22 Luglio 2024

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    Lo smartphone lo prendo in abbonamento invece di comprarlo

    Creare un modello di consumo product-as-a-service che vuole abolire il concetto di debito e pone al centro circolarità, sostenibilità finanziaria e libertà di poter scegliere. Questo l’obiettivo di Subbyx, la startup italiana nata dall’intuizione di Filippo Rocca, tra i fondatori di Bandyer (startup oggetto di una exit verso un gruppo quotato al NYSE), che consente di abbonarsi senza nessun vincolo all’utilizzo di un prodotto e che ora si appresta a rivoluzionare l’accesso delle persone a beni e servizi basandosi sulla formula della subscription economy, un mercato che in Europa è in rapidissima crescita e si prevede raggiunga un valore di quasi 1 trilione di dollari a livello globale entro il 2028.

    Subbyx permette di accedere a un’ampia gamma di dispositivi tecnologici ed elettrodomestici nuovi, usati o ricondizionati, come smartphone, smartwatch, cuffie, computer e tablet, sulla base di un abbonamento mensile che può essere modificato o disdetto in qualsiasi momento, senza impegno né vincoli. Flessibile, semplice e sostenibile, la nuova piattaforma offre la possibilità di sottoscrivere abbonamenti su misura e configurabili in base a quanto si desidera spendere, per permettere all’utente di avere accesso sempre agli ultimi e più aggiornati device oppure spendere sempre meno man mano che il prodotto perde valore.

    Prolungare la vita dei prodotti tech
    Grazie al ricondizionamento e al riutilizzo di beni, la startup propone un approccio che permette di allungare la vita dei prodotti, riducendo così l’impatto della produzione di nuovi dispositivi e limitando lo sfruttamento delle materie prime, in antitesi con gli eccessi dell’economia lineare e con le produzioni massive a basso costo. Con Subbyx è possibile infatti permutare il proprio dispositivo per abbassare il costo dell’abbonamento fino al 33% e scegliere di abbonarsi a dispositivi preloved: si tratta di dispositivi usati, perfettamente funzionanti, che vengono reimmessi sul mercato dopo essere stati testati, igienizzati e ripristinati e per i quali la startup garantisce il 100% delle funzionalità e una resa della batteria minima pari all’85% della capacità nominale. “Il nostro obiettivo è stimolare la transizione dall’economia del possesso all’economia dell’accesso. Il primo step sono i device tecnologici ma non vogliamo porci limiti: ovunque guardiamo, scorgiamo nuove opportunità di espansione dei nostri servizi e puntiamo a diventare un vero e proprio hub in cui l’utente possa gestire e monitorare tutti i suoi abbonamenti”, precisa a Green&Blue Filippo Rocca, CEO e founder di Subbyx.

    Come funziona Subbyx
    Trovare con Subbyx il prodotto adatto alle proprie esigenze e al proprio budget è facile, veloce e divertente: basta visitare uno dei negozi fisici dei partner che hanno adottato il modello Subbyx o direttamente il sito dove si può giocare con il SubbyxMatch, che grazie a un algoritmo di intelligenza artificiale proprietaria è in grado di proporre all’utente le soluzioni nuove, usate o ricondizionate che più rispondono alle sue esigenze. Una volta individuato il prodotto, è possibile scegliere tra due differenti modelli di sottoscrizione che includono sempre la copertura per tutti i danni accidentali senza costi aggiuntivi, così da non avere mai un costo più alto rispetto alla rata dell’abbonamento. Il piano Johnnyx è pensato per chi desidera un prodotto sempre aggiornato mantenendo fissa la rata del proprio abbonamento, mentre il piano Teddyx è ideato per chi vuole tenere il medesimo device e godersi l’abbassamento progressivo della rata, che decrescerà nel tempo rispecchiando il normale deprezzamento del prodotto per il quale l’utente ha sottoscritto il suo abbonamento.

    “Consapevoli della forte crescita della subscription economy, una modalità che sta conquistando sempre nuovi spazi e mettendo radici sempre più profonde nel terreno dell’economia globale, stiamo investendo in qualcosa che riteniamo possa trasformare il mercato consumer in un servizio libero da vincoli e dai debiti, basato sull’utilizzo, la circolarità e sulla sostenibilità finanziaria, con un concreto impegno verso il nostro Pianeta”, conclude Filippo Rocca. LEGGI TUTTO

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    Vetture elettriche, nel mondo la crescita è a differenti velocità

    Complice la transizione ecologica in atto, le vendite di auto elettriche stanno continuando a crescere a livello globale, anche se non in maniera uniforme tra tutti i paesi e questo anche a causa del ruolo svolto dalle infrastrutture di ricarica. La quinta edizione dell’indice di ricarica dei veicoli elettrici realizzata dalla società di consulenza Roland Berger, che ha analizzato 32 mercati in cinque regioni (Europa, Cina, Americhe, Medio Oriente e Asia) attraverso oltre 15 mila interviste a operatori e consumatori, evidenzia che lo sviluppo delle infrastrutture resta ancora carente rispetto al numero di veicoli green in circolazione.

    “Il settore dei veicoli elettrici si trova ad affrontare numerosi ostacoli, tra cui costi energetici elevati, inflazione e sussidi ridotti”, si legge nello studio. “I tassi di penetrazione delle vendite globali hanno continuato ad aumentare nel 2023, anche se con forti differenze tra i paesi, influenzate da fattori politici, di offerta e di domanda. I paesi asiatici e il Medio Oriente hanno registrato gli aumenti maggiori, ma sia la Corea del Sud sia la Germania hanno visto diminuire i tassi di penetrazione delle vendite”. In particolare, evidenzia lo studio, la Cina continua a detenere il primato nelle vendite di veicoli elettrici, con un tasso di penetrazione del mercato che ha raggiunto lo scorso anno il 36%. Questo grazie soprattutto a un numero sempre maggiore di produttori cinesi che stanno lanciando nuovi modelli a prezzi sempre più competitivi.

    L’indagine mostra, inoltre, notevoli divergenze nello sviluppo delle infrastrutture di ricarica. La crescita dei punti di ricarica in Cina, ad esempio, è andata di pari passo con i progressi nelle vendite di veicoli elettrici, mentre negli Stati Uniti la crescita della ricarica pubblica ha visto un rallentamento. Il report evidenzia una situazione in miglioramento nell’ambito delle ricariche in corrente continua (DC), dette anche ricariche rapide, grazie alla loro maggiore diffusione nelle infrastrutture di ricarica pubbliche in quasi tutte le aree analizzate.

    Guardando al tema del prezzo, l’indagine ribadisce l’avanzata dei produttori cinesi che, sostenuti dai vantaggi tecnologici e dai minori costi, stanno espandendo la loro presenza internazionale, soprattutto in Europa. A livello globale, conclude lo studio, i produttori stanno continuando a testare nuovi modelli di business e nuove tecnologie, anche se deve ancora emergere un’ampia gamma di soluzioni che potrebbero essere appropriate per diversi casi d’uso e manca ancora una direzione chiara su come si orienterà il mercato. LEGGI TUTTO