in

Tumori e malattie cardiache: vaccinazione prioritaria

Tumori: prevenzione e terapie

La Federazione di oncologi, cardiologi e ematologi (FOCE) chiede la vaccinazione prioritaria per tutelare i cittadini con tumori e malattie del cuore

Sanihelp.it – La FOCE (Federazione degli oncologi, cardiologi e ematologi), il Governo e Agenas (Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali), hanno redatto un documento in cui si chiede di garantire ai pazienti più fragili la continuità di cura in emergenza Covid. 

FOCE ha anche chiesto al Ministro della Salute, Roberto Speranza, e al Commissario Straordinario per l’emergenza Covid-19, Domenico Arcuri, che venga assegnata priorità assoluta nella vaccinazione anti Covid ai pazienti con malattie oncologiche, cardiologiche e ematologiche, inserendoli nella stessa categoria degli operatori sanitari. 

Il presidente FOCE, Francesco Cognetti, ritiene che le Regioni debbano adeguarsi ai cambiamenti imposti dalla pandemia, e spiega il contenuto del Documento di indirizzo e di raccomandazioni, in cui si chiede prima di tutto la separazione dei percorsi fra pazienti Covid e non Covid, la piena operatività delle attività di degenza ordinaria, day hospital e ambulatoriali delle strutture di oncologia medica, di chirurgia oncologica e la ripresa degli screening oncologici, a oggi purtroppo messi in disparte.

«Inoltre – continua il prof. Cognetti – va ripensata la medicina del territorio, tramite nuove modalità assistenziali di integrazione tra servizi ospedalieri e territoriali che possano, con personale dotato di specifiche competenze, svolgere funzioni oggi affidate solo agli ospedali, come le attività di screening oncologico, di follow up e riabilitazione dei pazienti oncologici, cardiologici ed ematologici, di assistenza domiciliare e cure palliative. Per questo è necessario sviluppare le cure intermedie. Va potenziato l’ampio impiego degli alberghi Covid per i positivi con sintomi lievi o in dimissione dai reparti. Il Documento chiede, inoltre, alle Regioni di attivare e diffondere l’uso della telemedicina in maniera omogenea su tutto il territorio nazionale, con programmi strutturati, con norme specifiche che li regolino, anche a tutela dei medici coinvolti in queste attività. Alla base di tutte queste raccomandazioni, vi è la richiesta di sostenere con maggiori finanziamenti i nuovi servizi, incentivando programmi innovativi che potenzino le Reti oncologiche e cardiologiche esistenti e stimolino l’istituzione di quelle ancora non attivate».
 


Fonte: http://www.sanihelp.it/rss/rss_salute.xml

Cevoli: la prevenzione non è questione di culo

Come depurare il fegato naturalmente