Giugno 2024

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    La community dei pannelli che aiuta a scegliere il sole

    Sono 17 gli obiettivi previsti dall’Agenda 2030, il documento redatto nel 2015 per orientare e guidare cittadini, imprese e istituzioni verso un mondo più sostenibile ed equo, combattendo in primis il cambiamento climatico ma anche la povertà, la fame e le disuguaglianze. Secondo una ricerca del 2023, la popolazione riconosce come più importante di tutti la lotta al climate change, mentre solo al 13° posto si posiziona la costituzione di comunità sostenibili. Eppure, considerato l’elevato e crescente numero di persone che abitano i centri urbani, non si può negare il ruolo delle città nel processo di transizione energetica, se si considera che il 45% della popolazione “esprime un giudizio molto critico sul livello di sostenibilità ambientale e di efficienza energetica raggiunto dalle città italiane”. Si inserisce in questo contesto Soly, clean energy tech company di origine olandese, nata dall’intuizione dei fratelli Van der Meulen di creare un’azienda focalizzata sulle energie rinnovabili e completamente digitale.Soly, il cui obiettivo è rendere il Sole la prima fonte di energia solare entro il 2030, punta a ridurre le emissioni di CO2 in Italia fino a 3.500 tonnellate annue, contribuendo inoltre a creare la più grande comunità energetica del Paese. Una sfida che Soly si è posta sin dal suo recente ingresso nel mercato italiano e che sembra rispondere perfettamente ai numeri della transizione energetica: solo ad aprile, infatti, in Italia il 51% dell’energia è derivata da fonti rinnovabili (nel 2023 era il 36%). Inoltre, secondo la Direttiva Case Green recentemente approvata dall’Ue, punta a ridurre le emissioni di CO2 fino a eliminarle del tutto entro il 2050, riqualificando il patrimonio edilizio nel Continente.

    Il report

    Nel 2023 rinnovabili cresciute in Italia come mai negli ultimi 12 anni

    di Luca Fraioli

    28 Maggio 2024

    Energia solare disponibile per tutti

    Fondata nell’estate del 2013 dai fratelli Patrick e Milan van der Meulen, l’azienda è oggi uno dei leader di mercato europei nel campo della generazione e dello stoccaggio decentralizzato di energia attraverso pannelli solari, batterie e stazioni di ricarica. La soluzione proposta da Soly è semplice quanto ambiziosa: rendere il sole la fonte di energia più usata al mondo entro un decennio, eliminando le energie non rinnovabili entro il 2030 e aiutando migliaia di aziende e famiglie nella conversione al solare. Il supporto alla transizione energetica del Paese avverrà provincia dopo provincia, in un territorio nazionale che conta circa undici milioni di abitazioni indipendenti familiari dove la posa in opera dei pannelli solari comporterebbe un risparmio di 1500-1800 euro ogni anno, per un totale di 9,6 kg di CO2 in meno al giorno. Ad oggi Soly ha già installato 850 mila pannelli solari nei sei paesi dove è operativa (Paesi Bassi, Sudafrica, Belgio, Germania, UK e Italia).

    “Quando mi è stato dato il mandato di portare Soly in Italia ho colto la sfida con la consapevolezza che si trattasse di un mercato decisamente fertile, dove le persone erano decise a mutare i loro stili di vita, avere un impatto ambientale positivo e risparmiare. Così è stato, siamo cresciuti molto da gennaio a oggi e abbiamo già accolto centinaia di clienti in Italia, calcolandone inoltre il rendimento: l’obiettivo è di ridurre le emissioni di CO2 fino a 170.000 tonnellate fino al 2030 – racconta Matteo Artero, Country Manager Italia di Soly -.  Tutto questo è possibile grazie alla forte componente tecnologica in azienda, che consente di calcolare in autonomia il risparmio economico ed energetico derivante dai pannelli e di portare sempre più innovazione nel settore”.

    Il report

    Ue, la cura decarbonizzazione degli ultimi 5 anni funziona: +46% di generazione elettrica da solare e eolico

    di Giacomo Talignani

    03 Giugno 2024

     Quanto sto risparmiando?  

    Il configuratore energetico di Soly, infatti, è uno strumento pensato per semplificare l’accesso all’energia solare per tutti e per rendere intuitiva la risposta alla domanda “quanto sto risparmiando?”. Inserendo l’indirizzo della propria abitazione, le specifiche sul tetto e sull’esposizione e il consumo annuale di energia elettrica (disponibile nelle fatture del fornitore), è possibile scoprire il numero di pannelli necessari, il rendimento annuo e il risparmio economico potenziale. Per esempio, per un’abitazione in centro a Milano, con un consumo di 3000 kWh (stima media per una famiglia di 4 persone), il risparmio sarà di oltre 1.700 euro annui con meno di 10 pannelli solari. “A conferma di come la transizione energetica sia sempre più una priorità in Europa, e quindi di come la strada intrapresa sia quella giusta, c’è anche la recente emanazione del piano REPowerEU che, tra le varie indicazioni, prevede l’obbligo di installazione dei pannelli solari sugli edifici nuovi dal 2030 con investimenti che superano i 200 miliardi”, aggiunge Artero.

    Tutti i vantaggi dell’energia pulita

    L’adozione di energia pulita si traduce in un tangibile vantaggio per le tasche dei consumatori e in un incremento del valore della proprietà immobiliare, oltre a contribuire agli obiettivi di sostenibilità ambientale dell’Agenda 2030. Una conferma della priorità riservata a questo tema arriva anche dalla recente trasformazione in legge del Decreto Energia, che prevede la possibile attivazione di oltre 27 miliardi di euro di investimenti nelle rinnovabili e nella decarbonizzazione. L’Italia, nei primi sei mesi del 2023, ha generato oltre 2,3 gigawatt di energia solare, circa metà dei quali proveniente da pannelli solari installati sulle abitazioni, e i nuovi impianti sul territorio, negli ultimi 12 mesi, sono cresciuti di 100 mila unità rispetto al 2022, per un totale di oltre 1 milione e 300 mila installazioni.Il 2024 è l’anno di svolta per chi sceglie di passare all’energia rinnovabile. Il costo dei combustibili fossili si sta alzando sempre di più e i governi stanno proponendo incentivi e bonus per le aziende e le famiglie che vogliono installare un impianto fotovoltaico. Le aziende che decidono di utilizzare l’energia solare possono accedere a programmi di finanziamento con tassi di interesse agevolati, per poter iniziare a recuperare da subito parte dell’investimento. LEGGI TUTTO

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    Maturità, rito di passaggio addio. La carica dei maturandi già matricole con i test delle università anticipati. L’ira dei prof: “Esame e formazione a scuola svuotati”

    di Ilaria Venturi

    Maturandi già matricole. Sempre di più, sempre prima. Le selezioni anticipate per entrare in università in quarta superiore e con test in sequela in quinta, da febbraio sino alla fine delle lezioni, sta creando uno sconquasso nelle scuole LEGGI TUTTO

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    Plastica e reti da pesca per il costume da bagno che vuole salvare il mare

    “Siamo orgogliosi di essere sostenibili, ma non lo sbandieriamo. Se ti impegni davvero per l’ambiente, non hai bisogno di dirlo”. Alessandro Vergano, il creatore di Kampos, risponde così quando gli si chiede se i costumi da bagno intereamente realizzati con plastiche raccolte nel Mediterraneo sono uno degli esempi più lampanti di greenhushing, il contrario del greenwashing: riduci l’impronta carbonica della tua azienda, ricicli il più possibile e limiti gli scarti di lavorazione, ma il tuo marchio non viene associato alle produzioni sostenibili.

    Cavallucci marini, tartarughe e coralli disegnati prima su acquarello e poi digitalizzati dall’artista sarda Claudia Filigheddu, però, diffondono un messaggio chiaro: gli ecosistemi marini sono nel dna di Kampos e nel cuore del suo fondatore. “Il mare è sempre stato la mia vita, anche quando per lavoro me ne sono dovuto allontanare”, dice l’imprenditore, che a 40 anni vanta esperienze da dirigente in grandi multinazionali. “Sono nato da mamma siciliana e padre ligure, fin da piccolissimo andavo per mare sul gozzo di mio nonno, pescatore. Nuotavo ed esploravo le spiagge, senza grande fatica potevo vedere la vita: paguri, granchi perfino cavallucci marini. Con il passare del tempo è scomparso tutto e al posto di animali e posidonia vedo soltanto plastica, perché nel giro di venti anni i fondali sono cambiati completamente. Non volevo piegarmi alla tristezza di tanta desolazione, ho pensato che potevo fare di più che raccogliere bottiglie di plastica e pezzi di rete abbandonati. Nel mio piccolo ho cercato di fare qualcosa per cambiare lo stato delle cose”.

    Alessandro Vergano  LEGGI TUTTO

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    La difficile tutela degli elefanti africani: troppi in Zimbabwe e in estinzione altrove

    Gli elefanti comunicano con i loro simili attraverso una vasta gamma di vocalizzi e gesti, che cambiano non soltanto a seconda del messaggio da veicolare e del ruolo nel branco dell’interlocutore, ma anche in considerazione  dell’attenzione che quest’ultimo presta loro. È soltanto l’ultima conferma, documentata in uno studio pubblicato di recente su Communications Biology, che gli elefanti, seppur fisicamente distinti e lontani dalla nostra famiglia di primati, condividono con noi un sistema sociale sofisticato e capacità cognitive che la ricerca dimostra essere assai vicine alle nostre.

    Ed è proprio questa articolata ed efficace forma di comunicazione, nel branco e tra i diversi branchi, che rende ancor più difficili le strategie di conservazione e gestione della popolazione di elefanti africani (Loxodonta africana). “Gli elefanti, animali dotati di grande intelligenza, utilizzano regolarmente la trasmissione culturale  – spiega Gianni Bauce, guida professionista di safari e autore di Il destino degli elefanti. Declino, conservazione e futuro del gigante della savana africana (Infinito Edizioni 16,15 euro) – perciò bisogna tenere conto, per esempio, che se si cerca di spostare alcuni esemplari da una zona all’altra si rischierà di fallire, perché un elefante sa come tornare nella zona che considera “casa”. Allo stesso modo, nel cercare di tenerli lontani da campi coltivati e zone abitate, si deve considerare il messaggio che il branco passerà al suo interno e ad altri gruppi sulle strategie di dissuasione messe in atto dall’uomo. La locuzione comune di “memoria d’elefante” è una banalizzazione della capacità di questi animali di ritenere informazioni, elaborarle, trasmetterle ai propri simili e usarle per difendersi e reagire ai pericoli”.

    Così, spiega Bauce nel libro la cui prefazione è affidata a Vesta Eleuteri, prima autrice dello studio che ha svelato ulteriori sottigliezze nella lingua degli elefanti, i branchi del parco nazionale di Gorongosa, in Mozambico, quasi azzerati durante la guerra civile negli anni 80-90, quando i guerriglieri li cacciavano per finanziarsi con la vendita di avorio, anche adesso che sono protetti dal governo, che vorrebbe guadagnare dal turismo dei safari, non si lasciano avvicinare e si nascondono, perché ricordano e si tramandano la terribile esperienza con l’uomo. LEGGI TUTTO

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    City Vision: a Siracusa la nuova energia che arriva dai Comuni

    “Parlare di transizione energetica significa partire dalla consapevolezza della necessità di intervenire sul disagio, sull’energia delle persone che abitano le nostre città. Dobbiamo trasferire consapevolezza con un investimento in cultura che è importante tanto quanto l’investimento in infrastrutture e innovazione”. Francesco Italia, sindaco di Siracusa, è stato uno degli speaker del tavolo di lavoro di City Vision organizzato il 12 giugno nel comune siciliano, dal titolo ‘Nuova energia per le città’. L’incontro, che ha chiuso il primo semestre del roadshow 2024, ha riunito più di venti tra speaker appartenenti al mondo della Pa, delle imprese e delle associazioni di categoria. Il focus: la transizione energetica e gli investimenti per accelerarne i risultati. Non guardando soltanto alle infrastrutture, ma allargando a vantaggio di una cultura condivisa.

    Energia condivisa per il futuro dei Comuni

    City Vision, progetto di Blum e Padova Hall, ha tratto spunto dalle storie dei singoli comuni – diversi quelli rappresentati al tavolo di lavoro – per fare sintesi di quel che sta accadendo sul territorio, in particolare nel Mezzogiorno. “La sfida della transizione energetica, il distacco dalle fonti fossili ma soprattutto la maturazione di una consapevolezza: niente è regalato, niente è per sempre, la transizione parte da un consumo consapevole”, ha dichiarato in apertura il direttore di City Vision Domenico Lanzilotta.

    Giuseppe Cassì, sindaco di Ragusa, ha presentato un esempio di come il comune che amministra ha declinato gli impegni sull’energia green. “Abbiamo sviluppato un progetto in collaborazione con la Sovrintendenza che ha prodotto un regolamento che prevede la possibilità di installare pannelli fotovoltaici anche all’interno del centro storico. Questo favorisce la scelta di viverci potendo contare sui vantaggi dell’accesso a fonti rinnovabili”.

    Sono d’altra parte richiesti anche gli investimenti sugli edifici pubblici, come ha spiegato Rossana Cannata, sindaca di Avola. “Siamo in prima linea sul fronte delle scuole, asili nido in primis. Il Pnrr ha aiutato in questo senso: stiamo lavorando alla riqualificazione energetica”. Discutere di energia significa dunque, come ha spiegato Michelangelo Giansiracusa, sindaco di Ferla e capo di Gabinetto del Comune di Siracusa, partire dai fondamentali. “E per noi sono acqua, energia e rifiuti: se non li risolviamo, non possiamo procedere nella trasformazione intelligente. A Ferla siamo partiti da qui: per esempio dal tema del riuso delle acque grigie di una scuola, da quello dell’energia con la costituzione di una delle prime Cer d’Italia”.

    Sfide per il Mezzogiorno

    In una terra, la Sicilia, con grandi questioni aperte per quanto riguarda le infrastrutture il tavolo di City Vision non ha edulcorato lo stato dell’arte, ma ha anche sottolineato l’impegno che proviene dagli amministratori pubblici, spesso in collaborazione con privati e aziende. “È necessario investire soprattutto sugli involucri edilizi – ha dichiarato Marco Carianni, sindaco del Comune di Floridia – siamo detentori di un patrimonio edilizio totalmente fatiscente, spesso in centri storici la cui riqualificazione è ostacolata da cavilli giuridici. Vogliamo però vedere il lato positivo: finalmente nei prossimi giorni discuteremo di comunità energetiche, grazie a un finanziamento recentemente ottenuto”.

    La condivisione di politiche locali lungimiranti, tese a rendere efficienti i consumi e i comuni meno dipendenti dalle fonti fossili, è la base come sempre del dibattito che si instaura negli appuntamenti di City Vision. “Le buone pratiche condivise sono tante, c’è impegno concreto delle Pa. Ma il mutamento deve partire dalla cultura condivisa. Noi cerchiamo di portare un po’ di visione futura su quello che pianifichiamo oggi”, ha argomentato Barbara Sarnari, vicepresidente di Svimed.

    Al tavolo di lavoro erano presenti anche diversi rappresentanti di aziende che collaborano con la Pa come Niccolò Carretta, responsabile servizi innovativi A2A Illuminazione pubblica, Antonella Molinari, responsabile Sviluppo Nuove Linee di Business di A2A Calore & Servizi, e Silvia Celani, Business Innovation Manager di Mermec Engineering. “Il nostro polo emette 8 milioni di tonnellate l’anno di CO2, dobbiamo abbatterle anche attraverso uno sviluppo verso l’idrogeno”, ha spiegato Gian Piero Reale, presidente di Confindustria Siracusa.

    “Le parole chiave sono tante: confronto, contaminazione, dialogo. Il tema energetico richiama fortemente il tema del patrimonio edilizio”, ha puntualizzato Carmen Benanti, direttrice di Ance Siracusa. La sfida delle Comunità energetiche rinnovabili è stata una delle più discusse durante l’incontro di City Vision. “Stiamo intervenendo su circa 50 aziende del territorio, facilitando l’autoproduzione con uno schema di comunità che deve evolvere in una Cer”, ha detto Gian Paolo Miceli, segretario di Cna Siracusa.

    City Vision: i prossimi appuntamenti

    Dopo l’estate proseguiranno i tavoli di lavoro territoriali. Gli Stati Generali delle città intelligenti sono in programma il 21 e 22 ottobre a Padova, dove si terrà l’appuntamento annuale, che quest’anno raddoppia con più contenuti dedicati alla community.

    City Vision è un progetto in collaborazione con A2A e in partnership con Anm, Eav, Open Fiber, Rubner, Volksbank. I community partner sono ANFoV, Data Valley, Entopan, Istituto EuropIA.it, indig communication, Innovation Hub South Europe, InnovUp, Living Future Europe, Milano Smart City Alliance, NAStartup, PA Social, Rete dei Comuni Sostenibili, Smart Communities Tech. Il progetto ha il patrocinio di Anci, Istituto Nazionale di Urbanistica e Associazione nazionale degli urbanisti e dei pianificatori territoriali e ambientali. LEGGI TUTTO