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Tumore del polmone: bene pembrolizumab

tumori: prevenzione e terapie

La molecola riduce del 44% il rischio di morte e aumenta la sopravvivenza a lungo termine

Tumore del polmone: bene pembrolizumab

Sanihelp.it – Pembrolizumab, in combinazione con la chemioterapia, ha ridotto il rischio di morte del 44% rispetto alla sola chemioterapia e, a due anni, ha dimostrato una migliore sopravvivenza a lungo termine nel tumore del polmone non a piccole cellule (NSCLC) non squamoso metastatico. 

In particolare il 45,7% dei pazienti trattati con la combinazione era vivo dopo due anni, rispetto al 27,3% con sola chemioterapia. 

La sopravvivenza globale mediana è raddoppiata con la combinazione, raggiungendo i 22 mesi rispetto ai 10,6 mesi con la chemioterapia. 
Lo ha rivelato uno studio, denominato KEYNOTE-189, presentato durante il programma scientifico virtuale del congresso annuale della Società Americana di Oncologia Clinica (ASCO).

Pembrolizumab è un anticorpo monoclonale umanizzato che si lega al recettore PD-1, coinvolto nel controllo delle risposte immunitarie delle cellule T. Il farmaco potenzia le risposte delle cellule T, comprese le risposte antitumorali.
«Lo studio KEYNOTE-189 ha già dimostrato che l’immunoterapia con pembrolizumab in combinazione con la chemioterapia migliora in maniera sostanziale la sopravvivenza nei pazienti con tumore del polmone, indipendentemente dall’espressione di PD-L1» – spiega la dott.ssa Marina Chiara Garassino, responsabile della Struttura Semplice di Oncologia Medica Toraco Polmonare presso la Fondazione IRCCS Istituto Nazionale di Tumori di Milano.

Il medicinale è disponibile anche in Italia, esclusivamente in ambiente ospedaliero, e rappresenta un trattamento consolidato nella cura del tumore del polmone non a piccole cellule metastatico sia in monoterapia che in combinazione.
 


Fonte: http://www.sanihelp.it/rss/rss_salute.xml

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