25 Settembre 2024

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    Le piante grasse da interno per un’oasi domestica

    Con le piante grasse da interno si possono creare delle oasi verdi nelle nostre case. Vediamo quali piante scegliere e come curarle.

    La sansevieria trifasciata
    La sansevieria trifasciata è la regina delle piante grasse da interno: conosciuta anche coi nomi di “lingua di suocera”, “sanseveria” o “spada di San Giorgio” è originaria dell’Africa Subsahariana. Negli ambienti domestici, fa bella mostra di sé grazie alle foglie allungate e sottili, caratterizzate da una screziatura giallognola sui bordi, che possono superare il metro di lunghezza. La sansevieria non richiede la luce solare diretta: può essere collocata in un locale con luce indiretta e una temperatura minima attorno ai 15 gradi. Accertiamoci di scegliere però un ambiente in cui la pianta non sia esposta alle correnti d’aria, che non tollera in alcun modo. Il terreno ideale di coltivazione dev’essere fertile e sufficientemente drenante, per evitare ristagni idrici. Per favorire il drenaggio, possiamo sistemare alcuni cocci di terracotta sul fondo. Possiamo rinvasare la pianta quando le radici hanno esaurito lo spazio a disposizione per crescere: il momento ideale per il rinvaso è all’inizio della primavera. Durante la stagione vegetativa, tra un’innaffiatura e l’altra, attendiamo che il terreno sia ben asciutto: gli eccessi idrici possono infatti compromettere il rizoma della pianta. Tra la primavera e l’estate, possiamo aggiungere mensilmente del fertilizzante liquido all’acqua dell’innaffiatura. In inverno, le annaffiature vanno ridotte ad una volta al mese. La sansevieria non richiede potature, ma solo l’eliminazione delle foglie secche. Se notiamo delle macchie marroni sulle foglie, significa che abbiamo esagerato con l’acqua: in questo caso, dobbiamo levare la sansevieria dal vaso ed eliminare le parti danneggiate del rizoma. Attendiamo una settimana prima di sistemare nuovamente la pianta nel contenitore.

    Il sedum morganianum
    Il sedum morganianum, conosciuto anche come “coda d’asino” o “sedum burrito”, è una pianta succulenta appartenente alla famiglia delle crassulacee, originaria del Messico del sud. Il sedum si contraddistingue per la crescita dal portamento ricadente, una peculiarità che ci permette di coltivarlo anche in vasi sospesi. Il sedum ci regala una bella fioritura a cavallo tra la primavera e l’estate, con piccoli fiori di colore rosso o rosato. Ricordiamoci di non esporlo alla luce solare diretta e di scegliere un luogo con una buona ventilazione, con temperature minime attorno ai 13 gradi. La pianta va annaffiata solo tra la primavera e l’estate, prestando attenzione che il terreno sia sempre ben asciutto tra un’innaffiatura e l’altra. In questo periodo, possiamo anche concimarla una volta al mese, aggiungendo del fertilizzante liquido all’acqua. Tra l’autunno e l’inverno non è necessario bagnare la pianta. Il sedum non ama i ristagni idrici: accertiamoci quindi che il terreno non sia fradicio e che non rimanga mai dell’acqua nel sottovaso. Possiamo rinvasare la pianta quando le radici non hanno più spazio per svilupparsi. Scegliamo del terriccio ideale per le cactacee, arricchendolo con della sabbia o perlite. Sul fondo del contenitore, sistemiamo dei cocci che favoriscano il drenaggio dell’acqua. Il sedum non richiede potature particolari: dobbiamo però rimuovere le foglie secche o rovinate. Le avversità più comuni sono dovute ad eccessi di irrigazione (macchie di marciume), temperature minime inadeguate (perdita delle foglie) o innaffiatura insufficiente (foglie svuotate e sbiadite).

    La zamioculcas zamiifolia
    La zamioculcas zamiifolia è una pianta che fa parte della famiglia delle aracee, le cui origini sono da ricercare nell’Africa orientale. La zamioculcas si distingue per la brillantezza delle sue foglie, che sono anche molto lucide. Quando trova le condizioni ambientali ottimali per fiorire, la pianta regala un’infiorescenza che ricorda molto quella della calla. La zamioculcas zamiifolia non va esposta alla luce solare diretta e vegeta bene sia in ambienti luminosi sia in penombra. Il terreno ideale per la coltivazione deve assicurare un buon livello di drenaggio ed essere morbido. La pianta va rinvasata solo quando il contenitore non ne consente più lo sviluppo: il rinvaso va effettuato in primavera. La zamioculcas zamiifolia sopporta molto bene il caldo, mentre le temperature minime non devono mai essere al di sotto dei 15 gradi. L’esposizione in ambienti più o meno luminosi determina anche la quantità di acqua da apportare con l’annaffiatura. In ogni caso, ricordiamoci di lasciar asciugare il terreno tra le innaffiature e che la pianta non tollera i ristagni idrici. Durante la primavera e l’estate, possiamo concimarla una volta al mese, aggiungendo del fertilizzante liquido all’acqua. La zamioculcas zamiifolia non richiede alcuna potatura regolare, ma solo l’eliminazione delle foglie secche o danneggiate. Non dimentichiamoci inoltre di pulire le foglie dalla polvere che si deposita sulle stesse. Se le foglie tendono ad ingiallire o cadere, riduciamo le annaffiature LEGGI TUTTO

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    Riscaldamento, tapparelle, elettrodomestici e pannelli solari: come risparmiare in casa entro fine anno

    Autunno alle porte. È questo il momento migliore per mettere in cantiere quei piccoli interventi che consentono di risparmiare sul riscaldamento, senza spese eccessive e senza rivoluzionare gli impianti di tutta la casa. Mini interventi che hanno comunque un impatto sulla bolletta in termini di riduzione del consumo energetico e che per questo sono agevolati con la detrazione fiscale del 50%. E di qui a fine anno si può ancora abbinare a questa agevolazione il bonus mobili da utilizzare per acquistare elettrodomestici più efficienti con l’aiuto del Fisco.

    Come sfruttare il bonus casa per sostituire i radiatori
    Chi decide di migliorare l’efficienza del proprio appartamento può contare sulla detrazione per ristrutturazione con aliquota al 50% e con tetto di spesa a 96.000 euro. L’agevolazione, infatti, viene riconosciuta per tutti gli interventi che consentono un risparmio energetico, anche quando sono realizzati senza lavori edilizi veri e propri, come chiarito da tempo dall’Agenzia delle entrate. È necessario solo siano presenti elementi di innovazione rispetto alla situazione precedente debitamente certificati, e, ovviamente, che tutte le fatture vengano pagare con il bonifico dedicato. Rispettando queste regole sul fronte del riscaldamento, sono agevolati anche gli acquisti di nuovi radiatori più performanti rispetto ai precedenti, senza la necessità di cambiare la caldaia. Allo stesso modo la detrazione spetta per l’installazione delle termovalvole sui termosifoni, purché la fattura comprenda acquisto e posa in opera.

    Fisco verde

    Riscaldamento, torna il bonus per rinnovare l’impianto con biomassa o pompa di calore

    di Antonella Donati

    11 Settembre 2024

    Nuove tapparelle con la detrazione
    Considerando le finestre, poi, la stessa detrazione è riconosciuta anche per la semplice sostituzione dei vetri con altri di nuova generazione che riducono le dispersioni termiche, senza la necessità di intervenire anche sugli infissi. Rientra a pieno titolo nell’agevolazione anche per la sostituzione di tapparelle e persiane con altre di materiale diverso e a loro volta debitamente certificate a risparmio energetico. Ammessi al bonus anche gli interventi per la coibentazione dei soli cassonetti, sempre a fronte della relativa dichiarazione relativa al risparmio energetico.

    Nel bonus anche i pannelli solari da balcone
    Nell’ambito degli interventi poco costosi ma riducono comunque l’uso dei combustibili fossili e sono quindi agevolati, rientra anche per l’installazione dei pannelli solari da balcone. Si tratta dei pannelli di piccole dimensioni che si possono agganciare alla ringhiera, e che sono in grado di assicurare una produzione di energia che può consentire di risparmiare fino al 20% dei consumi, purché l’energia sia utilizzata nel momento in cui i pannelli la producono, dunque nelle ore di sole. Anche questi pannelli, comunque, possono essere abbinati con le batterie di accumulo per avere a disposizione l’energia solare nell’arco dell’intera giornata. Per la detrazione è sempre necessario che l’installazione sia effettuata da un tecnico autorizzato.

    Bonus mobili per elettrodomestici e lampade a led
    Chi gode della detrazione per gli interventi appena visti può usufruire anche della detrazione del 50% per l’acquisto degli elettrodomestici a risparmio energetico. Il bonus mobili, infatti, è riconosciuto anche per l’acquisto degli elettrodomestici che hanno l’etichetta energetica. Dalla lavatrice al nuovo boiler, dai forni a microonde alla lavapiatti, è possibile ottenere la detrazione del 50% su una spesa massima di 5.000 euro, purché l’acquisto degli elettrodomestici sia successivo a quello dell’intervento di risparmio energetico agevolato. Rientrano peraltro tra gli acquisti che possono essere fatti con il bonus anche le lampade e le relative lampadine a led. Secondo i calcoli dell’Enea scegliere elettrodomestici di classe energetica superiore consente di risparmiare sulle bollette fino al 20%. LEGGI TUTTO