I risultati dei test Invalsi 2023-2024 marcano la distanza tra il Nord e il Sud nel sistema scolastico italiano. Ancor più dopo la pandemia. Se il Centro-Nord mostra segnali di ripresa post-Covid, il Mezzogiorno e le isole sono in affanno. Nell’analisi pubblicata sul Sole 24 Ore emerge come un ragazzo del Sud Italia su due, al termine del primo o del secondo ciclo di istruzione, non raggiunga il livello minimo di competenze (livello 3) in italiano e matematica.
A guardare il dettaglio di ogni provincia le differenze si fanno ancora più nette. In alcune province del Sud, la percentuale di studenti al di sotto del livello minimo supera il 60%.
Il divario più accentuato in matematica
A livello nazionale, i dati confermano il trend delineato dal Ministero dell’Istruzione e del Merito nel luglio scorso. In media, il 40,1% degli studenti di terza media e il 42,2% dei diplomati non possiede competenze adeguate. Nelle regioni meridionali queste percentuali salgono rispettivamente al 45,9% e al 51,7%. La situazione è ancora più critica in matematica: la media italiana è del 44,2% alla fine al primo ciclo e del 46,2% al termine del secondo, ma il 54,7% degli studenti di terza media e il 58,5% dei diplomati del Sud è al di sotto del livello base e un ritardo di 16 e 22 punti percentuali rispetto al Nord.
Mancanza di competenze dalle medie alle superiori
C’è un altro dato che segna una cesura: l’aumento, in media del 2%, degli studenti con competenze inadeguate nel passaggio dalle medie alle superiori. Il trend è più accentuato al Sud e al Centro, con incrementi fino al 6% in italiano e al 7% in matematica.
Ed eccoci alle province. Sondrio e Lecco sono quelle in cui il numero di studenti con competenze inadeguate è il più basso. All’estremo opposto ci sono Sassari e Crotone. Ci sono poi quattro province che, a partire dal Covid, continuano a peggiorare, in controtendenza rispetto alla massa e sono Trento, Aosta e Asti, oltre alla già citata Sondrio.
Fonte: http://www.repubblica.it/rss/scuola_e_universita/rss2.0.xml