22 Giugno 2025

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    Manu Chao contro Milei, in gioco la sopravvivenza dei ghiacciai andini

    La motosega sui ghiacciai. Mentre i giganti bianchi stanno scomparendo a un ritmo allarmante, il presidente argentino Javier Milei sta tentando di mettere mano sui territori dove si trovano i piccoli ghiacciai sudamericani, un modo secondo le associazioni ambientaliste per favorire gli interessi del comparto minerario. Nelle ultime ore, proprio al fianco dei gruppi che si battono per preservare le grandi riserve d’acqua, si è schierato anche il cantante Manu Chao al grido di “no alle mega miniere, salviamo i ghiacciai”. Per capire cosa sta succedendo in Argentina, terra che ospita meraviglie naturali già in sofferenza come il famoso Perito Moreno, grande ghiacciaio che si sta gradualmente ritirando, bisogna partire dal 2010. Quattordici anni fa il Congresso ha infatti approvato una legge nazionale, la 26.639, che stabilisce come tutti i ghiacciai e le formazioni periglaciali del territorio argentino devono essere protetti e conservati. I vari articoli della legge definiscono che questa va applicata a tutti i ghiacciai o le masse di ghiaccio perenne e istituiscono misure di monitoraggio e protezione, così come vietano attività minerarie e di sfruttamento degli idrocarburi nelle aree interessate.

    Di recente però l’esecutivo guidato da Javier Milei, il cui simbolo – la motosega – sta diventando anche icona dei tagli alle politiche di protezione ambientale – sta tentando di modificare i criteri di protezione decisi con la 26.639 escludendo per esempio i ghiacciai di piccoli dimensioni, quelli inferiori a un ettaro. Di conseguenza questo permetterebbe, per esempio per le imprese minerarie, di operare in quelle aree. Il possibile emendamento ha suscitato una forte indignazione nel Paese soprattutto tra ambientalisti e difensori delle risorse naturali, preoccupati per un “attacco alle riserve d’acqua dolce dell’Argentina”, Paese che come il vicino Cile soffre di criticità idriche e siccità. L’idea che Milei voglia sfruttare i piccoli ghiacciai per questioni economiche ha visto unirsi, per opporsi, circa 40 organizzazioni che hanno rilasciato una dichiarazione comune. “Da Mendoza a nord, la maggior parte dei ghiacciai ha una superficie inferiore a un ettaro. Senza di essi, i fiumi di montagna non avrebbero portata durante i periodi di siccità. Solo nella provincia di San Juan, oltre 1.400 ghiacciai sarebbero privi di protezione” si legge fra le righe di un appello per dire no a progetti minerari sui ghiacciai. “Il governo con la motosega di Javier Milei punta a tutto. Questa volta tocca ai ghiacciai, alle riserve di acqua dolce. In Argentina, nel 2010, grazie alla lotta sociale, è stata approvata la legge 26.639 per la protezione dei ghiacciai e delle aree periglaciali, ma oggi è nuovamente minacciata dalle riforme di un presidente al servizio delle multinazionali” scrive sui social anche il cantante Manu Chao, molto legato al Sudamerica e alle questioni ambientali.

    Lo scioglimento dei ghiacciai diminuisce le risorse di acqua dolce

    a cura della redazione di Green&Blue

    19 Febbraio 2025

    Proprio Manu Chao, oltre vent’anni fa, nei suoi dischi è stato fra i primi ad inserire la questione del “cambio climatico”, la crisi del clima – innescata dalle emissioni umane – che oggi sta portando i ghiacciai a scomparire. In soli 20 anni, dal 2003 al 2023, è infatti scomparso in media il 5% del loro volume totale e abbiamo perso 6.500 miliardi di tonnellate di ghiaccio. Per questo, con un secco “los glaciares no se tocan” (i ghiacciai non si toccano, ndr), le associazioni, sostenute da Manu Chao e altri artisti, stanno tentando di opporsi alle operazioni del RIGI (Regime di incentivi ai grandi investimenti) con cui Milei sta agevolando, esattamente come Donald Trump negli Usa, l’estrattivismo e le esplorazioni del fossile e dei minerali. Chi si oppone parla di “un tentativo incostituzionale” e una violazione dei diritti collettivi all’acqua, ricordando oltretutto come il sistema idrico andino funziona come un ecosistema interconnesso dove, se si vanno a intaccare anche solo pochi piccoli ghiacciai, tutto rischia di avere conseguenze catastrofiche. “Il decreto presidenziale mira a creare una zona franca in cui le aziende possono distruggere i ghiacciai senza restrizioni. Quali criteri vengono utilizzati per decidere che un ghiacciaio di 90 metri per 90 non merita protezione?” chiedono i firmatari specificando che “ognuno di essi, per quanto piccolo, è una fonte d’acqua indispensabile”.

    Greenpeace Argentina nel frattempo ha lanciato una petizione, che ha già ricevuto quasi 180mila firme, per chiedere sostegno contro la possibile modifica della legge. L’esecutivo ha rilanciato rassicurando che i controlli ambientali verranno mantenuti, ma ha anche detto che le province avranno maggiore autonomia e maggiori strumenti di “sicurezza giuridica” relativa ai progetti di investimento. Su questo, il governo sta proseguendo sulla sua strada nel tentativo di ottenere la modifica, un passaggio simile a quello che riguardava a inizio mandato il disegno di legge “Ley de Bases” – e che includeva l’allentamento di protezioni ambientali – che poi però non fu approvato. Se Milei centrerà l’obiettivo, in nome del business, per le associazioni ambientaliste i ghiacciai andini e le comunità locali potrebbero subire un enorme contraccolpo. Già oggi, i ghiacciai tropicali, come quelli sulle Ande, si stanno infatti sciogliendo a un tasso dieci volte superiore alla media globale. LEGGI TUTTO

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    Fiori gialli da vaso e giardino: 20 varietà belle e facili da coltivare

    Nel regno vegetale i fiori si presentano in innumerevoli varietà, dalle forme più disparate e dai mille colori. Tra questi una tonalità estremamente diffusa è il giallo, che tinge tantissime tipologie di fiori, molte delle quali non sono solo avvolte in un fascino unico, ma anche semplici da coltivare. I fiori gialli portano una ventata di colore e ottimismo, aumentando subito il buon umore e decorando gli ambienti, donandogli un tocco di vitalità. Scopriamo quali sono le varietà di fiori gialli più diffuse, belle e semplici da curare.

    Girasole
    Tra le varietà di fiori gialli più conosciute spiccano i girasoli. Pianta annuale dalla bellezza unica, appartenente alla famiglia delle Composite, si contraddistingue con i suoi meravigliosi fiori gialli di grandi dimensioni, dal profumo leggero e che seguono il movimento del sole. Oltre che bellissimi, i girasoli sono semplici da coltivare, preferendo una posizione soleggiata e un terreno drenato e non umido. Per assicurarsi una loro crescita rigogliosa bisogna irrigarli in modo regolare e fertilizzare il terreno ogni due settimane.

    Mimosa
    Tra i fiori gialli un grande classico è la mimosa, arbusto sempreverde dalla bellezza delicata, appartenente alla famiglia delle Fabaceae e che fiorisce tra la fine dell’inverno e l’inizio della primavera. Per crescere al meglio la mimosa richiede un clima caldo, un’esposizione in pieno sole (evitando però i raggi solari diretti) e un terreno umido, fertile e ben drenato. Le sue irrigazioni devono essere costanti, ma senza abbondare, tenendo conto che patisce gli stress idrici.

    Tulipano
    I tulipani sono noti per la loro eleganza, il profumo travolgente e i fiori a forma di calice, colorati da molteplici sfumature, tra cui quelle del giallo. Appartenenti alla famiglia delle Liliaceae, prediligono un luogo soleggiato e un terreno ben drenato: vanno trapiantati in autunno e richiedono cure esigue, dovendo premurarsi di mantenere il substrato moderatamente umido. Le irrigazioni devono essere eseguite in caso di assenza di piogge e quando il terreno è asciutto.

    Garofano
    Un fiore stupendo e ampiamente diffuso è il garofano, declinato in molteplici tonalità, tra le quali la variante gialla. Dal profumo dolce e appartenente alla famiglia delle Caryophyllaceae, questa pianta non richiede cure complesse: va seminata in autunno o in primavera, scegliendo un luogo soleggiato e un terreno drenato e fertile. Il garofano richiede irrigazioni frequenti, ma non abbondanti e, nei mesi primaverili, potature regolari per mantenerlo sano e rigoglioso.

    Crisantemo
    Altro fiore spettacolare è il crisantemo, declinato in molteplici colori, in cui è compreso anche il giallo. Appartenente alla famiglia delle Asteraceae, fiorisce dalla fine di settembre alle prime gelate e per crescere in modo ottimale richiede un luogo soleggiato e un terreno fertile, ben drenato e sempre umido, evitando però i ristagni idrici. Le irrigazioni del crisantemo devono essere soventi in estate, per poi ridurle in inverno. Da maggio ad agosto è necessario dedicarsi alle operazioni di potatura.

    Ibisco
    L’ibisco è un altro splendido fiore presente in una vasta gamma di sfumature, tra le quali non manca il giallo. Appartenente alla famiglia delle Malvacee, questa meravigliosa pianta erbacea di origini tropicali predilige un clima caldo, ma deve essere esposta in modo graduale al sole. L’ibisco va irrigato con regolarità ogni 2-3 giorni in estate e una volta alla settimana in inverno. Da marzo a ottobre è necessario occuparsi della sua concimazione.

    Iris
    Fiore dal fascino unico, l’iris si presenta anche nella variante gialla, chiamata iris pseudacorus. Appartenente alla famiglia delle Iridaceae, si tratta di una pianta acquatica perenne che si distingue per la sua bellezza elegante e fiorisce con grandi fiori gialli da aprile a giugno. Resistente al gelo, è molto semplice da coltivare, non richiedendo cure particolari. Cresce rigogliosa in pieno sole, ma anche in mezz’ombra, prediligendo un terreno ricco di sostanza organica e umido e irrigazioni costanti, stando però alla larga dai ristagni idrici.

    Croco
    Fiore primaverile per antonomasia, il croco giallo è tra i primi a sbocciare durante la stagione. Questa splendida pianta, chiamata anche crocus flavus, presenta fiori a forma di coppa tinti da un giallo brillante e risplende con poche cure. In particolare, deve essere esposta in pieno sole o in un’ombra parziale e coltivata in un terreno ben drenato. Resistente al freddo, il croco va concimato durante il periodo di fioritura e non richiede irrigazioni soventi.

    Thunbergia
    Chiamata anche Susanna dagli occhi neri, per via del centro scuro dei suoi fiori, la thunbergia è una pianta rampicante molto popolare nei giardini, che fiorisce da giugno a settembre. I suoi fiori a trombetta sono declinati in nuance stupende, tra le quali anche quelle del giallo: per crescere in modo rigoglioso questa pianta richiede temperature minime di 10 gradi, un’ombra parziale luminosa e un terreno drenato, fertile, acido e leggero. È necessario assicurarle annaffiature regolari e abbondanti nel corso della bella stagione, per poi diminuirle in inverno.

    Zinnia
    Dai colori vivaci, la zinnia appartiene alla famiglia delle Asteraceae. Splendida pianta erbacea dai fiori a margherita, presenti in natura anche in giallo, si distingue per la lunga fioritura e la bellezza straordinaria: sboccia tra giugno e ottobre e necessita di un’esposizione in pieno sole, tollerando il caldo, ma non il freddo. Le irrigazioni della zinnia devono essere costanti, soprattutto durante l’estate e in primavera è necessario concimarla ogni 2 settimane.

    Primula
    Colorate da tonalità sgargianti, tra cui il giallo, le primule sono avvolte in un fascino unico. Questa pianta vigorosa, appartenente alla famiglia delle Primulacee, si distingue per la notevole resistenza e la bellezza delicata ed è tra le prime a fiorire alla fine dell’inverno, aprendo le porte alla primavera. La primula richiede una mezz’ombra luminosa e annaffiature costanti, assicurandosi che il substrato sia sempre umido, ma mai zuppo. Durante la sua fioritura è necessario ricorrere ogni 10 giorni a del fertilizzante liquido e rimuovere settimanalmente i fiori secchi e sciupati.

    Dalia
    Con la sua bellezza abbellisce giardini e terrazzi, distinguendosi per i suoi fiori colorati, tinti anche da sfumature gialle. La dalia è una splendida pianta ornamentale appartenente alla famiglia delle Asteraceae, la stessa delle margherite, e fiorisce all’inizio dell’estate. Questa pianta ama il sole, dovendo essere collocata in un luogo soleggiato e caldo, e richiede un terreno ricco di sostanze nutritive. La dalia va seminata tra marzo e maggio, ricorrendo a del fertilizzante a lenta cessione, e nella sua cura richiede irrigazioni regolari.

    Lantana
    Pianta perenne tropicale della famiglia delle Verbenaceae, la lantana spicca con i suoi meravigliosi fiori presenti in una vasta gamma di colori, tra i quali non manca il giallo. Questa incantevole pianta fiorisce in estate e autunno e va seminata durante la primavera in una zona soleggiata e un terreno drenato, necessitando di essere mantenuta ben ventilata. Per quanto riguarda la sua manutenzione deve essere annaffiata regolarmente, ma non in modo eccessivo, e concimata durante la primavera.

    Gerbera
    Amata per la sua grazia e i suoi fiori dai colori intensi, i petali della gerbera sono anche tinti di giallo. Questa splendida pianta della famiglia delle Asteraceae fiorisce tra la primavera e l’estate e va seminata tra febbraio e marzo. Per crescere in modo vigoroso richiede un’esposizione luminosa, assicurandole dalle 6 alle 8 ore di luce solare diretta, e un terreno drenato e ricco di sostanza organica. La gerbera deve essere irrigata spesso in estate, evitando i ristagni d’acqua, e protetta in inverno dalle gelate.

    Papavero
    Pianta erbacea della famiglia delle Papaveracee, il papavero giallo ammalia con i suoi fiori delicati e profumati. La pianta, chiamata anche glaucium flavum e papavero delle sabbie, cresce in ambienti costieri e richiede un’esposizione alla luce solare diretta e un terreno sabbioso e ben drenato. Da seminare tra la primavera e l’inizio dell’estate, è resistente alla siccità e non richiede irrigazioni abbondanti, in quanto l’umidità comporta il rischio di marciume radicale.

    Calendula
    Splendida pianta annuale appartenente alla famiglia delle Asteraceae, la calendula si presenta con fiori arancioni oppure gialli. Semplice da coltivare, questa splendida pianta va seminata in primavera o autunno in un terreno umido e ricco di materia organica e in un luogo luminoso, che sia esposto ai raggi solari diretti per 6 ore al giorno. Da irrigare settimanalmente, durante la sua crescita è necessario ricorrere a del concime con fosforo.

    Viola del pensiero
    La viola del pensiero è una pianta perenne ornamentale apprezzata per il fascino suggestivo dei suoi fiori, che spaziano anche nelle sfumature del giallo. Parte della famiglia delle Violacee, è resistente e semplice da coltivare, potendo essere collocata sia in pieno sole che in una mezz’ombra e preferendo un ambiente ventilato. Seminata in primavera o in autunno in un terreno drenato, deve essere irrigata con costanza, riducendo le innaffiature in inverno.

    Narciso
    Il narciso è apprezzato per i suoi splendidi fiori dalle tonalità variegate, presenti anche con petali gialli incantevoli. A seconda della varietà, i narcisi possono fiorire tra febbraio e marzo. Da seminare tra settembre e ottobre, sono capaci di adattarsi a qualsiasi terreno, ma è bene evitare quelli troppo asciutti. La cura dei narcisi è semplice, richiedendo irrigazioni moderate, da interrompere in inverno. Durante la primavera si può procedere con la concimazione, ricorrendo a prodotti ad alto contenuto di fosforo e potassio.

    Sedum palmeri
    La sedum palmeri, pianta succulenta perenne, incanta con i suoi fiori gialli che sbocciano tra l’inverno e la primavera. Appartenente alla famiglia delle Crassulaceae, richiede una bassa manutenzione, necessitando di essere coltivata in un luogo soleggiato o semi ombreggiato e in un terreno drenato. La pianta resiste al caldo e alla siccità, mentre patisce i climi rigidi, dovendo proteggerla dalle gelate. Le irrigazioni della sedum palmeri devono essere costanti da aprile a settembre, sua stagione vegetativa. Durante questo periodo bisogna occuparsi anche ogni 15 giorni della sua concimazione.

    Rosa gialla
    Tra le varie tipologie di rose non mancano quelle tinte di giallo. Tra queste spicca la rosa xanthina, originaria della Cina e della Corea, che presenta splendidi fiori gialli vivaci e a forma di coppa. Elegante e profumata, per crescere in modo vigoroso predilige ambienti ventilati e freschi, visto che mal sopporta il caldo. Molto resistente, la coltivazione di questa rosa richiede cure semplici: è necessario collocarla in un luogo soleggiato, assicurandole un’esposizione in pieno sole, un terreno ben drenato e irrigazioni regolari. LEGGI TUTTO

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    Maturità, i consigli dei prof per l’orale: “Arrivare riposati, ragionare e non avere paura di osare”

    Se il riferimento musicale indiscusso per l’esame di maturità è Antonello Venditti, con la sua Notte prima degli esami, per l’orale è bene tenere presente anche Francesco De Gregori. “Nino non aver paura di tirare un calcio di rigore – canta in La leva calcistica del ’68 – non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore”. Con il calcio di rigore in questione che diventa metafora perfetta dell’ultima prova d’esame.
    “Il colloquio è un momento importante, ma rappresenta il coronamento di percorso. Si arriva con un passato alle spalle e bisogna essere tranquilli per il lavoro che si è fatto negli anni. Non ci si gioca tutto in questa situazione” spiega Ernesto Montanaro, docente di storia e filosofia al liceo classico Tito Livio di Milano e in questi giorni presidente di commissione al liceo Beccaria, che proprio per questo consiglia di “non caricare di aspettative eccessive l’orale, anche perché più lo si fa più si resta di rimanere schiacciati dall’ansia”.
    Gestire l’agitazione
    Proprio la gestione dell’agitazione, infatti, rappresenta un aspetto fondamentale, sia per chi arriva all’ultima parte dell’esame con qualche difficoltà sia, soprattutto, per chi si presenta con le possibilità e l’ambizione di fare bene. Consigli? “È importante arrivare al colloquio riposati, meglio quindi andare a letto presto piuttosto che fare nottata studiando”.
    E guardando alle indicazioni pratiche, la prima è sicuramente quella di “prendersi il tempo necessario e concentrarsi per capire cosa chiede la commissione con il materiale proposto e per impostare quindi il percorso giusto” afferma Montanaro, che torna ancora a De Gregori, che a Nino spiegava che “un giocatore si vede dal coraggio, dall’altruismo e dalla fantasia”. “È bene evitare sia un atteggiamento di sfida, che tende ad indisporre la commissione, sia un troppo timoroso” aggiunge il professore, che invita invece “a guardare negli occhi l’interlocutore” e a giocare, appunto, anche di fantasia, “evitando di standardizzarsi su percorsi simulati e facendo emergere anche riferimenti alle proprie passioni ed esperienze, avendo un po’ il coraggio di osare”.
    Controllo della situazione
    Il centro del colloquio è il percorso di collegamenti da sviluppare partendo dal materiale (un testo, un’immagine, una citazione…) fornito dalla commissione, ragione per cui gli studenti si esercitano per affrontarlo pensando già a possibili connessioni. Ma attenzione: è importante mantenere il controllo della situazione. “Penso a Catone e al suo “rem tene verba sequentur” – afferma Annalisa Zanotti Fregonara, insegnante di greco e latino all’istituto Salvador Allende di Milano – Se si è studiato, le parole seguiranno. Non bisogna preparare percorsi preconfezionati e cercare di deviare verso quelli il proprio discorso. Meglio concentrarsi sui contenuti”.
    Citare i testi
    Tenendo presente un consiglio, valido per la maggior parte delle discipline: “A fare la differenza – aggiunge la docente – è la capacità di citare i testi. Che siano autori di italiano, greco, latino, lingua straniera, opere per filosofia o documenti per storia, permettono di dare un tocco di originalità”. Sì, perché – soprattutto per chi sarà interrogato tra gli ultimi – il rischio di annoiare la commissione con collegamenti già ripetuti decine di volte è decisamente concreto.
    Detto questo, la necessità principale – condizione essenziale per potersi esprimere al meglio – resta rimanere tranquilli: “E’ semplicistico consigliare di non farsi prendere dall’ansia, ma è fondamentale cercare di dominarla per quanto possibile. Ai miei studenti prima di verifiche e interrogazioni ripeto che non si piange per la scuola, che ci sono sempre problemi più grandi dei nostri”. LEGGI TUTTO