Aglaonema, come curare la “pianta del buio”
Sono molte le persone che la scelgono come pianta da appartamento e vedendone la conformazione e scoprendone la facilità di coltivazione è facile capirne il motivo. L’Aglaonema è infatti una pianta da interni molto popolare: originaria delle foreste tropicali e subtropicali dell’Asia, è in grado di crescere senza difficoltà anche in condizioni di scarsa luminosità. Non a caso, infatti, è anche chiamata “pianta del buio”, ma nonostante non richieda difficili attenzioni, è necessario seguire alcuni semplici step per prendersene cura al meglio.
Caratteristiche dell’Aglaonema: la sempreverde cinese
Appartiene alla famiglia delle Araceae e conta circa 50 varietà differenti. L’Aglaonema, conosciuta anche come “sempreverde cinese”, è caratterizzata da foglie oblunghe e lanceolate, elementi che la rendono particolare ed esteticamente apprezzata. Queste, infatti, possono andare dal verde screziato di bianco, al giallo, al rosso vivo o addirittura anche al rosa. L’Aglaonema produce inoltre delle infiorescenze a spadice molto simili a quelle della Calla. Ciò che comunemente chiamiamo fiore, nell’Aglaonema è chiamato spadice, ossia quella specie di “asta” che si nota al centro della spata (foglie bianche e/o verdi che avvolgono il fiore, dette anche “brattee”).
Le varietà
Dell’Aglaonema ci sono circa cinquanta varietà, che la rendono ancora più interessante dal punto di vista estetico. Tra le più note ci sono: l’Aglaonema Silver Queen, il cui nome suggerisce il colore delle venature delle sue foglie, ovviamente argentate. Si tratta di una varietà particolarmente apprezzata per essere resistente e adattabile a varie intensità di luce. Accanto a questa non si può non citare l’Aglaonema Red Valentine, che presenta foglie verdi con bordi e venature rosso fuoco. Si aggiungono alla lista anche l’Aglaonema Maria, l’Aglaonema Pictum Tricolor e l’Aglaonema Emerald Beauty. La prima, molto popolare, presenta foglie verdi scure e venature un po’ più chiare, ma la sua particolarità sta nella sua capacità di purificare l’aria, rimuovendo alcune delle principali tossine. L’Aglaonema tricolore, invece, è una varietà un po’ più esotica rispetto alle altre e le sue foglie presentano tonalità che vanno dal verde, al bianco e anche al rosa. Rispetto a quella precedente, l’Aglaonema rosa ha bisogno di un po’ più di cura: umidità elevata e temperature non troppo basse. Infine, c’è l’Aglaonema Emerald, caratterizzata da foglie verdi luminosissime ed extra lucide. Questa varietà è perfetta per chi sta cercando una pianta resistente e dall’aspetto più tropicale delle altre: scarsa luminosità e siccità non le fanno paura.
Esposizione e temperatura
La coltivazione ideale dell’Aglaonema è in appartamento. In questo ambiente, infatti, la “pianta del buio” starà benissimo, dato che le temperature sotto i 15° non sono sue alleate. È importante evitare correnti d’aria fredde durante la stagione invernali, preferendo sempre zone interne alla casa che siano lontane da finestre o da fonti eccessive di calore. Lo pseudonimo “pianta del buio” descrive perfettamente la sua capacità di crescere bene anche in luoghi poco luminosi. L’Aglaonema, infatti, sopravvive anche con scarsa luminosità, ma sarebbe sempre meglio posizionarla in luoghi in cui questa sia presente, non in modo diretto (l’esposizione al sole non le farà bene), ma comunque presente nella giusta quantità. In particolare, l’Aglaonema tricolore, essendo nota per le sue foglie estremamente variegate, se esposta un po’ più alla luce apprezzerà e diventerà anche più luminosa. Durante l’estate l’Aglaonema va protetta dai raggi solari diretti: se colpita in modo forte, infatti, potrebbe seccarsi velocemente e le sue foglie potrebbero bruciarsi.
Come annaffiare correttamente l’Aglaonema
Essendo una pianta d’appartamento, l’Aglaonema necessita della giusta quantità d’acqua ma senza esagerare. Prima di procedere con una nuova annaffiatura, infatti, è sempre bene verificare l’umidità del terreno toccandolo semplicemente con un dito. Se questo si presenta asciutto nei primi centimetri, significa che l’Aglaonema deve essere bagnata, diversamente no. La frequenza di irrigazione aumenta nel periodo primaverile-estivo, mentre da novembre a febbraio la distanza tra un’annaffiatura e l’altra sarà più ampia. Oltre a ciò potrebbe essere molto utile nebulizzare le foglie in modo alternato: se non inumidito, infatti, la pianta perderà vigore, luminosità e compattezza.
Come coltivare l’Aglaonema in vaso: consigli utili
Una volta acquistata, l’Aglaonema può essere rinvasata senza troppa preoccupazione nel vaso selezionato, facendo attenzione a utilizzare sempre un terriccio adatto alle piante d’appartamento. Anche la concimazione è importante, meglio se annuale: si consiglia l’utilizzo o di un fertilizzante liquido per piante verdi (da diluire nell’acqua per l’annaffiatura) ogni 15 giorni in primavera e in estate e 1 sola volta al mese durante le stagioni fredde, oppure l’uso del concime a bastoncino per piante verdi, o ancora il concime a cessione programmata. Questi ultimi sono molto pratici: il primo basta infilarlo nel terreno ogni 8 settimane, mentre il secondo rilascerà tutte le sostanze nutritive direttamente nel terreno fino a ben 6 mesi (la distribuzione basterà eseguirla due volte all’anno).
Quando rinvasare l’Aglaonema
La cura dell’Aglaonema richiede piccole attenzioni, ma comunque necessarie. Ad esempio, dopo due anni dall’acquisto e dal suo invaso, si consiglia di travasare la pianta del buio in un vaso leggermente più grande. Durante questa operazione è altamente consigliabile verificare lo stato del terriccio ed eventualmente sostituirlo.
Come curare la “pianta del buio”: problemi comuni
La resistenza è una delle sue caratteristiche principali e questo si deve alla sua frequente coltivazione in ambienti chiusi. Tuttavia, l’Aglaonema può comunque essere colpita da Acari, Afidi e Cocciniglie, i nemici assoluti delle piante. Per prevenire questa situazione spiacevole, è consigliabile trattare la pianta del buio utilizzando il classico sapone molle, mentre in presenza di insetti si consigliano prodotti più specifici, come l’estratto di ortica o gli oli vegetali. Davanti a situazioni di “sofferenza” dell’Aglaonema, quindi foglie macchiate, malattie fungine (dovute soprattutto a una scorretta irrigazione o a un’esposizione solare troppo diretta), è sempre meglio rinvasare la pianta e sostituire il terriccio. LEGGI TUTTO