In Europa oltre 2,3 milioni di morti con l’aumento delle temperature entro il 2100
Roma, Napoli Milano e Genova saranno tra le città europee che pagheranno di più in termini di morti legate all’aumento delle temperature. Non a caso, essendo il Mediterraneo una delle aree più a rischio del Vecchio continente. L’ennesimo allarme riguardo gli effetti fatali del caldo arriva dalla rivista Nature Medicine, rafforzando le numerose ricerche nel campo che puntavano tutte nella stessa direzione, ovvero verso un aumento dei decessi per gli effetti del cambiamento climatico, sebbene con entità diverse da studio a studio.
Più volte infatti diversi scienziati si sono interrogati sulle ripercussioni per la salute dell’aumento delle temperature, elaborando previsioni o in alcuni casi guardando indietro per osservare l’andamento della mortalità in periodi eccezionalmente caldi. La ricerca di oggi è del primo tipo: si tratta infatti di un’analisi che ha cercato di stimare il peso dei cambiamenti climatici sulla mortalità per oltre 800 città europee in diversi scenari climatici, più o meno disastrosi. Le stime, racconta il team di ricercatori coordinato dalla London School of Hygiene & Tropical Medicine, da tempo impegnato in studi simili, hanno riguardato gli effetti dei cambiamenti climatici tanto sulle morti correlate al freddo che al caldo.
Come gli stessi autori scrivono su Nature Medicine, imbarcarsi in una simile impresa è stato tutt’altro che facile, perché diversi sono stati i fattori da analizzare: gli effetti da valutare per diversi scenari climatici si legano a quelli dell’adozione più o meno importante di strategie di adattamento e alla struttura demografica della popolazione (gli anziani sono generalmente la fascia più fragile), a loro volta più o meno vulnerabile a seconda delle diverse condizioni socioeconomiche. Tenendo in considerazione tutto questo, i ricercatori hanno elaborato delle stime che nel complesso, spiegano, lasciano pensare che in futuro saranno più le morti per il troppo caldo che le morti legate al freddo evitate.
“Questo studio fornisce prove convincenti che il forte aumento dei decessi correlati al caldo supererà di gran lunga qualsiasi calo correlato al freddo, con conseguente aumento netto della mortalità in tutta Europa – commenta infatti dalla London School of Hygiene & Tropical Medicine l’italiano Antonio Gasparrini, esperto di epidemiologia e biostatistica, tra gli autori del paper – Questi risultati smentiscono le teorie avanzate sugli effetti ‘benefici’ del cambiamento climatico, spesso proposte in opposizione a vitali politiche di mitigazione che dovrebbero essere implementate il prima possibile”.
Nel dettaglio le stime dei ricercatori dicono che, nello scenario climatico peggiore, dal 2015 alla fine del secolo le morti legate alle temperature in Europa, per un aumento di circa 3°C, potrebbero essere 2,3 milioni. Per scenari climatici più ottimisti però, aggiungono gli scienziati, le morti si potrebbero ridurre di due terzi e c’è un ampio margine di miglioramento anche con l’adozione di strategie di adattamento piuttosto ambiziose. Dal punto di vista geografico, come anticipato, il peso dell’aumento delle temperature si farà sentire soprattutto al sud, e specialmente nell’area del Mediterraneo e dei Balcani, aggiungono gli esperti, con Barcellona, Roma, Milano, Napoli, Genova, Atene, Valencia, Marsiglia, Bucarest e Madrid tra le città più colpite tra quelle prese in considerazione e dove gli sforzi di adattamento agli effetti del caldo dovrebbero essere maggiori.
Nelle aree più settentrionali dell’Europa l’aumento delle temperature potrebbe invece ridurre le morti correlate alle temperature, per riduzione di quelle correlate al freddo, con un effetto mascherato però dagli effetti osservati in altre aree d’Europa, puntualizzano gli esperti. Le conclusioni degli autori sono, ancora una volta, per un appello a fare di più: “I nostri risultati rivelano che in assenza di progetti di mitigazione ambiziosi, un livello sostanziale e piuttosto improbabile di adattamento al calore è necessario per prevenire l’aumento della mortalità correlato alla temperatura”. LEGGI TUTTO