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Cedro: coltivazione, cura e potatura

Coltivare gli agrumi in giardino o in vaso è possibile: il cedro ne è un esempio davvero molto profumato che, oltre ad offrire grossi frutti gialli, consente di avere una piacevole pianta nel proprio spazio verde o sul balcone.

La coltivazione del cedro

Il citrus medica o cedro è un agrume della famiglia delle rutacee. Quando si accenna al cedro si è soliti indicare anche il genere del cedrus (conifera), ma attenzione non ha niente a che vedere con il citrus medica che può essere associato anche con altri agrumi come il limone e il bergamotto. Questi alberi possono raggiungere in piena terra gli 8 metri di altezza. Si presentano con spine e foglie grandi caratterizzate da un margine dentato. Inizialmente sono rossicce, ma dopo tendono a diventare di un verde brillante. I boccioli della pianta possono assumere colori differenti, dal porpora a sfumature più delicate, a seconda delle varietà. Anche il profumo e il succo si differenziano a seconda della pianta che si decide di coltivare.

Le varietà del cedro

È possibile identificare ben tre gruppi per la varietà dei cedri: i cedri semiacidi, dolci e acidi. Per i cedri semiacidi possiamo menzionare il cedro digitato detto anche “cedro mani di Buddha” per via della sua forma che ricorda delle dita. Di quelli dolci, invece, non possiamo fare a meno di citare la variante liscia di Diamante in Calabria, caratterizzata da frutti aromatici di forma ellissoidale. È sicuramente il più diffuso e utilizzato anche dal mondo della pasticceria per la preparazione dei canditi. Infine, della varietà dolce c’è la Corsa tipica proprio della Corsica con polpa quasi per nulla succosa e sapore dolce.

La coltivazione in vaso del cedro

La coltivazione del cedro in vaso è possibile, ma difficile, specie se si desidera ottenere frutti maturi. Ad ogni modo, curando in maniera adeguata la pianta è possibile ottenere soddisfazioni da questo agrume. In tal caso, è suggerito un vaso in terracotta, utile a far traspirare le radici. È importante ricordare che le annaffiature non devono essere mai eccessive, giacché si rischia il marciume dell’apparato radicale, e che dovranno essere ridotte tra marzo e novembre.

Il terreno migliore per il cedro

Per la corretta coltivazione del cedro è importante tenere a mente che questa pianta non ama i terreni particolarmente compatti. È meglio selezionare un terriccio fertile, ma sciolto, che possa offrire ottimo drenaggio; il terreno potrà essere anche acido, sabbioso e ricco di humus. Per piantare un cedro in piena terra è necessario preparare l’area correttamente: dopo aver effettuato una buca due volte più larga e profonda della zolla, si aggiunge del compost maturo mischiato con la terra di scavo superficiale. In questo modo, il terreno è pronto ad accogliere la zolla di terra con la pianta. Un altro aspetto da non sottovalutare riguarda il clima: è una pianta che non ama eccessivamente il troppo caldo e il troppo freddo: è importante assicurare una copertura per gli esemplari coltivati in piena terra in aree con clima rigido.

L’annaffiatura della pianta del cedro

Durante la stagione estiva è importante annaffiare in maniera costante la pianta, meglio ancora se con acqua tiepida e non gelata che potrebbe infastidire le radici dell’agrume.

L’esposizione del cedro

Il cedro coltivato in piena terra può essere collocato in zona soleggiata; la pianta gradisce anche zone in cui è presente brezza marina. Non è ideale sistemare l’agrume in aree in cui il vento è forte, specie durante la stagione invernale. Il vaso va sistemato in una posizione luminosa, ma non in pieno sole.

La concimazione del cedro

È possibile concimare la pianta di cedro selezionando letame maturo all’inizio della bella stagione; successivamente, si può proseguire con concime liquido indicato per gli agrumi. Questo potrà essere dato alla pianta durante tutta l’estate, seguendo attentamente le indicazioni riportate sulla confezione del fertilizzante.

La potatura del cedro

Prendersi cura correttamente del cedro significa anche occuparsi della potatura: infatti, è un’azione necessaria per evitare rami disordinati che compromettono la produzione dei frutti. È importante eliminare i succhioni, rami rotti o malati, e cimare i rami da frutto. Si può procedere con la potatura della pianta subito dopo la raccolta dei frutti, evitando di farla nel momento della produzione.

La raccolta dei cedri

Se si ha intenzione di raccogliere i frutti di questa pianta, è necessario tenere a mente che il frutto può essere raccolto solo quando si presenta con un colore giallo intenso. In generale, si può affermare che si tratta di un frutto grosso e profumato, con buccia spessa, che è ideale soprattutto per preparare canditi, ma anche da tagliare sottile per aromatizzare bevande e piatti.

Le malattie e gli insetti del cedro

Purtroppo, il cedro è soggetto all’attacco da parte di parassiti e malattie: gli afidi e le cocciniglie sono parassiti tipici di questa pianta. Durante l’estate può comparire la minatrice serpentina, un insetto che danneggia il fogliame, facendolo accartocciare. Inoltre, è presente anche la mosca della frutta che va ad attaccare proprio il frutto del cedro.


Fonte: http://www.repubblica.it/rss/ambiente/rss2.0.xml


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