini lacustri e porterà a una quadruplicazione del livello delle acque entro il 2100. La notizia è preoccupante perché le acque dei laghi, tracimando, devasterebbero i territori circostanti e le economie di chi ci vive.

    Cambiamenti climatici

    Sull’Everst il ghiacciaio sta diventando un lago

    di Fiammetta Cupellaro

    15 Dicembre 2023

    “Il cambiamento climatico”, ha spiegato Iestyn Woolway, esperto della Bangor University e co-autore del lavoro insieme a colleghi di enti di ricerca cinesi, australiani, sauditi, statunitensi e francesi, “sta rendendo l’altopiano tibetano più verde e più abitabile, il che attira più persone ad altitudini più elevate in virtù di un migliore accesso all’acqua. Tuttavia, l’innalzamento del livello dell’acqua nei laghi richiede una nuova pianificazione e l’adozione di nuove politiche per mitigarne gli impatti sull’ecologia e sulla popolazione della regione”. Secondo le previsioni climatiche e meteorologiche degli autori del lavoro, il livello dell’acqua potrebbe aumentare fino a 10 metri, il che sommergerebbe oltre 1000 chilometri di strade, 500 villaggi e 10mila chilometri quadrati di praterie, zone umide e terreni coltivati.

    Crisi climatica

    La Groenlandia sta fondendo in tempi record e il mare sale di livello

    di Marco Tedesco

    29 Marzo 2024

    Questo fenomeno implicherebbe un cambiamento drastico del paesaggio, ma non solo: aumenterebbero anche le emissioni di gas serra, in virtù della minore disponibilità di vegetazione, e si ridurrebbe significativamente la biodiversità della regione, con conseguenze imprevedibili. È già successo: nel 2011, per esempio, il lago Zonang, nella riserva naturale di Hoh Xil (sempre in Tibet), è straripato e ha causato gravi problemi alle antilopi tibetane, che non hanno più potuto percorrere la loro usuale rotta migratoria. Perché la storia non si ripeta è necessario prendere subito provvedimenti. LEGGI TUTTO

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    Stefano Accorsi: “Il teatro per ‘sentire’ il cambiamento climatico, con l’intelligenza artificiale”

    Si può imparare, ragionare e comprendere come apportare il proprio contributo nella lotta al cambiamento climatico anche a teatro. Soprattutto a teatro, ne è convinto Stefano Accorsi, da cui è nata l’idea (insieme a Filippo Gentili) di Planetaria – Discorsi con la Terra, concept innovativo che mette insieme arte e scienza sul palcoscenico del Teatro della Pergola di Firenze, dal 7 al 9 giugno. Tre giorni, in cui Accorsi, in qualità di direttore artistico, guiderà il pubblico in un format tra spettacoli teatrali, workshop esperenziali per bambini, dialogo tra spettatori, l’intelligenza artificiale Sibilla e scienziati di fama internazionale, tra cui Claudia Pasquero, docente di Oceanografia e Fisica dell’Atmosfera all’Università di Milano Bicocca, nonché direttrice scientifica di Planetaria. 

    Accorsi, due anni fa ha annunciato che avrebbe fatto qualcosa di tangibile per l’ambiente, la sua parte, parlando di cambiamento climatico nei teatri. Ed eccoci qua, quando ha preso coscienza di dover fare qualcosa?”Parecchio tempo fa. Io amo la montagna, vado spesso sul Monte Bianco e sulle Alpi e vedere in modo così dirompente che ogni anno il ghiacciaio si riduce, così come assistere agli sconvolgimenti del nostro clima, piogge torrenziale, inondazioni, mi tocca da molto tempo. Per queste ragioni c’era voglia di fare qualcosa che non fosse solo prendere una posizione personale, visto che il mio lavoro è comunicare il più possibile. Insieme al resto del team di Planetaria ci siamo resi conto che il mezzo migliore per comunicare il cambiamento climatico non fosse tanto la carta stampata, che può risultare fredda e può generare l’effetto opposto a quello desiderato, magari portando ad un allontanamento da queste tematiche”.E secondo lei, perché il teatro è lo strumento migliore per divulgare e coinvolgere le persone?”Il teatro è il luogo dell’empatia, dove riusciamo a sentire l’altro da noi. Ci sembrava idoneo, forse perché c’è bisogno di un formato diverso dove poter coinvolgere le famiglie. A partire dal 7 giugno, la sera ci sarà uno spettacolo con scienziati, attori e intelligenza artificiale, la mattina workshop con bambini ed il pomeriggio incontri istituzionali, proprio perché l’idea è di coinvolgere tutti”. 

    Ed infatti avete coinvolto anche i bambini? “Si, anche i più piccoli hanno bisogno di affrontare questi temi, non è giusto che sia tutto sulle spalle dei genitori, anche perché si dice spesso “facciamolo per i nostri figli”, invece noi diciamo, facciamolo anche per noi perché è oggi che dobbiamo agire, per questo ci saranno gli scienziati che saliranno sul palco per raccontarci delle alternative”. 

    Lei è il direttore artistico, sarà anche sul palco?”Sarò sul palco il 7 e 8 giugno, insieme a due attrici, Vittoria Puccini e Valentina Bellè e due scienziati con cui faremo una messa in scena, una sorta di lettura a tre, e ci sarà l’intelligenza artificiale, Sibilla, creata da Engineering, che interagirà da uno schermo di sette metri per due, che risponderà con una serie di dati scientifici inconfutabili, riconosciuti a livello mondiale, mentre io interagirò con il pubblico, portando le loro domande alla Sibilla”. 

    Perché il ricorso dell’intelligenza artificiale anche a teatro, forse non bastiamo noi umani a porre domande e cercare risposte?”L’intelligenza artificiale già fa parte della nostra vita e ci sembrava una grande risorsa, può diventare uno strumento importantissimo per le aziende, per chi fa le leggi, veramente può diventare un grandissimo compendio. E potrà esserlo anche per avere delle risposte in futuro, delle alternative, quindi sì, l’umano è importante, ma anche l’intelligenza artificiale. È evidente che vanno fatte delle leggi per gestirla, per bloccare quei casi in cui può rubare l’identità delle persone, ma così come molte invenzioni importanti che hanno migliorato la nostra resistenza, io sono convinto che anche questo può farlo”.Quando c’è bisogno di cambiare ci si rivolge sempre ai giovani, perché noi adulti abbiamo già commesso i nostri errori. Quali sono stati i suoi nei confronti dell’ambiente?”Errori tanti, ma erano dettati dall’ignoranza. Chi lo sapeva che bruciare certe cose potesse inquinare? Quando ero piccolo, non c’era la raccolta differenziata, ma avevo una famiglia sensibile al tema, perché a mia madre faceva impressione che buttassimo la plastica nella natura. Oggi c’è una consapevolezza diversa ed è vero che lo dobbiamo fare per i nostri figli, ma come quando uno comincia a lavorare su se stesso con la psicologia, possiamo cominciare il cambiamento e farlo per noi. Anche perché questi poveri figli vengono sempre caricati di una responsabilità che non hanno, quindi pensiamo a salvare la nostra di pelle, non solo quella dei nostri figli”. 

    Tre gesti quotidiani che compie Stefano Accorsi per aiutare la Terra?”Sono un professionista della raccolta differenziata, quando mi faccio la doccia sto molto attento allo spreco d’acqua e mi piace andare in giro con la moto che sicuramente è uno dei mezzi termici meno inquinanti in assoluto e spesso ci vado in due, caricandola al massimo”. 

    Da padre, parla di queste tematiche con i suoi figli?”Sì, ma ai bambini non puoi solo dire di non sprecare l’acqua, va creata una piccola storia. Allora racconto che shampoo e sapone finiscono in mare, dove vivono i pesci, e quando ho toccato il tema dei pesci, ho visto un cambiamento di attenzione. A teatro, infatti, ci sono dei workshop fisici, con piccoli esperimenti a sfondo ambientale che faranno i bambini, dove recepiranno delle informazioni, ma all’interno di una storia che lascia un ricordo”. 

    Planetaria partirà da Firenze, ma si estenderà ad altre città?”È la nostra prima edizione e vogliamo ripetere ogni anno questa esperienza, ma stiamo riflettendo ad una versione più leggera da portare in giro per l’Italia, di cui abbiamo già parlato con un distributore teatrale, quindi si tratterà di trovare i modi e i tempi, però siamo ottimisti, perché il teatro è il nostro pane quotidiano”. LEGGI TUTTO