Agosto 2024

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consigliato per te

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    Cresce il traffico passeggeri a livello globale

    Gli scali strapieni di queste settimane sono sintomatici della voglia di viaggiare tornata prepotente dopo la pausa dell’emergenza pandemica legata al Covid. In realtà la ripresa è stata progressiva e già il consuntivo di maggio è stato importante, con l’indicatore Rpk (acronimo di Revenue passenger kilometer, indica il numero di passeggeri trasportato per ogni chilometro […] LEGGI TUTTO

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    Trump-Musk e la conversazione sul clima più stupida di tutti i tempi

    Mentre il mondo soffre di siccità, ondate di calore devastanti (Usa compresi), piogge sempre più intense che causano frane, allagamenti e migliaia di morti, per il possibile futuro presidente degli Stati Uniti Donald Trump c’è un’ottima notizia: grazie al riscaldamento globale e l’innalzamento del livello del mare, avremo “più case e proprietà fronte oceano!”
    Forse sarà interessato a comprare quelle proprietà Elon Musk, fra gli uomini più ricchi del mondo, per nulla preoccupato dell’attuale impatto dei combustibili fossili perché in fondo prima di cambiare abitudini per la sopravvivenza del Pianeta, dice il Ceo e maggiore azionista di Tesla, abbiamo “ancora un bel po’ di tempo” (esattamente il contrario di quanto affermano gli scienziati del Gruppo Intergovernativo sul cambiamento climatico delle Nazioni Unite, l’Ipcc).

    Istantanee sul clima dall’intervista in diretta su X
    Istantanee, queste sul clima, di una delle conversazioni più surreali degli ultimi tempi in cui di fatto, sul suo X, il magnate Elon Musk ha intervistato il candidato alla Casa Bianca Donald Trump.
    Tralasciando quanto uscito su temi come immigrazione o politica estera, a colpire è stato il tenore della conversazione sulle questioni climatiche: per il The Guardian il livello era quello bassissimo di “chiacchiere fra due ubriachi al bar”. Per esperti e attivisti del clima come Bill McKibben (co-fondatore di 350.org) si è trattato in sostanza della “conversazione sul clima più stupida di tutti i tempi”.
    Al netto di uno scambio di battute fra quelli che appaiono oggi come dei chiari negazionisti -nota la posizione di Trump sul surriscaldamento globale considerata una “bufala”, mentre le affermazioni fatte da Musk lo collocano sempre più lontano dalle tesi scientifiche – è interessante osservare come anche che fra gli scettici la questione del clima, in campagna elettorale, sia ormai all’ordine del giorno.

    Crisi climatica

    Il riscaldamento globale ha influenzato molto le piogge

    di redazione di Green&Blue

    26 Luglio 2024

    Trump: “Una vergogna lo stop alle trivellazioni in Alaska”
    Per come la vede Trump, se a novembre l’ex presidente dovesse vincere, alla COP29 in Azerbaigian dove si delineano le politiche climatiche globali e gli sforzi necessari per arginare il riscaldamento gli Usa si ritroverebbero con una posizione diametralmente opposta rispetto a quella portata avanti finora e sostenuta da Joe Biden.
    Per Trump infatti la crisi del clima non è una emergenza. “Una cosa che non capisco è perché la gente parla di riscaldamento globale, o parla di cambiamento climatico, ma non parla mai di riscaldamento nucleare” ha detto per esempio il tycoon.
    Così come secondo il candidato repubblicano non puoi fare a meno dei combustibili fossili, tanto che ha definito una vergogna che l’amministrazione Biden non abbia trivellato le terre selvagge dell’Alaska alla ricerca di petrolio.

    Elezioni Usa

    Kamala Harris, da procuratrice indagava gli inquinatori. Che farà per l’ambiente se sarà presidente?

    di Luca Fraioli

    23 Luglio 2024

    “Più proprietà fronte oceano”
    L’innalzamento del mare? Nessun problema, per Trump è quasi un vantaggio dato che porterà a “più proprietà fronte oceano”.
    Affermazione corredata dal fatto che secondo Trump il livello dell’oceano “salirà di un ottavo di pollice nei prossimi 400 anni”, una sua certezza che però non corrisponde affatto alla realtà dato che solo nel decennio 2014-2023 il livello medio globale del mare è già aumentato di circa 0,20 pollici e oltretutto le stime dell’Ipcc parlano di un probabile innalzamento tra 0,28 e 1,01 metri entro il 2100. Curiosamente, proprio dove Trump ha una delle sue proprietà, in Florida, diverse compagnie assicurative hanno deciso di tirarsi fuori dalle coperture legate a inondazioni (che negli Usa sono aumentate del 50% dagli anni Novanta) e innalzamento del livello del mare.

    “Non tutti devono avere l’auto elettrica”
    In un delirio di parole a difesa degli agricoltori, dei contadini che “continueranno a poter coltivare”, della bistecca che gli americani “continueranno a poter mangiare” e ovviamente all’importanza dei combustibili fossili (di cui i produttori finanziano la campagna di Trump), l’ex leader della Casa Bianca ha poi lisciato il pelo a Elon Musk (altro suo finanziatore) con parole questa volta più morbide rispetto al passato sulle auto elettriche. “Realizzi un prodotto fantastico – ha detto Trump a mister Tesla – ma devo essere onesto, questo non significa che tutti debbano avere un’auto elettrica”.

    Ambiente

    Riscaldamento globale, a rischio la potabilità dell’acqua per milioni di persone

    di Sara Carmignani

    22 Luglio 2024

    Musk: “Abbiamo ancora un bel po’ di tempo”
    Anche per Musk, nel botta e risposta con The Donald, è tempo di affermazioni controverse sul clima. Per il proprietario di X è sbagliato denigrare l’industria del fossile, dato che “se smettessimo di usare petrolio e gas in questo momento, moriremmo tutti di fame e l’economia crollerebbe. Vogliamo passare nel tempo a un’economia energetica sostenibile perché prima o poi finiremo petrolio e gas” ha spiegato, sostenendo però che per farlo “abbiamo ancora un bel po’ di tempo”.
    Poi Musk si è lanciato nel dire che il pericolo principale è che in atmosfera si accumuli talmente tanta CO? che a un certo punto non respireremo e causerà a suo dire “mal di testa e nausea” alle persone.
    Per lui accadrà a 1000 parti per milione di CO? (oggi siamo intorno a 420 ppt). Anche in questo caso però la scienza dice altro: con i trend attuali del riscaldamento globale, la società (e la salute) collasserebbe molto prima di arrivare a mille parti per milione.
    Musk insiste comunque nel pensare che possiamo passare con tranquillità a una economia energetica sostenibile “in 50 o 100 anni”, nonostante la comunità scientifica avverta che l’umanità sta rapidamente raggiungendo punti climatici di non ritorno.

    Tutte affermazioni, la maggior parte di quelle dette dai due miliardari americani, che secondo il professor Michael Mann – autore di più libri sull’importanza di agire contro la crisi del clima – varrebbero una medaglia d’oro condivisa nelle Olimpiadi della stupidità. LEGGI TUTTO

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    Olimpiadi, ora Los Angeles punta ai Giochi senza auto

    “Le Olimpiadi di Los Angeles del 2028 saranno car-free, senza automobili”. L’annuncio della sindaca della città californiana Karen Ruth Bass che ospiterà i Giochi nel 2028 è risuonato mentre nello Stade de France si chiudeva l’edizione parigina della manifestazione. E se la capitale francese aveva scelto come operazione-simbolo (riuscita a metà) rendere balneabile la Senna, la sfida per Los Angeles sarà altrettanto impegnativa: rinunciare alle quattro ruote che sono il simbolo stesso della città, nella realtà come nell’immaginario collettivo creato da Hollywood. Come dimenticare, tra i tanti possibili esempi, la scena iniziale di La La Land, in cui uno snervante ingorgo si trasforma per magia in un coloratissimo musical.

    Olimpiadi 2024, cosa ci insegna il tentativo di rendere balneabile la Senna

    di Giacomo Talignani

    07 Agosto 2024

    Beh, se i piani saranno rispettati, anche gli sceneggiatori dovranno rivedere i loro cliché su Los Angeles. “Stiamo già lavorando per creare posti di lavoro espandendo il nostro sistema di trasporto pubblico in modo da avere dei Giochi senza auto”, ha detto la sindaca Karen Bass nella cerimonia di chiusura di Parigi 2024. “E questa è un’impresa per Los Angeles, dato che siamo sempre stati innamorati delle nostre auto. Stiamo lavorando per garantire che possiamo costruire una Los Angeles più verde”.

    “Ventotto entro il 2028”: le nuove metro
    Ma come, se la città orizzontale si è sviluppata dando per scontato l’uso dell’automobile? Scommettendo su un colossale potenziamento della metropolitana. Quando nel 2017 i Giochi del 2028 furono assegnati a Los Angeles, l’amministrazione cittadina lanciò il progetto “Ventotto entro il ’28”, vale a dire 28 nuovi progetti di metropolitana da realizzare in vista dell’appuntamento olimpico, per un costo di 42,9 miliardi di dollari. Secondo un rapporto pubblicato lo scorso marzo, dei 28 progetti originali, 18 erano ancora in fase di completamento e dovrebbero essere ultimati prima delle Olimpiadi, mentre si prevedeva che 10 avrebbero aperto dopo il 2028. Più in dettaglio: tre progetti sono stati già completati, sette sono in costruzione, sei sono nella fase di progettazione finale e 12 sono ancora in fase di pianificazione.

    Le atlete impegnate nel triathlon si tuffano nella Senna diventata balneabile  LEGGI TUTTO

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    Maltrattamenti a scuola, le denunce contro gli insegnanti: un fenomeno tutto italiano

    Le uniche maestre denunciate per maltrattamenti dai genitori sono quelle italiane. All’estero, le colleghe sembrano al riparo dalle avventure giudiziarie in cui si imbattono alcune insegnanti nostrane. Vittorio Lodolo D’Oria, medico e scrittore esperto in burnout degli insegnanti, ha condotto uno studio sui “Presunti maltrattamenti a scuola”. LEGGI TUTTO

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    Le piante antizanzare: le migliori da interno e esterno

    L’arrivo della bella stagione corrisponde anche a più momenti trascorsi all’aperto per godere del fresco serale. Proprio in questi attimi, però, possono arrivare le zanzare che ci impediscono di starcene tranquilli in balcone o in giardino. Fortunatamente, ci sono piante antizanzare che funzionano e si possono usare all’interno e all’esterno della casa per scacciare questi insetti.

    La citronella
    Un classico tra le piante antizanzare è sicuramente la citronella. Questa pianta erbacea perenne è originaria dell’Asia Meridionale ed è anche una sempreverde ovvero una pianta che non perde mai le foglie. Il suo profumo agrumato è odiato dalle zanzare e, proprio per questo è tra le piante antizanzare per eccellenza. In commercio si possono trovare diverse varietà da cui viene proprio ottenuto il prodotto utile per preparare candele, stick e spray che tengono lontano l’insetto.Per coltivare la citronella in balcone basta scegliere un’area soleggiata e al riparo dal vento. Il terreno ideale è di base con torba mista e terriccio universale; inoltre, è importante occuparsi dell’innaffiatura regolari tra marzo e ottobre, evitando sempre i ristagni d’umidità che portano al marciume radicale. Per la concimazione è utile un concime granulare a lenta cessione. La coltivazione di questa pianta può essere fatta anche all’esterno a patto però che la temperatura non scendi mai sotto gli 8°C. Sistemandola in piena terra si possono notare cespugli folti che possono arrivare a un metro di altezza; le foglie secche saranno da eliminare per una crescita migliore. Infine, non teme attacchi da nessun parassita.

    La lavanda
    La lavanda è un’altra tra le piante antizanzare molto conosciute e diffuse nei giardini per via del suo gradevole profumo e dei fiori raggruppati a spighe davvero molto belli che si possono ammirare tra giugno e settembre. In pochi sanno che è possibile utilizzare questa pianta per scacciare le temutissime zanzare. In commercio è possibile trovare veramente tante specie di lavanda: tra le più note vi sono la lavanda stoechas, la lavanda latifolia, la lavanda angustifolia, la lavanda dentata e lavanda officinalis o spica.Questa pianta molto rustica ama particolarmente essere coltivata in piena terra, in terreni argillosi e alcalini ben drenati, esposti al sole e ben ventilati. È possibile utilizzare questa pianta come siepe che cresce velocemente e si adatta facilmente al clima, resistendo sia al freddo sia al caldo. Alla fine della fioritura è necessario potare la pianta: in questa maniera, potrà crescere nuovamente forte e rigorosa, magari concimando quando arriva la primavera con fertilizzante ricco di azoto oppure organici a lenta cessione.

    Le annaffiature devono essere fatte con molta attenzione: non è una pianta che ama il terreno umido. Per quanto riguarda le malattie può incorrere nelle macchie sulle foglie che si sconfiggono con appositi prodotti fungicidi. Ricordiamo che può crescere tranquillamente anche in vaso, a patto che il contenitore sia delle dimensioni corrette.

    La calendula
    La calendula è una pianta erbacea annuale che si presenta con un fusto peloso che può raggiungere al massimo 70 centimetri. Esistono circa una trentina di specie e tra le più comuni ci sono la calendula officinalis e la calendula arvensis. Solitamente è comune trovare questa pianta nei campi incolti oppure a bordo strada nei paesi mediterranei. Oltre ad essere nota per le sue proprietà terapeutiche, è una grande alleata come pianta antizanzara. L’odore intenso dei fiori arancio/gialli disturba l’insetto, mantenendolo lontano dal balcone, ma anche nel giardino. È una pianta che si può coltivare con estrema semplicità in terreno ricco ma leggero, giacché ama esposizione soleggiata diretta e terreno fertile e drenante. È importante annaffiare in maniera regolare soprattutto quando la pianta è in fiore, per mantenere umido il terreno, ma senza ristagni d’acqua.

    Per la concimazione, invece, si può utilizzare quello liquido diluito in acqua ogni 15 giorni dalla germogliatura e per tutta la fioritura. È importante selezionare un prodotto ricco di potassio e fosforo per favorire proprio la fioritura dall’estate fino all’autunno. Questa pianta antizanzare va tagliata all’apice vegetativo per favorire la crescita di più fiori.

    La lantana

    Un altro repellente naturale che si può utilizzare per allontanare le zanzare è la lantana, pianta particolarmente variopinta con fiori di colore rosa, bianco e lilla. A infastidire le zanzare sono le foglie e i fusti di questa pianta che contengono sostanze sgradevoli all’insetto. È possibile coltivare questa pianta in aree soleggiate e terreni ben drenati. È una pianta che si può coltivare in vaso oppure in piena terra per creare delle aiuole o piccole bordure grazie alla sua fioritura prolungata. Se messe in piena terra, però, la temperatura non deve mai andare sotto i 10°C. Per le annaffiature tollera brevi siccità, ma è sempre importante annaffiare una volta che il terreno è asciutto, evitando il ristagno idrico e marciume radicale. Per la concimazione è utile farla ogni 2 settimana con un prodotto specifico per piante da fiori, ricco di fosforo e potassio. È necessario potare i rami vecchi, a fine inverno così da favorire la crescita di nuovi rami. È importante ricordare che non sono piante antizanzare soggette a malattie, ma possono presentare delle infezioni quando il clima è troppo caldo e poco ventilato. È importante effettuare tutti i trattamenti antiparassitari prima della fioritura, poiché in primavera attirano gli insetti impollinatori.

    Il geranio
    Un classico da coltivare in balcone è il geranio, pianta ornamentale che nella sua specie del geranio odoroso è capace di tenere lontane le zanzare con il suo profumo che sembra ricordare la mela. Questa pianta fiorisce quasi tutto l’anno ed ha bisogno di alcune attenzioni per poter offrire il massimo. Sono piante che gradiscono esposizione in pieno sole e ambienti aerati, ma non con correnti d’aria. Devono essere annaffiati di frequente, mantenendo umido il terreno; prima della successiva innaffiatura è necessario controllare che si sia asciugata la terra. In autunno ed inverno è possibile annaffiarlo di tanto in tanto, evitando la completa asciugatura del terreno.

    Anche la concimazione deve essere svolta di frequente: da aprile a settembre è necessario fertilizzare ogni due settimane con un concime ricco di potassio. Durante il resto dell’anno si procede una volta al mese con il concime ricco di azoto, fosforo e potassio. Vanno potati gli apici della pianta per stimolare la ramificazione e lo sviluppo di altri rami. Il geranio può essere attaccato da diversi parassiti come, per esempio, il ragnetto rosso o la cocciniglia che può essere rimossa con un dischetto di cotone imbevuto di alcol. Le piante più grandi poste all’aperto possono essere trattate con antiparassitari. LEGGI TUTTO

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    In Sicilia, i cittadini lanciano un decalogo per combattere la siccità

    La Sicilia sta vivendo una delle crisi idriche più gravi della sua storia. Sono all’asciutto i campi agricoli e gli invasi da Palermo a Catania e Messina, non funzionano 23 dighe su 46 con la rete degli acquedotti che assomiglia più ad una fontana e che spreca quasi la metà dell’acqua (si tratta secondo l’Istat di 339,7 milioni metri cubi) a causa della cattiva manutenzione. Colpa della riduzione delle piogge e degli effetti del cambiamento climatico, spiegano gli esperti, ma ora i cittadini hanno deciso di non rimanere a guardare e hanno lanciato un’iniziativa in tutta la Sicilia.
    Dieci suggerimenti non solo per non sprecare l’acqua, ma anche per rendere più sostenibile la gestione della risorsa idrica. A indicare un vero e proprio decalogo di comportamenti da seguire per rispettare la risorsa così preziosa sono quindici organizzazioni provenienti dalla società civile siciliana. “Affrontiamo la siccità insieme”: questo è il titolo del decalogo che è anche una sorta di mini guida.

    Sicilia, il decalogo per affrontare insieme la siccità

    Davanti agli effetti causati dall’emergenza idrica quindici associazioni della società civile siciliana lanciano un appello per tutelare il patrimonio idrico dell’isola. L’obiettivo è sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni, “Difendere l’acqua signifca difendere la nostra terra”. Ecco i suggerimenti   

    “Affrontiamo la siccità insieme”
    Dal risparmio e riciclo dell’acqua alla riparazione delle perdite, passando per la gestione delle acque piovane, l’obiettivo del decalogo è quello di sensibilizzare popolazione e Istituzioni sul contrasto alla siccità e sulla tutela del patrimonio idrico, promuovendo una serie di iniziative concrete per la salvaguardia di questo bene così prezioso.
    ”Difendere l’acqua significa difendere la nostra terra. Da siciliana vivo ogni giorno il dramma siccità, i gravi problemi per le nostre vite, e come me tante altre siciliane e siciliani vorrebbero agire concretamente per cambiare la situazione. La riduzione del patrimonio idrico comporta conseguenze gravissime per l’agricoltura, l’economia locale, il paesaggio, per la vita delle persone, che si trovano in situazioni di crisi a fare a meno di un bene così prezioso. Per questo è necessario, unendoci come popolazione e istituzioni, prevenire il problema, prendendo oggi le misure necessarie per scongiurare la siccità di domani. Prepararci al meglio significa soffrire meno quando si presenteranno le prossime crisi. Difendiamo la nostra terra, insieme” sostiene Stephanie Brancaforte, direttrice di Rinascimento Green.

    “La transizione ecologica non più rinviabile”

    Un’iniziativa dal basso, nata per rispondere alla grande sofferenza causata da un problema che ormai colpisce la regione da anni con sempre più intensità, e che rischia di diventare una piaga ancor più devastante se non dovessero venire individuate contromisure strutturali e tempestive.
    “Va urgentemente avviata una vera transizione ecologica, con l’abbandono dei combustibili fossili e politiche che abbiano a cura la nostra biodiversità e i nostri habitat. A livello locale poi bisogna investire su politiche lungimiranti che puntino alla prevenzione e coinvolgere giovani professionisti con competenze mirate. Anche i cittadini dovrebbero chiaramente fare la loro parte, smettendola di “innaffiare” il proprio orticello (è proprio il caso di dirlo) ma iniziando a cooperare per il bene comune. Diversamente ci attendono tempi molto difficili” spiega Selena Meli, community manager di Sicilia Che Cambia.

    Il ruolo della politica
    Una visione che chiama inevitabilmente in causa il ruolo della politica, e in particolar modo, secondi i promotori del decalogo, la mancanza di programmazione e di investimenti mirati ad affrontare la siccità a lungo termine:
    “Negli ultimi 17 anni, la Sicilia ha perso oltre 3 miliardi di euro destinati alle infrastrutture idriche. Questa mancanza di programmazione e progettazione ha avuto conseguenze devastanti per la regione, mettendola in una situazione di grave difficoltà. A inizio luglio 2024 il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha annunciato lo stanziamento di 92 milioni di euro per la realizzazione delle infrastrutture idriche prioritarie. È essenziale che tutte le parti sociali si impegnino a mappare e monitorare l’effettivo e corretto utilizzo di questi fondi” puntualizza Manuela Leone, coordinatrice transistor per il Sud Italia e referente siciliana della rete nazionale Zero Waste Italy.

    La Sicilia come la California
    Il decalogo, elaborato prendendo come riferimento pratiche di gestione delle acque ritenute tra le più efficaci a livello internazionale, tra le quali le Linee Guida dello Stato della California, mira ad avviare un percorso partecipato verso una nuova concezione del patrimonio idrico come risorsa preziosa, da tutelare collettivamente in quanto bene comune: da un lato sensibilizzando la popolazione e gli Enti locali, dall’altro avviando interlocuzioni con le Istituzioni volte a pianificare in maniera efficace le strategie per affrontare al meglio future siccità. Con una convinzione chiara alla base dell’iniziativa: difendere l’acqua significa difendere la Sicilia.

    La pianficazione degli interventi
    “Dobbiamo esortare le istituzioni a operare in modo sistemico, ricordando che ‘l’acqua viene dalla terra’ e che l’equilibrio tra suolo e acqua è estremamente delicato, minacciato non solo dai cambiamenti climatici, ma anche dall’intervento umano. Per questo motivo è necessario un approccio lungimirante e rigenerativo alla pianificazione degli interventi, che non si limiti a soluzioni infrastrutturali, ma che includa anche politiche mirate come il blocco del consumo di suolo, la lotta agli incendi e alla desertificazione e la protezione del patrimonio arboreo siciliano” conclude Leone. LEGGI TUTTO

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    Sicilia, il decalogo per affrontare insieme la siccità

    Davanti agli effetti causati dall’emergenza idrica quindici associazioni della società civile siciliana lanciano un appello per tutelare il patrimonio idrico dell’isola. L’obiettivo è sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni, “Difendere l’acqua signifca difendere la nostra terra”. Ecco i suggerimenti    LEGGI TUTTO