Europei 2024, Uefa: “Quella strategia ambientale è un modello da replicare”
Oltre 2,67 milioni di tifosi provenienti da 190 nazioni hanno assistito alle partite disputate dalle 24 squadre nazionali in dieci stadi diversi, migliaia le troupe televisive arrivate da tutto il mondo che hanno mandato in onda dirette seguite da 5,4 miliardi di telespettatori. Bastano solo questi pochi numeri per capire quanto apparisse complicato alla vigilia raggiungere l’obiettivo che si era posta la Uefa per gli Europei di calcio 2024 in Germania: rendere sostenibile un grande evento sportivo, abbassando le emissioni e aumentando l’inclusione sociale. Per la verità, ce n’era anche un altro di obiettivo, i cui effetti si vedranno a lungo termine: lasciare un’eredità ambientale al Paese che ha ospitato gli Euopei, dopo che i riflettori si sono spenti, alle nuove generazioni delle piccole e grandi realtà calcistiche locali. Una sfida. Un programma su cui la Uefa ha investito complessivamente 29,6 milioni di euro. I risultati? Anche qui i numeri contano.
Euro 24 ha già vinto la partita della sostenibilità
di Riccarlo Luna
14 Giugno 2024
120 sono state le azioni di sostenibilità messe in campo studiate da 15 manager che hanno lavorato solo sul fronte ambientale, dell’inclusività e della sicurezza insieme a 500 volontari. L’idea di fondo era anche di creare un modello che si possa replicare per i prossimi grandi eventi sportivi internazionali. Mostrare che è possibile abbassare l’impatto che queste manifestazioni hanno sull’ambiente.
Leggendo il Rapporto Ambientale, sociale e di governance di Uefa 2024 presentato oggi a Francoforte, il calcio si conferma una potente cassa di risonanza per diffondere messaggi positivi e anche per mettere in atto buone pratiche dal un punto di vista ambientale e non solo. Insomma, i calciatori ma con loro tutto il mondo del calcio, possono dare il buon esempio.
Sport
Ambiente, diritti umani e accessibilità: così gli Europei di calcio diventano sostenibili
di Luca Fraioli
14 Giugno 2024
“Ma la nostra ambizione andava ben oltre i numeri – ha spiegato Michele Uva, responsabile UEFA per la sostenibilità sociale e ambientale – Il cuore pulsante di questo torneo è stata la spinta verso la sostenibilità, l’inclusione e l’integrità, profondamente intrecciate nel suo nucleo. Guidato da tre principi: ambizione, azione e responsabilità, Euro 2024 ha dimostrato come il calcio possa dare l’esempio”.
La strategia e i risultati fuori e dentro gli stadi
Uno dei successi chiave agli Europei è stata la riduzione dell’impronta di carbonio del torneo. Nel suo complesso, le misure adottate in tutti i settori (dai trasporti delle squadre e dei tifosi al consumo d’acqua e di cibo fuori e dentro gli stadi, dalla riduzione degli scarti alimentari e dei rifiuti alla messa al bando della plastica) hanno infatti portato a una riduzione totale del 21% delle emissioni rispetto alle previsioni iniziali. Non era semplice.
Europei di calcio, tutti allo stadio con mezzi ecologici
di Luca Fraioli
16 Luglio 2024
Ad incidere maggiormente in maniera positiva sono state le scelte prese dagli organizzatori sui trasporti che era anche la voce più complicata. Aver raggruppato nella fase a gironi tutte le partite in hub regionali ha avuto l’effetto di ridurre al minimo i viaggi in aereo. Il 75% dei trasferimenti interni delle varie Nazionali sono infatti avvenuti su bus e treni. Impegnativo anche il lavoro portato avanti con i tifosi incentivando l’uso del mezzo pubblico (i bus erano gratis per chi aveva il biglietto del treno e della partita) delle bici e del car-sharing collettivo: solo il 5% è arrivato con l’auto privata. L’81 per cento degli spettatori invece hanno utilizzato i mezzi di trasporto pubblico. LEGGI TUTTO