3 Luglio 2024

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    Le foglie morte trasformate in carta: la startup ucraina fondata da un 17enne scappato dalla guerra

    Le foglie cadute da alberi e piante possono diventare carta biodegradabile e riciclabile. Ci ha pensato Valentyn Frechka, che a soli 17 anni, ancora studente, ha fondato nel 2017 la startup Releaf Paper insieme all’amico Alexander Sobolenko. Dopo aver partecipato alle Olimpiadi nazionali e aver fondato Releaf Paper nel 2020, la sua startup guadagna attenzione da parte di investitori. L’invasione russa della sua terra lo costringe a trasferirsi in Francia e Valentyn, a 23 anni, prosegue la sua attività progettando un impianto pilota previsto entro il 2025 con l’intenzione di allargare la produzione in tutta Europa. Releaf Paper oggi è tra le finaliste del Premio Giovani Inventori all’European Inventor Award, il cui vincitore darà svelato il 9 luglio.Nel 2022 Releaf Paper ha vinto il programma EIC Accelerator della Commissione Europea, che ha permesso di ricevere 2,5 milioni di euro per la costruzione dell’impianto pilota di produzione che si prevede avrà una capacità di lavorazione di 10 tonnellate di materie prime all’anno. Nei prossimi 5 anni la startup conta di acquisire almeno altri tre stabilimenti in Europa. Il mercato globale della carta kraft per gli imballaggi sostenibili dovrebbe raggiungere i 16,95 miliardi di euro entro il 2030 e Releaf Paper è in prima linea in questa trasformazione con l’intento di ridurre la deforestazione, abbassare le emissioni di CO2 e utilizzare meno acqua rispetto alla produzione convenzionale di carta. Tutti obiettivi che rientrano nell’Agena dell’Onu per il 2030.

    Dalle foglie cadute la carta sostenibile

    Releaf Paper riutilizza le foglie che normalmente andrebbero bruciate o compostate, trasformandole in cellulosa attraverso un processo altamente tecnologico, evitando così emissioni di anidride carbonica e riducendo gli sprechi. Il prodotto principale che ne risulta sono carta, sacchetti di carta e cartone per realizzare scatole senza l’uso del legno.L’attività di Releaf si basa su una tecnologia intelligente, implementata da una linea di produzione dedicata alla lavorazione delle foglie e da un’esclusiva gestione dell’infrastruttura di lavorazione delle foglie, combinata con un processo in quattro fasi. Le foglie cadute vengono dapprima raccolte in ambienti urbani dove altrimenti sarebbero considerate rifiuti (parchi, piazze, aree verdi, ecc.). Per queste esigenze, si utilizzano foglie insieme a rami ed erba. Una volta raccolte, le foglie vengono poi pulite, portate all’umidità richiesta e granulate, mantenendo la quantità richiesta per tutto l’anno. Le foglie preparate sono lavorate in un sistema di camere e reattori speciali con l’uso di un minimo di acqua, energia elettrica e prodotti chimici per l’estrazione delle fibre. Le fibre risultanti sono lavate e macinate in un processo che non utilizza componenti chimici contenenti zolfo o cloro. Infine, la polpa ottenuta è poi miscelata con bio-riempitivi per creare vari prodotti di carta, come sacchetti e cartone.Questa tecnologia – spiegano da Releaf Paper – avanzata permette di produrre una tonnellata di cellulosa da 2,3 tonnellate di foglie cadute, risparmia 17 alberi rispetto ai metodi tradizionali, riduce le emissioni di CO2 del 78%.  Non solo, il consumo di acqua è 15 volte inferiore rispetto alla produzione convenzionale di carta a base di legno e il consumo di energia elettrica 3 volte inferiore rispetto alla tradizionale produzione di carta a base di legno.La startup ha avviato la produzione industriale di imballaggi nel 2021, acquisendo clienti di levatura, come L’Oréal, Samsung, Weleda, Schneider Electric. Solo nel 2022, Releaf Paper ha prodotto 150 tonnellate di carta. Oggi l’azienda ha uffici a Parigi e Kiev.

    I tre finalisti del Premio Giovani Inventori 2024

    Oltre a Valentyn Frechka, pioniere nella produzione di carta ricavata da foglie cadute, il Premio Giovani Inventori vede sul podio dei finalisti altri giovani imprenditori che hanno portato avanti tecnologie applicate in vari settori in chiave sostenibile e nel segno dell’innovazione.  Come la scienziata olandese di 29 anni, Rochelle Niemeijer, che ha sviluppato un kit di test portatile che utilizza l’intelligenza artificiale per l’identificazione rapida delle infezioni batteriche, fondamentale nella lotta alla resistenza agli antibiotici. Questo strumento innovativo è stato progettato per rendere accessibili diagnosi accurate anche in aree remote e prive di risorse, migliorando l’efficacia dei trattamenti medici e allineandosi all’Obiettivo di sviluppo sostenibile 3 delle Nazioni Unite (Buona salute e benessere). Il lavoro di Niemeijer non solo fa progredire l’assistenza sanitaria, ma assicura anche che i trattamenti antibiotici siano utilizzati in modo responsabile ed efficace.

    Khaoula Ben Ahmed, Ghofrane Ayari, Souleima Ben Temime e Sirine Ayari, inventrici tunisine di 27-28 anni, hanno creato un sistema avanzato di controllo della sedia a rotelle che utilizza i segnali cerebrali, i comandi vocali, il movimento degli occhi e il riconoscimento dei movimenti del viso per guidare la sedia. Questo dispositivo aumenta in modo significativo la mobilità e l’indipendenza delle persone con gravi disabilità fisiche, migliorando esponenzialmente la loro qualità di vita. Il loro lavoro contribuisce direttamente all’Obiettivo 10 di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite (riduzione delle disuguaglianze), migliorando la qualità della vita delle persone disabili e integrando tecnologie innovative nelle soluzioni di mobilità personale.Il premio è rivolto ai giovani innovatori di età non superiore ai 30 anni che, con le loro invenzioni scientifiche e tecnologiche, mirano ad affrontare le questioni globali critiche definite negli Obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite (SDGs). I tre finalisti sono stati scelti per i loro approcci visionari alla sostenibilità ambientale, all’assistenza sanitaria e all’accessibilità. Il premio mette in luce la loro passione, la loro creatività e il loro impegno per costruire un futuro migliore. LEGGI TUTTO

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    Il sondaggio Ipsos sulle rinnovabili: “Per il 75% degli italiani il nucleare è pericoloso e poco conveniente”

    Per il 75% degli italiani il nucleare non è una valida alternativa. Considerato troppo pericoloso e poco conveniente. Solo il 25% pensa che un ritorno all’energia sia la soluzione giusta. Per gran parte degli italiani invece bisogna fare di più su rinnovabili, economia circolare e lotta alla crisi climatica che secondo il 29% è causa di aumento di malattie. I dati del sondaggio Ipsos commissionato da Legambiente, Kyoto Club, Nuova Ecologia (in collaborazione con Conai e Conou) e presentati il 3 luglio a Roma in occasione della prima giornata della conferenza nazionale sull’economia circolare (EcoForum) parlano chiaro. Se il Governo Meloni è sempre più convinto dell’utilizzo del nucleare tanto da prevedere nell’ultima versione del PNIECC un mix elettrico con una quota di nucleare “di circa l’11% e il 22% al 2050 “, gran parte degli italiani la pensano diversamente e dice no al ritorno dell’atomo. LEGGI TUTTO

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    Batteri e inquinanti, a un mese dalle Olimpiadi la Senna non è pronta

    La crisi del clima è una medaglia con due facce: le ondate di calore e le piogge estreme. Chi le medaglie le mette al collo, come gli organizzatori delle Olimpiadi di Parigi 2024, dovrebbero saperlo bene, eppure a meno di un mese dall’inizio dei Giochi manca ancora un piano B per la gestione della Senna. Il grande fiume che attraversa Parigi ha un problema: nonostante 1,5 miliardi di euro di investimenti per ripulirlo e renderlo adatto alle gare di triathlon, nuoto e paratriathlon, è ancora troppo inquinato. La causa principale sarebbe da ricercare, secondo gli organizzatori, proprio negli impatti del clima: “La qualità dell’acqua rimane degradata a causa di un contesto idrologico sfavorevole: pioggia, portata elevata, poco sole, temperature inferiori agli standard stagionali e inquinamento proveniente da monte”  ha affermato di recente la municipalità parigina dopo gli ultimi controlli. Controlli che per la terza settimana di fila hanno dato valori di batteri e inquinanti troppo alti. A preoccupare è soprattutto la presenza di Escherichia Coli, batterio che potrebbe provocare danni alla salute degli atleti e che è spesso collegato agli scarichi e a quelle acque reflue che, sempre per via di come hanno influito le piogge, potrebbero essersi riversate nel fiume.

     Il problema è che è complesso calcolare se davvero i livelli di balneazione per la Senna saranno garantiti dal 26 luglio in poi, quando inizieranno le Olimpiadi e soprattutto dal 30 luglio, quando sono previste le prime gare in acqua. A preoccupare federazioni e atleti in particolare è l’assenza di un piano B dichiarato: cosa succederà se a fine luglio i valori non rientreranno nella norma? La Senna non è balneabile dal 1923: cent’anni dopo, per i grandi Giochi, è stato fatto uno sforzo enorme (soprattutto economico) per renderla nuovamente fruibile e per poter garantire, dal 2025, il bagno anche ai cittadini in determinati punti del corso. Una scelta avallata sia dal sindaco di Parigi Anne Hidalgo sia dal presidente francese Emmanuel Macron. Entrambi hanno annunciato un bagno simbolico nel fiume, prima dell’inizio delle Olimpiadi, ma il tuffo è stato rinviato sia per i livelli di inquinanti sia per la tempesta elettorale che ha travolto la Francia nelle ultime settimane.

    Salute

    Olimpiadi di Parigi, rischio ondate di calore estreme: fino a 4 gradi in più rispetto al 2003

    di Sara Carmignani

    13 Febbraio 2024

     L’eccessiva spesa per ripulire la Senna, così come i contrasti politici all’interno della stessa Parigi, hanno però spinto lo scorso 23 giugno (quando era stato annunciato l’ipotetico tuffo di Hidalgo, poi cancellato) a una curiosa e decisamente poco fine forma di protesta: sui social l’hanno chiamata #JeChieDansLaSeineLe23Juin, qualcosa che si potrebbe tradurre come “Faccio la cacca nella Senna il 23 giugno”. In sostanza, gli attivisti che hanno lanciato la protesta, invitavano i cittadini a defecare nel fiume come forma di ribellione contro le “assurde” spese per la bonifica e la pressione che i Giochi metteranno su Parigi in termini di trasporti e sicurezza. Comunque sia andata – cosa che per fortuna non sapremo – gli esperti nel controllo delle acque escludono impatti rilevanti. Ciò non toglie che il problema batteri, nell’operazione ambientale Senna, una dette tante missioni green dei Giochi2024 che tra taglio delle emissioni, recupero delle strutture e i no all’aria condizionata puntano ad essere “i più verdi di sempre”, resta attualmente complesso da risolvere.

     Gli ultimi dati pubblicati sul sito del Comune mostrano come domenica scorsa erano ancora elevate le concentrazioni di enterococchi e batteri di Escherichia Coli in quattro punti dove sono stati prelevati campioni lungo il fiume. Per esempio al ponte Alexandre III, zona del triathlon, gli enterococchi erano per concentrazione più del doppio rispetto ai limiti della legge europea. La concentrazione di Escherichia Coli era invece quasi quattro volte superiore a quella consentita. Livelli tali che potrebbero essere dovuti, spiegano da Parigi, proprio all’aumento della portata del fiume di circa sei volte rispetto alla media stagionale, ma che dovrebbero rientrare a fine luglio. “Abbiamo avuto un periodo di piogge storiche a maggio e molta pioggia a giugno. Ma questo finora non ci ha preoccupato, perché sappiamo che con un miglioramento significativo delle condizioni meteorologiche potremmo tornare a livelli estivi” ha detto Pierre Rabadan, vicesindaco della città per lo sport.  A preoccuparlo però è il caso di condizioni contrarie, ovvero “piogge ripetute e prolungate” che in tempi di crisi climatica ed intensità degli eventi meteo estremi non si possono escludere.

    A fine elezioni, quando la sindaca parigina ha promesso il tuffo rimandato, la speranza è che la Senna possa risentire positivamente dell’entrata in funzione (il 19 giugno) di un serbatoio di 50mila metri cubi in grado di impedire che le acque reflue entrino nel fiume. Gli stessi organizzatori insistono sul fatto che la Senna, al momento delle gare, sarà sicura per la competizione, ma non è stato comunicato ufficialmente un luogo di riserva in cui svolgere le competizioni, ma solo un piano B che si basa nel “rinviare” le sfide di qualche giorno. Una scelta che, in tempi di crisi climatica e grandi incertezze, nonostante gli sforzi per risanare il fiume appare decisamente…controcorrente. LEGGI TUTTO

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    Incentivi per impianti fotovoltaici gratuiti per famiglie a basso reddito: come ottenerli

    Al via le domande per il Reddito energetico che consentirà alle famiglie con un basso ISEE di ottenere un impianto fotovoltaico al servizio dell’abitazione istallato gratuitamente. Lo sportello sarà attivo sul sito del GSE da venerdì 5 luglio e fino ad esaurimento delle disponibilità. A disposizione un fondo di 200 milioni di euro per ciascuno […] LEGGI TUTTO

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    Una piattaforma online aiuta a proteggersi dalle ondate di calore in base all’età

    Se il caldo uccide, giocare d’anticipo può invece salvare vite. Ora, per riuscire ad anticipare gli effetti devastanti delle ondate di calore, c’è uno strumento in più che provincia per provincia aiuta a comprendere i rischi per la salute in base al sesso oppure all’età. Solo nelle ultime settimane abbiamo visto, nel mondo, quanto le ondate di calore possono essere letali: centinaia di morti in Messico, India e Pakistan e solo a La Mecca, durante il pellegrinaggio islamico, 1300 persone sono morte a causa del calore eccessivo. Ognuno di noi, in base all’età e alle proprie condizioni di salute, può avere una reazione differente rispetto alle temperature eccessive: per tutti è però fondamentale la prevenzione, il farsi trovare pronti davanti ai fenomeni estremi. Adesso, per riuscirci, in un’Europa dove d’estate muoiono oltre 60mila persone (come nel 2023), c’è un fondamentale e utilissimo strumento fruibile per tutti: si chiama Forecaster.health ed è la prima piattaforma paneuropea di allerta in base all’impatto sulla salute che possono avere le temperature previste. Semplicissima da utilizzare, la mappa mostra nel dettaglio le province europee di 31 stati e 580 regioni e permette di inserire una data specifica (previsioni massime di 15 giorni).  Se per esempio inseriamo domenica 30 giugno l’Italia verrà suddivisa per colori. Tutta la dorsale adriatica, soprattutto al sud, risulterà di colore viola scuro, il grado massimo di allerta per temperature elevate. Un menù a tendina permette però di essere ancora più specifici: in quali province per esempio si corrono rischi maggiori per il caldo a seconda dell’età oppure del sesso?

    Longform

    Cosa sono le isole di calore e come cambia la vita in città

    di Dario D’Elia, Matteo Marini, Cristina Nadotti

    03 Luglio 2023

    Come sappiamo gli anziani sono in assoluto i più vulnerabili alle alte temperature e rappresentano la categoria più fragile fra i cinque milioni di persone che ogni anno muoiono per le temperature eccessive nel mondo. Di conseguenza Forecaster.health, che è stato implementato e realizzato dal Barcelona Institute for Global Health (ISGlobal), ha pensato di inserire delle categorie specifiche per cui i colori (e dunque l’impatto e i rischi del caldo) possono cambiare a seconda che si osservi ad esempio la popolazione maschile o femminile, oppure per fasce d’età (0-64; 65-74; 75-84, oltre gli 85 anni). Per esempio, osserviamo come cambia la provincia di Potenza nelle previsioni del 30 giugno: a livello generale viene indicata con un rischio massimo (livello 4, si va da 0 a 4) e colore viola. Se però si guardano i dati solo inserendo i rischi per la popolazione maschile, i livelli scendono: il colore sarà rosso (allerta 3). Cambia ancora, quasi radicalmente, se osserviamo i rischi esclusivamente per la fascia più giovane, quella da 0-64: il colore diventa giallo, l’impatto dell’ondata di calore su questa popolazione è considerato dunque abbastanza “basso”. Ma se invece analizziamo lo stesso territorio solo dal punto di vista della fascia 75-84 anni il rischio torna ad essere elevatissimo, di colore viola. Il sito è intuitivo e in pochi click, soprattutto d’estate quando salgono le temperature, si ha un’idea di come e dove il caldo può risultare più pericoloso. Il sistema di allerta precoce, inoltre, indica i rischi di mortalità anche in base al freddo. “Fino ad ora, gli allarmi sulla temperatura si sono basati esclusivamente sulle informazioni fisiche delle previsioni meteorologiche e, quindi, ignorano le differenze di vulnerabilità al caldo e al freddo tra i gruppi di popolazione. Il nostro sistema cambia questo paradigma spostando l’attenzione dalla meteorologia all’epidemiologia”, afferma Joan Ballester Claramunt, ricercatrice principale del gruppo Adaptation presso l’ISGlobal. “Forecaster.health – aggiunge – non prevede solo le temperature stesse, ma anche i rischi reali che queste temperature comportano per l’intera popolazione e soprattutto per specifici sottogruppi di popolazione in base al sesso e all’età”. Marcos Quijal-Zamorano, altro ricercatore dell’ISGlobal, chiosa specificando come “sappiamo che la vulnerabilità al caldo è influenzata da una serie di fattori, tra cui il sesso e l’età. Sappiamo, ad esempio che le donne sono più sensibili al caldo rispetto agli uomini e che il rischio di morte sia per il caldo che per il freddo aumenta con l’età. Per questo motivo, il nostro strumento adatta separatamente modelli epidemiologici per ogni sesso e fascia di età, il che ci consente di emettere allarmi indipendenti che tengano conto degli impatti reali sulla popolazione”. LEGGI TUTTO

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    Bromelia: cura e come farla rifiorire

    La bromelia si contraddistingue per essere una pianta ornamentale di cui prendersi facilmente cura. A seconda della varietà che si acquista si possono prendere adeguate attenzioni.Qui di seguito, ecco i tipi  di bromelia che è possibile trovare nei negozi:

    Bromelia Karatas
    Bromelia Vriesea
    Bromelia Tillandsia
    Bromelia Aechmea
    Bromelia Billbergia
    Bromelia Guzmania

    Per esempio, gli esemplari di pianta che hanno foglie spesse gradiscono soprattutto ambienti secchi, mentre quelle contraddistinte da fogliame sottile preferiscono spazi più umidi. Quindi, è possibile sistemare in bagno una bromelia tillandsia, mentre sul davanzale della finestra si può mettere un vaso con la bromelia aechmea, giacché gradisce maggiormente il calore (niente esposizione diretta). Solo la bromelia con peluria grigia può essere esposta al sole diretto e un clima asciutto.La pianta si presenta con fiori, che possono avere forma di imbuto o spiga, e sono di colori vivaci: infatti, si trovano piante con fiori gialli, rossi, arancioni, rosa e occasionalmente anche bianchi. È importante selezionare un buon terreno per il corretto sviluppo della pianta e dei fiori: in tal caso, è importante porre dell’argilla espansa alla base del contenitore, evitando i fastidiosi ristagni idrici.

    Periodo fioritura e quanto vive la bromelia?

    In molti si domandano quanto vive la bromelia: la pianta regala una sola fioritura nella sua vita, che dura dai 3 ai 6 mesi (solitamente da marzo ad agosto), successivamente la pianta muore. Quindi, bisogna fare attenzione all’esposizione solare e alle annaffiature. Proprio per questo, è inutile occuparsi di un rinvaso.

    Come farla rifiorire

    Le bromeliacee possono essere moltiplicate in due modi, a seconda della tipologia. Un modo è separare i piccoli germogli basali che crescono alla base della pianta madre, quando arrivano a 10-15 cm di altezza. Queste propaggini tolgono il nutrimento dalla pianta madre, che per questo motivo muore. L’altro modo è seminare i semi di alcune specie di bromelia in primavera. In entrambi i casi, la pianta continua a fare fiori per molto tempo. Per farla rifiorire, è bene togliere i fiori appassiti man mano che si seccano. Così la pianta userà le sue forze per creare nuovi fiori invece che fiori secchi. È importante seguire le istruzioni specifiche per ogni varietà per moltiplicarla e farla rifiorire correttamente.

    Annaffiatura

    Per quanto riguarda l’irrigazione della bromelia è molto importante mantenere sempre un ottimo stato di umidità, evitando la secchezza. Durante l’estate è consigliabile versare nell’imbuto centrale delle foglie un po’ di acqua. Nel caso degli esemplari epifite, quelli che crescono sopra altre piante, si può anche spruzzare dell’acqua direttamente sul fogliame, avvalendosi di uno spruzzino.  Tra marzo e ottobre è necessario annaffiare ogni giorno abbondantemente, mentre negli altri mesi dell’anno si suggerisce una sola annaffiatura mensile.

    Esposizione ideale

    L’esposizione migliore per la bromelia è semi-ombreggiata, anche durante la stagione invernale. Trattandosi di una pianta di tipo tropicale, le bromelie gradiscono ambienti caldi con umidità forte. Durante la stagione estiva è possibile collocare la pianta anche in giardino, sistemandola all’ombra degli alberi. In questo modo, trova uno spazio accogliente in cui stare. Va comunque sottolineato che durante le ore notturne la pianta non deve mai scendere al di sotto dei 15°C.

    Malattie e parassiti

    Questa pianta è soggetta, soprattutto durante la stagione estiva, ad attacco da parte di parassiti. Per esempio, ragnetti rossi, cocciniglia, acari e pidocchi. Il consiglio in questo caso è di utilizzare degli antiparassitari per cercare di prendersi cura correttamente della pianta. È importante anche evitare ristagni idrici poiché questi fanno sorgere marciume radicale che portano alla morte. È necessario anche controllare le foglie che possono scurirsi nel caso di esposizione prolungata al sole diretto o in ambienti particolarmente secchi. LEGGI TUTTO