I mozziconi di sigaretta diventano imbottiture per piumini e cuscini
I mozziconi di sigaretta sono una delle forme più diffuse di inquinamento ambientale. Difficile quantificare la quantità reale di rifiuti. In Italia si stima siano circa 72 miliardi ogni anno. Li troviamo dappertutto, nei luoghi più impensati. In spiaggia, nei boschi, persino in alta montagna, nel mare. I filtri delle sigarette, composti da una plastica che si chiama acetato di cellulosa, possono impiegare fino a 10-15 anni per degradarsi. Senza contare la quantità di sostanze tossiche che contengono, che oltre a rappresentare un alto fattore di rischio di cancro per i fumatori, se ingeriti possono causare problemi, anche gravi agli animali terrestri. E marini, perché lo sappiamo, li troviamo in abbondanza anche nelle acque dei nostri mari. Ecologica e socialmente (molto) utile, l’idea che ha spinto tre giovani, classe 1998, con studi di ingegneria alle spalle della provincia modenese, Castelfranco Emilia, a fondare una startup, in cui il mozzicone di sigaretta diventa una risorsa. Si chiama Human Maple, dove il termine inglese sta per acero, l’albero che ha ispirato questo progetto che ha l’obiettivo di migliorare il Pianeta, con un gesto solo all’apparenza piccolo, ma dal significato enorme.
L’acero riccio, infatti, è l’albero che “assorbe il maggior quantitativo di CO2 dall’atmosfera”, scrivono sul sito di Human Maple, per spiegare che stavolta sono gli umani, che proprio come gli aceri, risanano l’ambiente con le loro azioni. Ma tornando al mozzicone. La startup valorizza il rifiuto trasformandolo in materiale per imbottire piumini, cuscini, peluche ed altri oggetti che oggi sono derivati del petrolio. Per l’operazione di riciclo però, serve prima raccogliere i mozziconi. Ed ecco che a Bologna, per esempio lo scorso anno è stato installato un posacenere in strada per recuperare i mozziconi. Ma siamo solo all’inizio del percorso. Con un’apposita campagna, #Riciccami, sempre nei mesi scorsi, i locali che hanno aderito, hanno ricevuto da Human Maple dei posaceneri per aiutarli nella raccolta di sigarette, anche elettroniche. L’operazione ha avuto un buon successo, tanto che sono diversi gli esercizi commerciali, da nord a sud del paese, che hanno accettato di buon grado di farne parte.
Inquinamento
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a cura della redazione di Green&Blue
02 Aprile 2025
A Modena, invece, lo scorso gennaio sono stati installati in diverse piazze della città, posacenere-sondaggio, che invitavano l’utente a gettare in modo corretto le “cicche”, attraverso l’utilizzo di un sondaggio che incentivava a non gettare rifiuti in strada e ad essere più consapevoli dell’utilità delle buone pratiche di economia circolare. Ed i numeri hanno sostenuto la scelta dei giovani volenterosi di Castelfranco Emilia, che a fine agosto sui social hanno annunciato di aver raccolto “1.586.970 mozziconi di sigaretta, corrispondenti a oltre 523,7 kg di rifiuti sottratti all’ambiente e pronti per essere riciclati”. Ma come funziona il processo di riciclo? Una volta raccolta i mozziconi, sono identificati con il codice CER 200139, quindi come rifiuto solido urbano di natura plastica, dopodiché ha inizio la prima fase di essiccazione dei mozziconi, visto che spesso sono bagnati. Successivamente, tabacco e cenere sono separati dal filtro di sigaretta e utilizzati come compost, quindi sono conferiti nell’organico. Poi avviene la triturazione, in cui la parte bianca del filtro, di natura plastica, è a sua volta separata dalla cartina. Quel che resta è un agglomerato di acetato di cellulosa, che ancora contiene le sostanze inquinanti e nocive, come nicotina, benzene, particolato, metalli pesanti, per cui servono altri lavaggi sistematici con un solvente organico. Alla fine di questo procedimento, il materiale è essiccato e destinato agli utilizzi nell’imbottitura di: giacche, pupazzi, portachiavi, pannelli termoisolanti usati nell’edilizia. Ma l’obiettivo è quello di usarlo anche nella filiera dell’abbigliamento e della moda sostenibile.
Ma non è ancora finito il lavoro dei Maple boys. Infatti, tra le altre attività dell’azienda c’è un servizio di educazione ambientale, rivolto proprio ai giovanissimi: i bambini, che se resi consapevoli diventeranno adulti responsabili. La scorsa estate, Human Maple ha organizzato una giornata di educazione nei mesi di giugno, luglio e agosto in quattro centri sportivi in provincia di Modena e Bologna, in cui ai bambini – giocando – è stato insegnato come riconoscere il mozzicone di sigaretta e gettarlo nel modo corretto. Ed ovviamente, parte del gioco, è stato riempire sacchi di immondizia e intere bottiglie di plastica con un numero (purtroppo) considerevole di cicche di sigaretta. LEGGI TUTTO