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    L’elogio della scienziata: Rita Levi Montalcini e la forza della passione. Così l’imperfezione diventa da Nobel

    Due cose sostiene Rita Levi Montalcini. La prima mi pare sommessamente eversiva. Nella ricerca scientifica, dice, non contano tanto “il grado di intelligenza” (!) e la capacità di “portare a termine con esattezza il compito intrapreso”. Contano “la totale dedizione” e “chiudere gli occhi davanti alle difficoltà” (!!). Con buona pace di qualunque modello superomistico, […] LEGGI TUTTO

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    La maturità al debutto con lo scritto di italiano: il toto-temi più azzeccato di sempre

    Una Maturità “normale” che scivola via senza polemiche al debutto con lo scritto di italiano, mentre in ben altre aule si scatenano risse e il governo Meloni spinge l’acceleratore sul premierato e l’autonomia differenziata che colpirà anche la scuola. Il ministero del liceo Made in Italy, per intenderci, non inciampa sul sovranismo nemmeno nella traccia di storia.

    L’azzeccatissimo toto-temi
    Mai come quest’anno il toto-temi fu più azzeccato. Pirandello e Ungaretti: alle 8.30 i maturandi tirano un sospiro di sollievo, nei meme esulteranno mentre scattano di invidia i maturi classe 2004, quelli con Montale e Moravia, per non dire quelli di Claudio Magris nel 2013 o diGiorgio Caproni (chi era costui?) nel 2017. Le sette tracce sono accolte con favore: sono sagge, su temi affrontati durante l’anno e prevedibili, «abbordabili» dice il ministro Giuseppe Valditara, «fattibili» concordano i maturandi. LEGGI TUTTO

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    La guerra e la sofferenza: quegli uomini in trincea di Ungaretti, così fragili e incredibilmente attuali

    Se fossi una ragazza di oggi scriverei questo, sulla prova di un poeta prima interventista e poi combattente con dolore. In pochi versi rarefatti secondo gli stilemi della poesia ermetica, Ungaretti ci restituisce un’istantanea della guerra che sta vivendo. Apre con l’immagine buia dell’uomo in trincea, così sovrapponibile ai giovani interrati che ogni giorno vediamo […] LEGGI TUTTO

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    Il progresso tecnologico: la capricciosa manovella di Pirandello che gira con l’arte e frena sulla scienza

    Io svilupperei un’argomentazione sul filo dell’assurdo e del capovolgimento. Cercherei di dare la parola direttamente alla manovella, facendo emergere tutta la tristezza della tecnologia in mano all’umano. Umano che, sebbene non nella persona del povero Serafino Gubbio, è precisamente l’istanza che quella tecnologia ha messo al mondo. La maturità al debutto con lo scritto di […] LEGGI TUTTO

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    Il valore del patrimonio artistico: la Venere influencer nel Belpaese e i diritti svaniti della nostra cultura

    Mi fossi trovata oggi – ventotto anni dai miei diciotto anni – davanti al tema di maturità, avrei scelto la traccia B2, tessendo un parallelo tra la campagna Italia Open to Meraviglia (Otm) e l’articolo 9 della Costituzione italiana (Ci). Tra “Io, Venere… oggi nei panni di una virtual influencer… per raccontare il nostro patrimonio […] LEGGI TUTTO

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    Seconda prova di matematica alla Maturità, tre consigli per prepararsi al meglio

    Finito il tema di italiano, è già tempo di ripassare per la seconda prova. Ogni indirizzo ne avrà una diversa e quest’anno al liceo scientifico è toccata quella di matematica.
    La prova prevede la risoluzione di un problema, da scegliere fra due proposti, e la risoluzione di quattro quesiti tra otto, su algebra, aritmetica e geometria.
    A preoccupare ogni anno è la complessità dei problemi, che racchiudono al loro interno più argomenti. Rispetto al 2023, c’è anche un elemento di novità che potrebbe destare ulteriori timori: a correggere lo scritto non sarà un insegnante della classe, ma un commissario esterno. Realizzare una buona prova, però, non è difficile. Ecco alcuni consigli per lo studio, il ripasso e gli argomenti più papabili.
    Uno: come studiare prima dell’esame
    Il tempo a disposizione non è più moltissimo e ripassare fino a tardi può rivelarsi controproducente. Più utile potrebbe essere, invece, esercitarsi nelle prove già uscire gli scorsi anni, anche per allenarsi con le tempistiche.

    Maturità a Genova, alla prima prova prevale la traccia su selfie e blog

    di Alberto Bruzzone

    19 Giugno 2024

    Se si sceglie di puntare su una sola delle vecchie prove, il suggerimento di Rocco Dedda, professore di matematica e divulgatore social con il suo profilo “Un quarto d’ora con il Prof”, è di andare a rivedere quella dell’anno scolastico 2015/2016.
    Questo perché se lo scorso anno lo scritto era abbastanza tradizionale, la percezione del professore è che progressivamente si torni a inserire dei riferimenti ai problemi di realtà, presenti proprio nello scritto di quell’anno scolastico.
    Gli altri temi da non trascurare assolutamente sono il teorema di Lagrange e il teorema di Rolle, che tornano ciclicamente, il calcolo degli integrali e lo studio di funzioni. Ma è utile anche non tralasciare i teoremi sulle funzioni derivabili, il calcolo combinatorio e un po’ di probabilità.

    Il sogno (infranto) di una traccia sulla violenza di genere e l’ansia del foglio bianco: i maturandi di Palermo alla prima prova scritta

    di Giada Lo Porto

    19 Giugno 2024

    Due: la notte prima dell’esame
    Per presentarsi lucidi e al meglio alla prova di domani, il consiglio è di dormire. Un nuovo studio dei ricercatori dell’Università del Michigan e di Wisconsin-Milwaukee pubblicato da Nature ha svelato come la memoria di chi non dorme abbastanza potrebbe essere a rischio.
    Se negli scorsi giorni il sonno è stato sacrificato per lo studio, sarebbe bene cercare di recuperarlo.

    Salerno, nonna e nipote fanno insieme l’esame di maturità

    di Andrea Pellegrino

    19 Giugno 2024

    Il consiglio per i genitori, invece, è di “regolare la loro, di ansia. Spesso i genitori hanno un eccesso di preoccupazione e la rimandano ai propri figli, mentre il loro compito è quello di stare alle spalle, non con il fiato sul collo”, dice è Alberto Pellai, psicoterapeuta, ricercatore e scrittore.
    Tre: come svolgere la prova
    Una volta che ci si ritrova il compito davanti, converrebbe, adattare un approccio graduale alla prova, prendendosi un quarto d’ora di tempo per dare una lettura a tutto.
    Poi si può iniziare da dove si preferisce, non c’è una scelta migliore e non necessariamente bisogna andare in ordine.
    Per risolvere il problema, è utile considerare i vari punti non tanto singolarmente, quanto come parte di un insieme. I docenti potrebbero poi apprezzare un ragionamento corretto, anche se il risultato finale dovesse essere errato. Quindi può essere utile far capire qual è il processo utilizzato.
    I quesiti, invece, danno la possibilità di vincolare lo svolgimento a un tema più preciso. Alcuni sono più immediati, mentre altri possono includere anche calcoli di limiti LEGGI TUTTO

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    Nicoletta Polla Mattiot: “Felice di essere stata scelta per una traccia della Maturità, il silenzio è il lusso della nostra epoca”

    “Il silenzio è un importante strumento della comunicazione e, insieme al tempo, è uno dei grandi lussi dell’epoca contemporanea”. Così Nicoletta Polla-Mattiot, docente del Dipartimento di Comunicazione, arti e media dello Iulm, parlando del suo brano proposto ai maturandi 2024. “Aldilà della felicità per il fatto che sia stato scelto un mio testo, sono molto contenta che questo tema sia entrato nelle tracce della Maturità e che i ragazzi possano cimentarsi con questo argomento”, commenta a Repubblica la giornalista e scrittrice, autrice del libro Riscoprire il silenzio. Arte, musica, poesia, natura tra ascolto e comunicazione (Baldini Castoldi Dalai), dal quale è stata tratta una delle tracce della prima prova dell’esame di Stato.

    Il testo della traccia
    Tipologia B – Testo argomentativo. Proposta B3
    Testo tratto da: Nicoletta Polla-Mattiot, Riscoprire il silenzio. Arte, musica, poesia, natura fra ascolto e comunicazione, BCDe, Milano, 2013, pp.16-17
    “Concentrarsi sul silenzio significa, in primo luogo, mettere l’attenzione sulla discrezionalità del parlare. Chi sceglie di usare delle parole fa un atto volontario e si assume dunque tutta la responsabilità del rompere il silenzio.
    Qualsiasi professionista della comunicazione studia quando è il momento opportuno per spingersi nell’agone verbale: la scelta di «smettere di tacere» è un atto rituale di esiste un pubblico, un ascoltatore. Si parla per impostare uno scambio. Per questo lavorare sull’autenticità del silenzio e, in particolare, sul silenzio voluto e deliberatamente scelto, porta una parallela rivalutazione del linguaggio, la sua rifondazione sul terreno della reciprocità. Dal dire come getto verbale univoco, logorrea autoreferenziale, al dialogo come scambio contrappuntistico dì parole e silenzi.
    Ma il silenzio è anche pausa che dà vita alla parola. La cesura del flusso ininterrotto, spazio mentale prima che acustico. […] Nell’intercapedine silenziosa che si pone tra una parola e l’altra, germina la possibilità di comprensione. Il pensiero ha bisogno non solo di tempo, ma di spazi e, come il linguaggio, prende forma secondo un ritmo scandito da pieni e vuoti. È questo respiro a renderlo intelligibile e condivisibile con altri. Il silenzio è poi condizione dell’ascolto. Non soltanto l’ascolto professionale dell’analista (o dell’esaminatore, o del prete-pastore), ma della quotidianità dialogica. Perché esista una conversazione occorre una scansione del dire e tacere, un’alternanza spontanea oppure regolata (come talk show o nei dibattiti pubblici), comunque riconosciuta da entrambe le parti. L’arte salottiera e colte dell’intrattenimento verbale riguarda non solo l’acuta scelta dei contenuti, ma la disinvoltura strutturale, l’abile dosaggio di pause accoglienti e pause significanti, intensità di parola e rarefazione, esplicito e sottinteso, attesa e riconoscimento. Si parla «a turno», si tace «a turno»”.
    Comprensione e analisi
    Puoi rispondere punto per punto oppure costruire un unico discorso che comprenda le risposte a tutte le domande proposte.
    1. Riassumi contenuto del brano e individua la tesi con le argomentazioni a supporto.
    2. Perché ‘la scelta di «smettere di tacere» è un atto rituale di riconoscimento dell’altro’? Illustra il significato di questa frase nel contesto del ragionamento dell’autrice.
    3. Quali sono le funzioni peculiari del silenzio e i benefici che esso fornisce alla comunicazione?
    4. La relazione tra parola, silenzio e pensiero è riconosciuta nell’espressione ‘spazio mentale prima che acustico’: illustra questa osservazione.
    Produzione
    Commenta il brano proposto, elaborando una tua riflessione sull’argomento come delineato criticamente da Nicoletta Polla-Mattiot. Condividi le considerazioni contenute nel brano? Elabora un testo in cui esprimi le tue opinioni organizzando la tua tesi e le argomentazioni a supporto in un discorso coerente e coeso.
    Le parole dell’autrice
    “Me ne occupo da tanti anni, l’idea è che il silenzio possa essere uno strumento di comunicazione molto potente. Oggi siamo continuamente iperconnessi e ipersollecitati, inserire dei piccoli momenti di quiete nel nostro quotidiano può solo migliorare la qualità della nostra vita”.
    Un silenzio inteso non come ritiro dal mondo o come imposizione, dunque, ma come “mezzo per liberare energie creative, che può rivelarsi molto utile soprattutto per i ragazzi”, spiega Polla-Mattiot, che nel 2010 è stata tra i fondatori dell’Accademia del Silenzio.
    Il silenzio come valore positivo: “Esalta le parole”
    “Siamo abituati a pensare al silenzio come a qualcosa di negativo, di punitivo, ma non è sempre così – prosegue l’autrice – Scegliere di non parlare può essere un potente strumento di comunicazione e di esaltazione del valore delle parole, dell’ascolto e della reciprocità”.
    Perché, come si legge nel brano scelto tra le tracce di testo argomentativo, “la scelta di smettere di tacere è un atto rituale di riconoscimento dell’altro” e il silenzio è anche “pausa che dà vita alla parola. La cesura del flusso ininterrotto, spazio mentale prima che acustico. Nell’intercapedine silenziosa che si pone tra una parola e l’altra, germina la possibilità di comprensione. Il pensiero ha bisogno non solo di tempo ma di spazi e, come il linguaggio, prende forma secondo un ritmo di pieni e di vuoti”.
    L’importanza del silenzio sui social
    Un discorso che vale anche per i social network: “Anche in questo caso, l’obiettivo non è smettere di comunicare, non è uscire del tutto dalla piattaforme ed estraniarsi – precisa Polla-Mattiot – Ma penso che pure all’interno di questi sistemi di comunicazione delle dosi di silenzio possano essere utili per comunicare di più e meglio”.
    “Anche sui social, trovare il giusto ritmo e la giusta capacità di alternare presenza e assenza è cruciale. Come diceva il grande psicoanalista Masud Khan, la mente è come un campo che ogni tanto deve essere lasciato a maggese. Il nostro cervello a volte ha bisogno di qualche momento di pausa”. LEGGI TUTTO