consigliato per te

  • in

    Scuola, assegnati i premi Atlante 2023: a vincere i valori dell’integrazione, solidarietà e mutuo aiuto

    C’è una battaglia che si sta combattendo nelle scuole italiane decisiva per il nostro futuro, quella di migliaia di docenti che giorno dopo giorno cercano di rendere concreti concetti come inclusione, allargamento del sapere a tutti, crescita culturale senza lasciare nessuno indietro. L’eco di questo sforzo emerge chiarissima dagli oltre 400 progetti arrivati dalle scuole […] LEGGI TUTTO

  • in

    Scuola, Valditara: “Da settembre in cattedra 56mila docenti assunti in più”

    Saranno 56mila le assunzioni di docenti previste per l’anno scolastico 2023/2024 dal piano straordinario di viale Trastevere. Altri 35mila insegnanti, immessi con un concrso che aprtirà in estate, entreranno in ruolo nel 2024. Il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara ha confermato durante il Question time alla Camera le misure per “dare, anzitutto, una risposta significativa e […] LEGGI TUTTO

  • in

    Prof tutor per 7 euro l’ora. Ma darà punteggio in graduatoria

    Il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara ne ha fatto una bandiera, la cifra del suo mandato sin d’ora: “Quella dei tutor è la prima applicazione della rivoluzione del merito e noi per merito intendiamo dare la possibilità a ogni ragazzo di realizzare i propri talenti”, ha detto sul canale ministeriale di YouTube intervistato dalla giornalista Maria Latella. […] LEGGI TUTTO

  • in

    Scuola, ecco il piano anti-burocrazia di Valditara: “Intelligenza artificiale e tecnologia per semplificare la vita a docenti e famiglie”

    Parola d’ordine: sburocratizzare. Ecco perché il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha preparato un Piano per la semplificazione della scuola, presentato oggi in Consiglio dei ministri, che poggia su tre gambe: interventi tecnologici, innovazione organizzativa, semplificazione normativa.

    La prima di queste gambe sarà la prima a muovere i suoi passi: 20 mosse che servono, secondo il dicastero di viale Trastevere, a migliorare i servizi scolastici per studenti e famiglie; garantire la presenza di un maggior numero di docenti titolari a inizio anno; rafforzare l’alleanza tra i vari protagonisti del sistema scolastico; liberare gli istituti scolastici da eccessivi adempimenti burocratici.

    Oggi in Cdm ho presentato il “Piano di semplificazione per la Scuola”. Un progetto ambizioso grazie al quale nei prossimi tre anni, tagliando la #burocrazia, semplificheremo la vita a #docenti, personale della #scuola e famiglie.— Giuseppe Valditara (@G_Valditara) April 20, 2023

    “IA e tecnologia per sburocratizzare la scuola”

    “Uno degli impegni principali che abbiamo assunto e che stiamo mantenendo è realizzare un serio intervento di sburocratizzazione della scuola, perché questa possa concentrarsi sulla sua missione principale: l’attività educativa. Con il Piano per la semplificazione puntiamo a migliorare la qualità della nostra scuola, rilanciamo e finalmente completiamo l’autonomia scolastica, introducendo nuove forme di coordinamento e di sostegno”, ha dichiarato il ministro Valditara.

    La sburocratizzazione potrà avvenire anche grazie all’uso delle nuove tecnologie – l’intelligenza artificiale innanzitutto – che, ha chiarito il ministro, devono essere usate ma anche governate: “Vanno maneggiate con cura”, ha avvertito il titolare di viale Trastevere.

    Il piano, ha rivendicato, “è stato definito al termine di un percorso che ha visto il coinvolgimento e l’ascolto di varie categorie che animano la comunità della scuola (sindacati, associazioni, personale scolastico) e la ricognizione dei numerosi adempimenti a carico degli istituti e delle criticità incontrate dalle famiglie nell’accesso al ‘sistema scuola’”.

    Giuseppe Valditara: “Sì all’intelligenza artificiale a scuola”

    di Giuseppe Valditara

    16 Gennaio 2023

    Iscrizioni, viaggi, cattedre e libri di testo: piattaforma unica da fine 2023

    Ma di cosa si tratta? Si parte entro la fine del 2023 con una piattaforma unica online che unifica e sostituisce i dieci siti oggi esistenti. Da lì, studentesse, studenti,  famiglie potranno scegliere la scuola in cui iscriversi visualizzando la mappa degli istituti, sapendo quali sono gli indirizzi disponibili, i programmi e i piani formativi. E sempre da lì potrà pagare gli anni di studi e la mensa, ricevere le comunicazioni dalla scuola, seguire il ciclo scolastico, la carriera, i traguardi. L’App IO renderà possibile gestire i pagamenti e ricevere notifiche sui servizi scolastici anche su smartphone e tablet.

    Con un solo login tramite Spid o Cie si potrà accadere a tutti i servizi digitali che riguardano la scuola, da quelli del ministero a quelli dei singoli istituti: una sorta di passe partout per semplificare e rendere più sicure le attività online.

    Sulla piattaforma le scuole potranno anche individuare rapidamente le misure dedicate ai chi, per difficoltà economiche e per l’aumento dei prezzi, dovrebbe rinunciare ai viaggi scolastici e gite d’istruzione. Sempre sul welfare, le soluzioni digitali faciliteranno l’erogazione dei contributi statali alle famiglie meno abbienti per i libri di testo.

    Le scuole italiane e quelle di altri Paesi potranno incontrarsi online, gemellarsi, condividere esperienze formative, elaborare progetti per l’internazionalizzazione dell’offerta formativa, scambiarsi documenti di studio e di ricerca, condividere modi di fare didattica innovativi.

    Poi c’è il capitolo che riguarda la copertura delle cattedre. In parallelo alle nuove assunzioni previste dal Pnrr e dal reclutamento straordinario promesso dal ministro, ci sarà una reingegnerizzazione dei sistemi per l’avvio dell’anno scolastico per accelerare le procedure di assegnazione dei docenti, renderle più trasparenti e omogenee a livello nazionale. Anche la chiamata di esperti esterni avverrà online, riducendo i tempi di ingaggio.

    Sul fronte dei prof, si rinnova il Fascicolo digitale del dipendente: niente carta, 100% digitale e in cloud. Significa che la ricostruzione di carriera verrà automatizzata, gli insegnanti non dovranno più produrre documentazione perché ci penserà l’amministrazione, chi vuole andare in pensione ci metterà meno a completare le procedure per la richieste. E  le scuole potranno scambiarsi e condividere questo tipo di documenti in via telematica nel caso, ad esempio, di mobilità dei docenti.

    Meno lavoro pure per le segreterie scolastiche perché la piattaforma aiuterà a semplificare le attività necessarie per le supplenze brevi e saltuarie che verranno pagate non più negli attuali 4 mesi, ma in tempi almeno dimezzati.

    E, ancora, la nuova piattaforma servirà ad attivare fonti di finanziamento alternative e private come il crowdfunding e le sponsorizzazioni, semplificherà i processi digitale per la gestione acquisti per le scuole, per la revisione dei conti, e per la realizzazione delle misure previste nel Pnrr al capitolo “Istruzione”, renderà più veloce ed efficiente la Firma elettronica avanzata attraverso l’app “Sigillo”, aiuterà pure le Scuole paritarie a ottenere il riconoscimento e i contributi. Un cruscotto-dati per gli uffici del ministero permetterà di raccogliere i dati in un’unica “banca” per prendere, sulla base di quelli, le decisioni amministrative. LEGGI TUTTO

  • in

    Scuola, piano straordinario da 50mila assunzioni. Valditara: “Più attenzione al sostegno”

    Subito un piano straordinario da 50mila assunzioni a tempo indeterminato per i docenti. Il ministro all’Istruzione e al Merito Giuseppe Valditara prova ad aggirare così l’attesa dei concorsi previsti dal Pnrr che devono chiudersi entro il 31 dicembre 2024. Il piano nazionale di ripresa e resilienza prevede infatti il reclutamento di 70mila insegnanti ma le […] LEGGI TUTTO

  • in

    Scuola, metà degli studenti sono stressati e ansiosi: troppa pressione da parte degli insegnanti

    L’allarme arriva da sempre più studenti: ansia e stress non permettono di vivere serenamente la scuola, il luogo in cui trascorrono la maggior parte delle giornate. E le difficoltà, in alcune situazioni, sono tali da spingere ragazzi e famiglie a cambiare istituto. Non tutti i trasferimenti in corso d’anno, sia chiaro, avvengono per questo: il […] LEGGI TUTTO

  • in

    La prof aggredita a Castellamare: “E' stata un'intera famiglia, per ora non torno a scuola”

    ROMA – Sistema gli occhiali larghi, nuovi, quelli di prima glieli ha rotti una madre infuriata per le insufficienze della figlia. Sistema il bavero del tailleur. Lucia Celotto, 61 anni, insegnante di Inglese da trentacinque, dal salotto di Castellamare di Stabia prova a raccontare alla web tv La Voce della scuola la nuova frontiera della violenza sui docenti: l’aggressione di famiglia dentro la classe. Sono trascorsi quattro giorni da quella furia e la professoressa non si è ripresa . “Erano in quattro, tutti familiari. Sono entrati dal portone principale senza che nessuno abbia provato a fermarli. Davanti a tutti la madre di Francesca, una ragazza della prima del liceo Artistico, la sezione A. Poi il marito, la nonna di Francesca e un giovane. Hanno iniziato a cercarmi, aula per aula”.

    A cercare lei, tutti e quattro?

    “Sì, l’Istituto Plinio Seniore è enorme, organizzato su più ali. La sezione A dell’Artistico è nel punto più lontano dall’ingresso. Era la quarta ora, stavo finendo il servizio. Giovedì scorso, poco prima di mezzogiorno. Con i loro cellulari accesi, i ragazzi sapevano in diretta che stava succedendo qualcosa. Una classe si avvertiva con l’altra, segnalavano l’avanzare di quella famiglia dentro la scuola”.

    Ha capito cosa stava succedendo, è rimasta in aula?

    “Sì, ero tranquilla e volevo trasmettere tranquillità ai miei ragazzi. Loro mi dicevano: ‘Prof, stia attenta’. Non avrei mai immaginato un’aggressione in corridoio, dopo trentacinque anni di servizio”.

    “La preside non mi ha voluto avvertire del pericolo”

    Sapeva che quelle persone stavano arrivando proprio da lei?

    “In verità, no. Il giorno prima ero stata convocata dalla preside, Fortunella Santaniello. Mi aveva parlato delle proteste di alcuni genitori, genericamente, senza fare nomi. Mi accusavano di dare voti con due pesi e due misure, ai figli di presunti amici e ai figli di nessuno. Non potevo ascoltare quelle calunnie, ho trascorso una parte della vita a istruire ragazzi usciti dal carcere. Non credo nel potere della valutazione e sono piuttosto generosa nei giudizi. I ragazzi non sono numeri, ore di assenza, di ritardo, pagelle, sono storie e problemi. Ho detto alla preside: ‘Se non mi vuoi dire chi mi accusa, me ne vado, non voglio più ascoltare queste illazioni’. La  dirigente, con quei silenzi, non mi ha dato la possibilità di prendere una misura al rischio e non ha neppure voluto che una collega sindacalista fosse presente al colloquio”.

    Se la dirigente le avesse detto che le voci provenivano dalla madre di Francesca, cosa sarebbe cambiato?

    “Mi sarei ricordata di quella donna aggressiva che avevo incontrato nel primo quadrimestre, dopo un quattro dato alla figlia e a molti studenti che non avevano fatto i compiti a casa. Non li controllo spesso, ma se scopro la mancanza dei compiti mica posso fare finta di nulla. Mi avevano colpito, di quella donna, le continue domande su una compagna di classe di sua figlia: ‘E perché non ha preso quattro anche lei, perché?’. Sembrava ossessionata dall’altra ragazza tanto che le dovetti dire: ‘Vogliamo parlare del rendimento di sua figlia?’. Poi ho saputo che aveva già aggredito alcune colleghe”.

    Torniamo al giovedì da Ok Corral. Parrebbe una spedizione punitiva.

    “Urlavano come forsennati, parolacce nei corridoi. La madre apriva le porte di tutte le classi e chiedeva: ‘E’ lei la Celotto?’, e giù insulti. Sono saliti fino all’ultimo piano, per non perdere un’aula, e poi hanno iniziato a scendere le scale, fino al primo piano dove sta la mia A”.

    Francesca, la figlia studentessa, che cosa faceva in quei momenti?

    “Avevo parlato in classe delle accuse riferite dalla preside. Tutti i ragazzi mi avevano confermato che non era vero, non facevo favoritismi. Francesca, invece, era molto agitata. Mi ha chiesto di andare al bagno, stava male, l’ho lasciata uscire. Non è più rientrata. A un certo punto le urla fuori dalla classe sono diventate nitide, vicine. Parolacce, parolacce. Erano tutti spaventati, qualcuno ha chiamato la polizia”.

    Lei ha sentito aprire l’ultima porta, la vostra?

    “Sono uscita io, nel corridoio. Avevo finito la lezione. La madre era laggiù, gli occhi pieni di odio. Non mi ha spiegato perché, non mi ha parlato di 4, di 5, ma è corsa verso di me riempiendomi di insulti. I ragazzi erano terrorizzati. La donna ha iniziato a colpirmi, schiaffi sulla testa, sulle spalle, in faccia”.

    Il bidello è rimasto fermo durante l’aggressione

    C’erano collaboratori scolastici intorno a lei?

    “Uno, al piano. Non si è mosso”.

    Qualcuno l’ha difesa?

    “Alcuni studenti, una ragazza in particolare. Quella donna se l’è presa anche con lei, l’ha minacciata: ‘Se sei amica di questa, ti faccio fare la stessa fine'”.

    E il resto della famiglia?

    “Era impressionante la nonna, un fascio di cattiveria e improperi. Sembrava pronta a picchiare, anche lei”.

    Professoressa, ha reagito a tanta violenza?

    “Ero impietrita. Me lo hanno chiesto anche i miei nipoti, frequentano il quinto anno nello stesso istituto. No, non è nella mia natura e non volevo mostrare il peggio di me agli alunni. Non mi capacito di una cosa, sa, anzi di due”.

    Ovvero?

    “La madre come ha fatto a girare libera e indisturbata dentro una scuola, ad arrivare alla sua preda?”.

    E poi?

    “Come ha fatto, quella donna, ad attaccarmi davanti a dei quindicenni, loro non devono vedere questo livello di prepotenza”,

    Che cosa ha fatto quando la furia si è quietata?

    “Sono andata al pronto soccorso, da sola. Nessuno si è offerto di accompagnarmi”.

    La preside?

    “In quattro giorni non l’ho mai sentita”.

    Tornerà a scuola, professoressa Celotto?

    “Per ora no, sono ancora scossa. Mi devono ridare la mia dignità di insegnante, non meritiamo di essere lasciati in pasto alle belve”. LEGGI TUTTO

  • in

    Non chiamatele Olimpiadi: le scuole costrette a cambiare nome alle gare tra studenti, colpa di Milano-Cortina 2026

    C’erano una volta le Olimpiadi degli studenti. Quelle di italiano, di matematica, di fisica, di filosofia, e così via. Poi sono spuntate all’orizzonte le invernali di Milano-Cortina e le Olimpiadi studentesche son finite declassate. O meglio, ribattezzate. Ora si chiamano Campionati. Questione di copyright. Sì perché ad inizio 2020 l’allora governo Conte approva alcune disposizioni […] LEGGI TUTTO