Giugno 2024

Monthly Archives

consigliato per te

  • in

    Il valore del patrimonio artistico: la Venere influencer nel Belpaese e i diritti svaniti della nostra cultura

    Mi fossi trovata oggi – ventotto anni dai miei diciotto anni – davanti al tema di maturità, avrei scelto la traccia B2, tessendo un parallelo tra la campagna Italia Open to Meraviglia (Otm) e l’articolo 9 della Costituzione italiana (Ci). Tra “Io, Venere… oggi nei panni di una virtual influencer… per raccontare il nostro patrimonio […] LEGGI TUTTO

  • in

    Il progresso tecnologico: la capricciosa manovella di Pirandello che gira con l’arte e frena sulla scienza

    Io svilupperei un’argomentazione sul filo dell’assurdo e del capovolgimento. Cercherei di dare la parola direttamente alla manovella, facendo emergere tutta la tristezza della tecnologia in mano all’umano. Umano che, sebbene non nella persona del povero Serafino Gubbio, è precisamente l’istanza che quella tecnologia ha messo al mondo. La maturità al debutto con lo scritto di […] LEGGI TUTTO

  • in

    La guerra e la sofferenza: quegli uomini in trincea di Ungaretti, così fragili e incredibilmente attuali

    Se fossi una ragazza di oggi scriverei questo, sulla prova di un poeta prima interventista e poi combattente con dolore. In pochi versi rarefatti secondo gli stilemi della poesia ermetica, Ungaretti ci restituisce un’istantanea della guerra che sta vivendo. Apre con l’immagine buia dell’uomo in trincea, così sovrapponibile ai giovani interrati che ogni giorno vediamo […] LEGGI TUTTO

  • in

    La maturità al debutto con lo scritto di italiano: il toto-temi più azzeccato di sempre

    Una Maturità “normale” che scivola via senza polemiche al debutto con lo scritto di italiano, mentre in ben altre aule si scatenano risse e il governo Meloni spinge l’acceleratore sul premierato e l’autonomia differenziata che colpirà anche la scuola. Il ministero del liceo Made in Italy, per intenderci, non inciampa sul sovranismo nemmeno nella traccia di storia.

    L’azzeccatissimo toto-temi
    Mai come quest’anno il toto-temi fu più azzeccato. Pirandello e Ungaretti: alle 8.30 i maturandi tirano un sospiro di sollievo, nei meme esulteranno mentre scattano di invidia i maturi classe 2004, quelli con Montale e Moravia, per non dire quelli di Claudio Magris nel 2013 o diGiorgio Caproni (chi era costui?) nel 2017. Le sette tracce sono accolte con favore: sono sagge, su temi affrontati durante l’anno e prevedibili, «abbordabili» dice il ministro Giuseppe Valditara, «fattibili» concordano i maturandi. LEGGI TUTTO

  • in

    L’elogio della scienziata: Rita Levi Montalcini e la forza della passione. Così l’imperfezione diventa da Nobel

    Due cose sostiene Rita Levi Montalcini. La prima mi pare sommessamente eversiva. Nella ricerca scientifica, dice, non contano tanto “il grado di intelligenza” (!) e la capacità di “portare a termine con esattezza il compito intrapreso”. Contano “la totale dedizione” e “chiudere gli occhi davanti alle difficoltà” (!!). Con buona pace di qualunque modello superomistico, […] LEGGI TUTTO

  • in

    Perché l’autonomia regionale differenziata non fa bene all’ambiente

    “I boschi come i fiumi, la fauna selvatica come le falde idriche, gli inquinamenti e l’impollinazione, non conoscono i confini amministrativi di una regione, per cui una tutela differenziata al ribasso su base regionale compromette la conservazione di specie ed habitat. E la tutela dell’ambiente, anche dal punto di vista giuridico, è il presupposto del diritto alla salute”. Così i rappresentanti del WWF e con loro altri esponenti del mondo ambientalista italiano hanno commentato l’approvazione il 18 giugno della legge sull’autonomia regionale differenziata. Perché, se c’è una cosa che non ha bisogno di essere frammentata, è la natura dove tutto è interconnesso. E sembra in effetti difficile considerare l’intero ecosistema e i suoi organismi in modo isolato seguendo confini geografici e politici che nulla c’entrano con le leggi ecologiche. Eppure, spiegano, è ciò che sta succedendo dopo il passaggio della legge nell’Aula di Montecitorio. “La tutela dell’ambiente e della natura oggi subisce una pesante sconfitta e viene sacrificato ancora una volta nel nome della ragion politica” tuonano tutte le associazioni che hanno lanciato l’appello ad una mobilitazione partendo proprio dalle regioni. 

    Podcast

    Podcast – Pianeta Green&Blue “Giornata mondiale dell’Ambiente: serve un patto tra generazioni”

    di Luca Fraioli, a cura di Ernesto Manfrè

    05 Giugno 2024

    I Livelli di Prestazione (Lep)

    Undici gli articoli in cui vengono definite le procedure legislative e amministrative per definire le intese tra lo Stato e Regioni che vedono le loro competenze aumentare su 23 materie. Di queste 14 sono quelle che saranno definite dai Lep (Livelli Essenziali di Prestazione), ossia saranno considerati come settori per cui l’autonomia sarà subordinata ad alcuni criteri minimi garantiti a livello nazionale. Tra questi, rientrano la tutela dell’ambiente e dell’ecosistema, la sanità e l’energia. Ma i Lep non garantiscono che non ci siano differenziazioni di diritti dei cittadini a seconda della regione in cui vivono, ma al momento sono solo “virtuali” non essendo ancora definite le coperture economiche. Almeno per il momento. Spiegano i rappresentanti del WWF: “Il Parlamento, sordo ad ogni considerazione sia giuridica che scientifica, ha approvato la legge sull’autonomia differenziata trattando la materia della tutela dell’ambiente e dell’ecosistema come una qualsiasi altra materia. Ribadiamo che la tutela dell’ambiente è riconosciuto come presupposto del diritto alla salute”. E ancora.  “La tutela dell’ambiente e dell’ecosistema, pur essendo di competenza esclusiva dello Stato, può essere oggetto di autonomia regionale, come previsto dall’articolo 116 della Costituzione, ma proprio perché di competenza esclusiva dello Stato si sarebbe dovuto seguire una procedura distinta dalle materie che invece la Costituzione dichiara già di competenza anche regionale. Questo ancor più dopo la riforma degli articoli 9 e 41 della Costituzione che ha posto la tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi tra i principi fondamentali della Costituzione, riconoscendo la tutela dell’ambiente quale limite dovuto alle attività economiche”.

    Il rapporto

    Uno dei prossimi 5 anni sarà il più caldo della storia. Guterres: “Stiamo andando verso l’inferno climatico”

    di Luca Fraioli

    05 Giugno 2024

    Il cambiamento climatico e l’Europa

    L’inquinamento, l’uso dell’acqua e del suolo, l’emergenza dei cambiamenti climatici con le sue ripercussioni sociali ed economiche. Sono solo tre problemi trasversali alle Regioni, soprattutto quelle confinanti, basta pensare all’inquinamento della Pianura Padana che coinvolge tre Regioni oppure affrontare il tema della siccità per il fiume Po. Così scrive Maria Maranò della Segreteria nazionale di Legambiente: “Si pensi alla grande emergenza dei cambiamenti climatici, con vaste ripercussioni sociali, economiche, ambientali a livello locale, nazionale e internazionale che ha bisogno di coerenti azioni di mitigazione e di adattamento. Nessun territorio si può salvare da solo dagli effetti dei cambiamenti climatici né da solo può realizzare quella riduzione delle emissioni climalteranti o inquinanti di cui abbiamo bisogno. L’idea stessa che si possano avere scelte differenti che riguardano le politiche energetiche, le reti di trasporto, il governo del territorio, la tutela della salute o diverse regole di autorizzazione degli impianti produttivi o delle infrastrutture necessarie ad affrontare la sfida della transizione energetica e produttiva non crediamo faccia bene al Paese, al sistema produttivo, ai cittadini sia che vivano al Nord, al Centro o al Sud. Tra l’altro, viviamo in un contesto in cui alcune di queste materie sono delegate alla competenza sovranazionale dell’Unione Europea e non avrebbe senso né efficacia delegarle ad una o più Regioni”.

    Lo studio

    Sulla gestione dei rifiuti l’Italia migliora, ma bisogna accelerare

    di Luca Fraioli

    05 Giugno 2024

    L’uso del suolo: strumento di consenso

    Spiega Paolo Pileri docente di Pianificazione territoriale e ambientale al Politecnico di Milano su Altraeconomia che l’autonomia differenziata avrà gravi ripercussioni sull’uso e l’abuso di suolo, che rischia di diventare uno strumento di consenso e attirare investimenti: “Se c’è qualcosa che ha già subito il contraccolpo disastroso di un’autonomia differenziata ante litteram è esattamente il consumo suolo. La liberalizzazione dell’uso degli oneri di urbanizzazione per finanziare in piena autonomia i servizi ai cittadini (che in parte coincidono con i Livelli essenziali delle prestazioni, (Lep) è una prassi già enormemente abusata negli ultimi 30-40 anni. Ed è uno dei principali fattori che ha distrutto paesaggi, svenduto territori e trasformato il suolo (ecosistema fragile e fondamentale) in bancomat e cemento”.

    La posta in gioco

    Vale la pena fare qualche esempio per capire quale sia la posta in gioco che non è solo l’autonomia su alcune competenze, spiegano sempre gli ambientalisti, ma anche quella fiscale. Giustificandola con la necessità di copertura finanziaria delle materie che verrebbero trasferite alle Regioni. Ricordiamo comunque che Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna in questi anni hanno avviato un confronto con i governi chiedendo il trasferimento dei beni demaniali, una maggiore autonomia su rifiuti, bonifiche, energia e valutazioni d’impatto ambientale e biodiversità.La Regione Lombardia, in particolare, vorrebbe gestire in piena autonomia l’attività venatoria senza alcun parere dell’organo statale competente (l’Ispra) alla protezione della fauna selvatica che è patrimonio indisponibile dello Stato e che non riconosce i confini regionali. Il Veneto, invece, vorrebbe autorizzare la pesca del novellame nelle zone di demanio marittimo (chiesto anche dalle Regione Emilia-Romagna) e rivendica la potestà legislativa ed amministrativa sulla ricerca e la coltivazione degli idrocarburi liquidi e gassosi, ma vorrebbe anche acquisire le competenze statali legislative ed amministrative sulla Laguna di Venezia, ma non quelle relative al Mose in modo che i costi di gestione rimangano allo Stato. “Il ddl sull’autonomia differenziata – commenta Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente – è un grave errore. In particolare il trasferimento alle Regioni delle competenze e risorse in materia di tutela dell’ambiente, dell’ecosistema e dei beni culturali, di governo del territorio, di trasporti ed energia abdicando al ruolo di indirizzo, coordinamento e controllo da parte dello Stato. Tutto questo porterà a scelte territoriali differenti a partire proprio dai grandi e cruciali temi ambientali, come i controlli ambientali, le politiche energetiche e la mobilità sostenibile. Il rischio è che tutti non avranno gli stessi diritti ambientali in un contesto segnato da una crisi climatica che ha accelerato il passo con effetti sempre più evidenti sui territori, con perdite di vita umane e ricadute economiche non indifferenti. Non va poi dimenticato che con questo provvedimento rischiamo di aggravare una disparità tra regione e regione sui temi ambientali. Già oggi il sistema dei controlli delle Arpa cambia da regione a regione, i piani regionali energetici tengono poco in conto le esigenze energetiche nazionali, il potenziamento dell’inadeguato trasporto ferroviario pendolare dipende dai singoli bilanci regionali. Con l’autonomia differenziata queste situazioni rischiano di moltiplicarsi anche su altri temi e di aggravarsi. In questi mesi abbiamo chiesto più volte che venisse avviato un confronto tra Parlamento e cittadini per una riforma equa e giusta ma ciò non è avvenuto. La transizione ecologica in Italia merita una organizzazione istituzionale completamente diversa nel Paese”. LEGGI TUTTO

  • in

    Seconda prova di matematica alla Maturità, tre consigli per prepararsi al meglio

    Finito il tema di italiano, è già tempo di ripassare per la seconda prova. Ogni indirizzo ne avrà una diversa e quest’anno al liceo scientifico è toccata quella di matematica.
    La prova prevede la risoluzione di un problema, da scegliere fra due proposti, e la risoluzione di quattro quesiti tra otto, su algebra, aritmetica e geometria.
    A preoccupare ogni anno è la complessità dei problemi, che racchiudono al loro interno più argomenti. Rispetto al 2023, c’è anche un elemento di novità che potrebbe destare ulteriori timori: a correggere lo scritto non sarà un insegnante della classe, ma un commissario esterno. Realizzare una buona prova, però, non è difficile. Ecco alcuni consigli per lo studio, il ripasso e gli argomenti più papabili.
    Uno: come studiare prima dell’esame
    Il tempo a disposizione non è più moltissimo e ripassare fino a tardi può rivelarsi controproducente. Più utile potrebbe essere, invece, esercitarsi nelle prove già uscire gli scorsi anni, anche per allenarsi con le tempistiche.

    Maturità a Genova, alla prima prova prevale la traccia su selfie e blog

    di Alberto Bruzzone

    19 Giugno 2024

    Se si sceglie di puntare su una sola delle vecchie prove, il suggerimento di Rocco Dedda, professore di matematica e divulgatore social con il suo profilo “Un quarto d’ora con il Prof”, è di andare a rivedere quella dell’anno scolastico 2015/2016.
    Questo perché se lo scorso anno lo scritto era abbastanza tradizionale, la percezione del professore è che progressivamente si torni a inserire dei riferimenti ai problemi di realtà, presenti proprio nello scritto di quell’anno scolastico.
    Gli altri temi da non trascurare assolutamente sono il teorema di Lagrange e il teorema di Rolle, che tornano ciclicamente, il calcolo degli integrali e lo studio di funzioni. Ma è utile anche non tralasciare i teoremi sulle funzioni derivabili, il calcolo combinatorio e un po’ di probabilità.

    Il sogno (infranto) di una traccia sulla violenza di genere e l’ansia del foglio bianco: i maturandi di Palermo alla prima prova scritta

    di Giada Lo Porto

    19 Giugno 2024

    Due: la notte prima dell’esame
    Per presentarsi lucidi e al meglio alla prova di domani, il consiglio è di dormire. Un nuovo studio dei ricercatori dell’Università del Michigan e di Wisconsin-Milwaukee pubblicato da Nature ha svelato come la memoria di chi non dorme abbastanza potrebbe essere a rischio.
    Se negli scorsi giorni il sonno è stato sacrificato per lo studio, sarebbe bene cercare di recuperarlo.

    Salerno, nonna e nipote fanno insieme l’esame di maturità

    di Andrea Pellegrino

    19 Giugno 2024

    Il consiglio per i genitori, invece, è di “regolare la loro, di ansia. Spesso i genitori hanno un eccesso di preoccupazione e la rimandano ai propri figli, mentre il loro compito è quello di stare alle spalle, non con il fiato sul collo”, dice è Alberto Pellai, psicoterapeuta, ricercatore e scrittore.
    Tre: come svolgere la prova
    Una volta che ci si ritrova il compito davanti, converrebbe, adattare un approccio graduale alla prova, prendendosi un quarto d’ora di tempo per dare una lettura a tutto.
    Poi si può iniziare da dove si preferisce, non c’è una scelta migliore e non necessariamente bisogna andare in ordine.
    Per risolvere il problema, è utile considerare i vari punti non tanto singolarmente, quanto come parte di un insieme. I docenti potrebbero poi apprezzare un ragionamento corretto, anche se il risultato finale dovesse essere errato. Quindi può essere utile far capire qual è il processo utilizzato.
    I quesiti, invece, danno la possibilità di vincolare lo svolgimento a un tema più preciso. Alcuni sono più immediati, mentre altri possono includere anche calcoli di limiti LEGGI TUTTO