Energia solare anche al buio, la startup che sfida l’oscurità
Sfruttare la luce del Sole per produrre energia quando è buio, è la soluzione proposta dalla startup di Santa Monica (in California) Reflect Orbital, che utilizza una costellazione di satelliti dotati di specchi riflettenti, capaci di intercettare la luce solare nello spazio e reindirizzarla verso la Terra anche durante la notte. In questo modo, i parchi solari esistenti potrebbero continuare a produrre energia anche dopo il tramonto, prolungando le ore operative e migliorando l’efficienza complessiva degli impianti fotovoltaici.
Un’idea semplice ma potente
Orientare grandi specchi installati su satelliti in orbita per riflettere la luce solare su aree specifiche del pianeta. “Stiamo sviluppando una costellazione di satelliti rivoluzionari per vendere la luce del Sole a migliaia di parchi solari dopo il tramonto. Pensiamo che la luce solare sia il nuovo petrolio e che lo spazio sia pronto a supportare le infrastrutture energetiche”, ha dichiarato il fondatore e amministratore delegato di Reflect Orbital Ben Nowack.
La sua costellazione di riflettori spaziali posizionati a 595 chilometri d’altitudine sarà in grado di reindirizzare la luce solare esattamente quando e dove serve. Il primo modello di satellite fotoriflettente sarà lanciato in orbita nella primavera del 2026.
Le aziende
Ricerca e competenza per le rinnovabili
di Luigi dell’Olio
06 Giugno 2025
Specchi orbitali: come funzionano
“La luce del Sole contiene 24 trilioni di volte più energia di quanta ne consumi oggi l’umanità. È una fonte inesauribile di energia. La nostra azienda cattura l’energia solare e la riporta sulla Terra, utilizzando degli specchi orbitali nello spazio”. L’obiettivo della startup californiana è proprio quello di garantire una fornitura continua di luce ai grandi impianti dei tradizionali pannelli solari, che continuerebbero a generare energia pulita senza necessità di modifiche strutturali.
La costellazione a regime potrà contare su 57 satelliti in orbita eliosincrona, così che sorvolino lo stesso punto della superficie terrestre sempre alla stessa ora solare locale, effettuando due passaggi ogni giorno. Tale costellazione sarà in grado di fornire 30 minuti in più di sole alle centrali terrestri, secondo quanto previsto dal fondatore Nowack.Ciascun satellite pesa 16 chilogrammi ed integra specchi in mylar (materiale plastico utilizzato nelle coperte spaziali) di dimensione 10 metri per 10 metri che vengono dispiegati quando i satelliti raggiungono l’orbita. Gli specchi concentrano la luce in un fascio luminoso ristretto che può essere orientato secondo le necessità: il suo funzionamento è semplice, basta infatti che l’operatore si colleghi alla piattaforma ed indichi le coordinate GPS dell’area che vuole illuminare. Tra l’altro questo sistema non genererebbe alcun tipo di inquinamento luminoso, a detta dall’azienda.
Le aziende
L’energia fotovoltaica nella cava dismessa
di Jessica Muller Castagliuolo
06 Giugno 2025
Quali benefici
Se implementata con successo, questa tecnologia innovativa potrebbe portare numerosi benefici: continuità energetica: produzione solare estesa alle ore notturne, riducendo la dipendenza da fonti fossili; riduzione dei costi energetici: una fornitura più costante aiuterebbe a stabilizzare i prezzi, a vantaggio di consumatori e industrie; massima resa degli impianti esistenti: sfruttare al massimo i parchi solari già installati, senza espandere la superficie occupata.
Lo scorso maggio la startup californiana ha chiuso un raccolto un finanziamento da 20 milioni di dollari con l’obiettivo di accelerare lo sviluppo della sua costellazione satellitare. L’aumento di capitale sarà utilizzato per sostenere la crescita del team, l’espansione delle operazioni e le prime missioni spaziali dell’azienda. Ad oggi sono già 260 mila le richieste da parte di clienti in 157 Paesi per ricevere luce solare riflessa dai satelliti. L’obiettivo è di fornire illuminazione on-demand per operazioni remote, difesa, infrastrutture civili e produzione di energia. LEGGI TUTTO